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venerdì, Settembre 20, 2024

Destra a Siena: aiuto al matto in tre mosse

Con il Palio ora relegato ai festeggiamenti delle vittoriose, l’attività amministrativa torna sotto i giudizi di logica, qualità ed efficienza

Aiuto Matto, negli scacchi, più che un gioco è un enigma di studio. Il Nero muove e provoca in tre, quattro o cinque mosse l’abbandono del proprio sovrano. Questa sconfitta tuttavia non ha conseguenze per chi gioca, anzi ne evidenzia la bravura. Più spesso tuttavia l’aiuto-matto è frutto di inconsapevolezza e imperizia.

Scusate se c’è venuto questo pensiero che non è davvero metafora. Lungi da noi il pensiero che la gente faccia qualcosa per farsi del male, soprattutto se ha la responsabilità dell’intera città, tuttavia…

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La destra senese – ci sembra – con alcune mosse è riuscita ad immobilizzarsi da sola.

La sperimentazione delle navette è stata sicuramente la prima di queste mosse. Per noi si sono andati a cercare un problema che non avevano, o che non gli apparteneva. E ora dovranno necessariamente giustificare cosa e perché hanno fatto e stanno facendo. E i buchi verranno a galla.

Il Palio è stato il secondo. In prevalenza per le tematiche di scelta di annullamento della Passeggiata e un po’ anche per un canape che offre molti spunti. Anche qui hanno deciso senza dire o forse solo pensato a cosa stavano facendo. Già perché non basta che chi deve e può decidere lo faccia, bisogna anche motivare e rendere conto. Sempre.

Insomma, vista un po’ da lontano, sembra proprio che a Siena si sia stappata la botte del venticello “così non riescono ad arrivare in fondo…”, così ”bisogna che facciano qualcosa”. E qui siamo a metà della terza mossa che per ora si sostanzia soprattutto nel non sapere spiegare le cose che si fanno. A seguire ci saranno tempi e condizioni di restituzione delle superfici da gioco alle maggiori squadre locali.

Insomma qualcuno sta alzando il volume al tam tam del rimpasto, rimpasto, rimpasto…

Fuoco amico o fuoco nemico? Perché a chi servirà davvero ancora non è dato capire. Non certo a chi sicuramente mira a qualcosa di più corposo probabilmente come le nomine in Fondazione.

Non certo alla parte di Forza Italia che ha preso le difese della propria rappresentanza in giunta.

Ci sarà però qualcuno che finora non ha trovato ospitalità nel carro della destra, perché giudicato troppo ingombrante – il qualcuno, non il carro – e che, rimasto a bordo campo ora soffia sul fuoco, magari perché è pronto a salire in panchina.

Oppure? Che i problemi siano nel blocco all’apparenza monolitico di FDI? Possiamo solo supporre. Ma andare oltre è improbabile. Anzi impossibile. Sicuramente non è colpa dell’opposizione. Che può solo stare a guardare.

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