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sabato, Giugno 7, 2025

Discutere di Palio d’inverno ormai è divenuto un alibi

Maurizio Cenni valuta sindaco e macchina, oltre ordinanza Gemmato, modifiche alla Carriera e gestione della Giustizia

La prima calura è quasi piacevole sotto i lecci di casa Cenni, una volta sistemato lo zampirone per respingere l’avanguardia delle scomode zanzare di stagione, si può tornare a parlare…

Ciao Maurizio oggi vorremmo parlare di Palio, ma prima ti spetta se lo vuoi il diritto di replica a Claudio Marignani, unico per ora ad aver speso delle riflessioni sulle tue suggestioni in materia di Mps. Parole le sue che comunque sono per te tranquillizzanti – no? – giacché ci confermano che anche in maggioranza c’è chi guarda al futuro delle opere detenute a Siena dalla Banca…

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“Mi fa sicuramente piacere sapere che esiste questa attenzione, e Claudio Marignani è stato tra i primi a sollevare la questione poi si dovrà vedere quali saranno le risultanze, perché è innegabile che, rispetto agli interessi palesi e occulti dietro le manovre di e su MPS, questi temi siano piuttosto residuali. Ma, come dice anche lui, Sindaco e Amministrazione Comunale coincidono con chi decide a Roma e quindi sapranno far valere gli interessi di Siena”.

Due anni sono passati dall’insediamento di Nicoletta Fabio; non siamo alle valutazioni di mid-term, ma quasi. Inizialmente giudicasti l’ex priore dell’Istrice in termini molto favorevoli, ma ora sembri aver corretto il tiro. Lato Palio, l’attuale sindaco ha fatto bene o ha fatto male?

“Sinceramente pensavo che ci sarebbe stata una maggiore tutela su quelle prerogative della Festa che spesso vengono etichettate come le regole non scritte, ovvero quelle consuetudini che poi, stratificandosi nel tempo, divengono tradizione. In realtà l’amministrazione della giustizia paliesca con un’acritica applicazione della responsabilità oggettiva e con correzioni che come ho già scritto appaiono come toppe mal riuscite. A guardare le trifore dell’ultima estrazione qualcuno, disattento, si sarebbe potuto immaginare una precedente annata paliesca assai turbolenta per aver condotto a quelle sanzioni, quando in realtà così non è stato”.

Tu che conosci la vita dell’amministrazione dall’interno, sai bene che aldilà dei poteri dalla legge 81/1993 e ss.mm. il primo cittadino pur assumendosi ogni responsabilità legale condivide gli atti di gestione con tutta una serie di figure dirigenziali e politiche. Sempre lato Palio, quanto secondo te stanno incidendo nel bene e nel male queste figure nei provvedimenti del Comune?

“Guarda il ruolo di indirizzo e di guida del Sindaco non può essere messo in discussione da nessuna altra figura. Chi svolge altri ruoli  specie quelli tecnici deve essere un supporto non l’artefice o il responsabile delle decisioni. Se così non fosse sarebbe addirittura peggio di come appare”.

Perlopiù i nuovi provvedimenti del Comune in materia paliesca ci sembrano fortemente imparentati con l’ordinanza decoro. Spazi e vie di scorrimento contingentati, non solo in Piazza ma anche a Monticiano o Mociano, provvedimenti un po’ meno concertati di altri tempi riguardo i protocolli di comportamento di contrade nemiche e così via. Un po’ come le affermazioni iniziali sul nuovo Regolamento del Palio cui c’è da dare solo una… ripulita. Ne convieni?

“Ogni volta che si sostiene che la colpa di ciò che accade è del regolamento del Palio mi vengono i brividi, poiché ritengo che le norme siano tali (assieme alla consuetudine) da fornire risposte agli eventi. Se poi si sostiene che il regolamento ha bisogno di una ripulita e lo si mette in relazione a quanto dicevo prima siamo proprio fuori da ogni logica”.

Ed eccoci all’amministrazione delle regole. Ci sembra che l’attuale Comune, una volta fatta partire la macchina della Festa, sia abbastanza propenso a non intervenire con provvedimenti correttivi, salvo poi farlo in sede di giudizi e provvedimenti a Palio concluso, con mano decisamente pesante e forte uso delle presunzioni dell’art.101. A tuo parere è un approccio che si può condividere o ci sono addirittura dei comportamenti omissivi?

“Dal mio punto di vista ribadisco le cose già dette sia oggi che in precedenza. Fra l’altro ormai siamo talmente vicini alla stagione paliesca che torna di moda un detto che ormai uso a paradigma di argomenti scomodi che non si vogliono trattare, ovvero “… se ne parlerà in inverno…” che è un modo perfetto di non parlarne affatto. Ma all’inizio di un mandato ci sarà pur stato un ragionamento tra Amministrazione e Contrade su quali sarebbero stati gli indirizzi in tema di comportamenti ed eventuali sanzioni, e prima di ogni Palio ci sarà pure una interlocuzione preventiva ed una serie di incontri per mettere a fuoco problematiche ed eventuali soluzioni. Ovvero quel lavoro preparatorio canonico sia dal punto di vista tecnico (con gli uffici comunali) sia dal punto di vista dei rapporti tra Contrade e tra queste e l’Amministrazione. E di questo lavoro il responsabile è il Sindaco che poi deve comunicarne esiti, patti e accordi a tutti gli attori e garanti della Festa, anche e soprattutto all’Assessore Delegato evitando che si comporti in modo asimmetrico se così è stato”.

“Faccio un altro esempio – continua Maurizio Cenni -. Recentemente è stata pubblicata la sentenza relativa ai fronteggiamenti del 2018 in Piazza in cui contrariamente a quanto avvenuto nel passato nelle stesse aule giudiziarie, si applicano in maniera acritica codici e leggi e quindi si valuta sulla fattispecie di reato. In anni passati avevamo visto che si era invece stabilita la specificità della Festa, riconosciuto il ruolo delle Contrade e pur trattandosi di reati, si era proceduto diversamente (mi sembra che siamo negli anni ’90). È chiaro che tale atteggiamento implica una assunzione di responsabilità, mentre quello attuale non ne implica nessuna, non si sforza di capire ove siamo e cosa siamo e se ne lava le mani del contesto. Ovvero normalizzazione equivale a mettersi al riparo individualmente da eventuali responsabilità. Vale per tutte le giustizie sia ordinaria che paliesca”.

Ce ne sarebbero tante da dire, magari per farlo aspettiamo che qualcuno raccolga la palla e voglia aggiungere qualche opinione… Comunque non possiamo omettere di coinvolgerti su un argomento che per primo hai tirato fuori: la scaduta “Ordinanza Martini”. Dopo dicembre 2024 è divenuta “ordinanza Gemmato” con vita limitata a tre mesi e poi decreto “Abodi-Lollobrigida-Gemmato” di presidenza del CdM denominato “Requisiti di sicurezza, salute e benessere degli atleti, dei cavalli atleti e del pubblico, nelle manifestazioni pubbliche o aperte al pubblico con impiego di equidi che si svolgono al di fuori degli impianti o dei percorsi autorizzati”. E mentre una parte cospicua della collettività paliottesca italiana gridava allo scandalo, il Comune di Siena salutava il decreto in termini ottimistici, sottolineando come esso recepisse istanze senesi e avallasse la specificità del Palio. Chi ha ragione? Qual è la tua opinione?

“Indubbiamente, al di là di quella sana retorica che ogni tanto mettiamo nelle nostre comunicazioni, Siena è un modello avanzato per quanto riguarda la tutela della sicurezza e salute dei cavalli e quindi che altri organizzatori di manifestazioni con i cavalli si lamentino per essere costretti ad uniformarsi a norme che noi applichiamo da anni ci sta. Alla fine nonostante tutto il chiacchiericcio mi pare che l’ossatura della vecchia Ordinanza Martini sia stata rispettata e che, nonostante alcuni aspetti che potrebbero aprire conflitti tra diversi centri autorizzativi, il risultato sia buono, a patto che l’Amministrazione sappia guidare e gestire tecnici e tecnicismi e non andare a loro rimorchio”.

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