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martedì, Luglio 22, 2025

Ernesto Campanini, un ritorno possibile?

Il suo profilo civico e autonomo può parlare a un centrosinistra ancora in cerca di identità? Le radici di un’assenza e il significato politico di un eventuale riavvicinamento al PD

Dopo due anni di silenzio, il nome di Ernesto Campanini potrebbe tornare a farsi sentire nella scena politica senese. Psicologo, psicoterapeuta, già fondatore del movimento Iep! – Indipendenti e Progressisti -, Campanini è stato tra le figure più interessanti emerse nel centrosinistra cittadino durante la fase preparatoria delle elezioni comunali del 2023.

Da allora, però, il suo profilo politico si è rarefatto, fino a scomparire quasi del tutto dalla scena pubblica. Oggi, un suo possibile riavvicinamento al Partito Democratico — anche solo attraverso la partecipazione a una singola iniziativa — segnerebbe senza dubbio un ritorno politico. Ma che tipo di ritorno sarebbe? Con quali radici, e con quali prospettive?

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Tra la fine del 2022 e i primi mesi del 2023, Ernesto Campanini fu tra i principali promotori di un tentativo di rinnovamento del campo progressista a Siena. Con la nascita di Iep! — un soggetto civico apartitico e progressista — si fece portavoce di una generazione di elettori e attivisti stanchi dell’immobilismo e della chiusura dei partiti tradizionali. La sua iniziativa nasceva in polemica con la gestione verticistica del Partito Democratico e si proponeva di riaprire il gioco, chiedendo primarie di coalizione per scegliere il candidato sindaco del centrosinistra.

Campanini ottenne quelle primarie, vi partecipò in prima persona, ottenendo 415 voti, pari a circa il 29% dei consensi, contro il 70% della vincitrice Anna Ferretti. Nonostante la sconfitta, il gesto ebbe un suo rilievo politico: Iep! riuscì a far sentire la propria voce.

Alle comunali del maggio 2023, Campanini fu capolista per Si – Sinistra Italiana – Iep! nella coalizione a sostegno di Ferretti. La lista ottenne 807 voti complessivi (circa il 3,2%), e lui personalmente fu il più votato del gruppo con 273 preferenze. Ma gli obiettivi furono mancati: l’elezione in Consiglio Comunale e la vittoria del centrosinistra. Da quel momento in poi, il silenzio: né conferenze stampa, né partecipazioni ad assemblee pubbliche, né prese di posizione su vicende amministrative.

Il movimento Iep! non ha più organizzato eventi né emesso comunicati pubblici; Campanini, dal canto suo, è rientrato nella sua attività professionale da psicoterapeuta, abbandonando (almeno pubblicamente) la dimensione politica. Lista e movimento terminarono lì il percorso.

Durante la sua candidatura alle primarie, Campanini fu appoggiato ufficialmente da Sinistra Italiana e da Europa Verde Toscana, che lo indicarono come candidato capace di rappresentare un polo progressista più coerente e attento alle questioni ambientali e sociali. Non ricevette endorsement formali dal Partito Democratico, ma ebbe interlocuzioni costruttive con diversi ambienti Dem locali.

L’apertura al dialogo fu evidente anche nella campagna elettorale successiva, in cui Campanini e Ferretti comparvero insieme a eventi comuni, e alcuni esponenti di rilievo del PD parteciparono ad appuntamenti della coalizione allargata. Non vi fu mai una rottura: Campanini dichiarò anzi, subito dopo la sconfitta alle primarie, che avrebbe sostenuto lealmente la coalizione per sconfiggere il centrodestra.

Oggi, la politica senese è nuovamente attraversata da tensioni interne nel centrosinistra e da una crescente domanda di nuovi interpreti credibili. Il centrosinistra, dopo la sconfitta alle elezioni comunali del 2023, fatica a ricompattarsi, e lo spazio per una figura indipendente, con radicamento civico e cultura politica progressista, potrebbe tornare ad aprirsi.

La base del PD guarda con crescente attenzione a nuove personalità capaci di riaccendere partecipazione, specie tra i giovani e i professionisti. In questo scenario, un segnale anche minimo da parte di Campanini — come la partecipazione a un evento del PD — assumerebbe immediatamente il peso di un ritorno. Certo, non sarebbe percepito come una continuità, ma come una nuova mossa, che potrebbe riaccendere l’interesse attorno alla sua figura.

Resta però da capire quanto la città “ricorda” Campanini. La sua assenza lunga due anni ha fatto sì che nuove figure politiche emergessero o cercassero spazio, mentre la sua visibilità si è pressoché azzerata. Inoltre, non è detto che egli stesso voglia rientrare: l’esperienza del 2023, per quanto significativa, si è chiusa appunto con un risultato modesto e senza sbocchi immediati.

Tuttavia, la politica ha memoria selettiva ma anche molta fame di novità. E Campanini, con la sua credibilità civica, la sua estraneità ai giochi di potere interni al PD e una reputazione di correttezza personale, potrebbe ancora avere carte da giocare. Specialmente in uno scenario di ricomposizione del campo progressista nell’avvicinamento alle elezioni amministrative. Anche se ambientalismo e sinistra hanno trovato e stanno trovando anche a Siena forme di rappresentanza diverse da quelle aggregatesi attorno a Iep.

Ernesto Campanini non è più una figura emergente, ma potrebbe tornare a esserlo? Il suo ritorno, se avverrà, potrebbe anche non essere un atto marginale, bensì un gesto carico di significato: un rientro di chi ha provato a innovare dal basso, ha scelto una pausa silenziosa, e potrebbe ora valutare di rimettersi in gioco.

Nel vuoto generazionale e programmatico che attraversa oggi la sinistra senese, un profilo come il suo — autonomo, dialogante, non improvvisato — potrebbe avere spazio. Molto dipenderà dal contesto, ma anche da lui: dalla porta dalla quale rientra.

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