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giovedì, Novembre 21, 2024

Esagerata Fabio: da Siena ora si vede Palazzo Vecchio

Non mancano gli esponenti regionali del centrodestra a fianco di Nicoletta Fabio a celebrarne il successo. Lei, quando il risultato è quasi definitivo, esce di casa e viene assalita dai colleghi giornalisti. Con dieci microfoni sotto il viso affronta così i primi secondi del suo mandato.

Li vive tuttavia senza più tensione. E di colpo torna la Nicoletta Fabio che tutti conoscono in città. Sospinta quasi a un corteo della vittoria, arriva in Piazza, si ferma alla Costarella, quindi al Palazzo. Ci entrerà formalmente non prima di domani, dopo che il responsabile dell’ufficio elettorale avrà dichiarato il dato definitivo.

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E’ finita 12.545 a 11.508. Un risultato più che netto, anzi il più accentuato degli ultimi 10 anni, così come Nicoletta Fabio è il sindaco più votato delle ultime tre elezioni.

Dalle sue dichiarazioni, memorizziamo la sentita dedica al babbo Massimo, di recente scomparso, il fatto che è grata anche ai civici che l’hanno eletta e che comunque sarà sindaco indistintamente di tutti i cittadini. Del sindaco uscente ricorda il buon rapporto personale, ma anche che nulla di programmatico li unisce.

Eguale sollievo lo prova l’on. Michelotti: vive il trionfo senza eccessi, nonostante la sua linea politica sia stata aspramente contestata, esalta l’importanza del sostegno del voto civico, invia ogni complimento alla propria candidata. La sua pacatezza lo fa ammirare.

Con questo risultato, il Centrodestra, che si afferma in tutti e quattro i ballottaggi toscani cui prendeva parte – Siena, Massa, Pietrasanta e Pisa. A Campi Bisenzio il Pd viene superato da Sinistre-M5s e a Pescia vince sui civici – rilancia il proprio guanto di sfida per Palazzo Vecchio e Palazzo del Pegaso. Conservando Siena, Pisa e Massa, cioè i capoluoghi, segna una netta distinzione con le sinistre, cioè fra fare governo nelle città o rappresentare le periferie. Quindi da Siena ora si guarda a Palazzo Vecchio: ecco il motivo dei vari Stella, Nisini etc.

Il lunedì del ballottaggio si apre con il dato di affluenza della sera prima. Il calo è significativo. Nella mattinata le cose vanno meglio e Siena si riappropria del primato della percentuale votanti su Pisa (56.96% degli aventi diritto), ma la differenza con il primo turno (63.82%) si sente. Ci sono quasi tremila senesi (2.973) che hanno disertato le urne rispetto al primo turno. E tra di essi, addirittura cresce, si fa per dire (+13), il numero di coloro che riconsegnano la scheda bianca o annullata (648).

I numeri scrutinati danno subito il vantaggio di Nicoletta Fabio, all’inizio contenuto sui riscontri ufficiali, quindi più ampio. Alla fine Nicoletta Fabio si afferma in 29 sezioni su 50, la Ferretti in 20 e alla numero 28 chiudono con un pareggio. Le sezioni con più votanti rimangono la 40 (677) e la 11 (662), ma perdono rispettivamente 85 e 87 votanti rispetto il primo turno. Nicoletta Fabio prende più voti alla 42 (378) e alla 11 (353), Anna Ferretti alla 40 (347) e alla 41 (318).

Nicoletta Fabio si porta a Palazzo una maggioranza molto, ma proprio molto, salda. Undici saranno i militanti di Fratelli d’Italia, 2 i forzisti, due i leghisti e chiaramente cinque quelli del listino “cinquesensi”. A questi venti si aggiungerà Claudio Marignani di Sena Civitas. C’è da presumere comunque ulteriori accessi in Consiglio stante la forte probabilità che molti degli eletti acquisiscano la carica di assessore.

Con le comunicazioni formali agli eletti in partenza, entro tre giorni si saprà chi accetterà e se tutti i nominativi saranno confermati oppure verranno sostituiti dai primi dei non eletti. Comunque Anna Ferretti entra portandosi cinque Pd e uno del suo listino (rimane fuori il leader di Iep Campanini); poi ci saranno Pacciani e Griccioli del Polo Civico, quindi Castagnini e Montomoli, se confermeranno la loro incerta intenzione di sedersi sui banchi del Consiglio.

Mentre il vociferare si faceva festante tra Porrione e San Martino, poco lontano di lì – in Calzoleria – si consumava l’inizio del lutto degli sconfitti. Il segretario provinciale Pd Valenti si presta sportivamente ad ammettere la sconfitta; dovrà però nei prossimi giorni riflettere bene se sia stato giusto o sbagliato far mettere le mani sulle decisioni strategiche a tutto quello stuolo di senesi e non senesi. Diversamente la figura di Anna Ferretti sarebbe uscita più definita del percepito.

La candidata sconfitta, in prima battuta, non è propensa ai cavallereschi complimenti. Il suo risentimento sembra diretto a voti che presumibilmente non sono neanche entrati nell’urna, forse da chi glieli aveva più o meno promessi. Ma che a conti fatti non aveva un vantaggio per darli. E’ sicuramente diretto al Polo Civico, tanto che anticipa che la propria opposizione futura sarà nuda e cruda, con i moduli per gli esposti in Procura stabilmente posti sulla scrivania. Ce l’ha probabilmente anche con se stessa: è così che comprendiamo quello che sembra un insulto a un’avversaria – paravento dei partiti – che chiama solo ed unicamente per nome. Forse la Ferretti pensa in ritardo di aver reso troppo poco l’idea che qui hanno combattuto – si fa per parafrasare – fascismo e antifascismo.

Comunque abbiamo una Sindaca – che vuole essere chiamata Sindaco – per il quinquennio “duetredueotto”. A Nicoletta Fabio non mancherà né la buona volontà né il carattere per farsi apprezzare. Ne avrà bisogno per darsi forza quando le scelte la isoleranno.

Signora Sindaco – che anche se ci sono somiglianze non chiameremo più iena (programma tv di Italia Uno di Davide Parenti; e non Ricci) – ci congratuliamo con Lei per la bella affermazione e le auguriamo buon lavoro.

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