Presente i tre commissioni, rappresenta Polis e anche la Polisportiva Mens Sana dove coordina gli impegni sportivi delle varie sezioni
A Gianluca Marzucchi, nella sua veste di direttore sportivo della Polisportiva Mens Sana 1871, sentiamo il dovere di fargli alcune domande. Tuttavia partiamo da più lontani stante il fatto che il suo personaggio prevale sulla singola funzione.
Dal giugno di due anni fa, sei consigliere comunale, nonché vicepresidente della commissione sport nonché membro di quella per statuto e regolamenti e di quella per sanità e servizi sociali. Conoscendo la smania dell’Istituzione di produrre scartoffie, supponiamo che non sia facile leggersi e tenersi aggiornati su tante materie che incidono profondamente sulla vita dei cittadini. Com’è fare il consigliere comunale?
“Ho affrontato il ruolo di consigliere comunale con entusiasmo e qualche preoccupazione. Infatti, i temi da affrontare sono davvero tanti e non sono, né mi sento, un tuttologo. Cerco di approfondire il più possibile e fare esperienza. È comunque un modo per crescere e conoscere questioni che riguardano la nostra città. Sicuramente mi sta aiutando l’esperienza avuta in circoscrizione dove sono stato due volte, e nella consulta dei cittadini dove ho svolto la funzione di Presidente”.
On line non c’è molto sulla tua attività “rogatoria” in Consiglio. Prendiamo a campione un problema che portasti all’attenzione circa una sorta di consuetudine per gli assegnatari degli immobili di Siena Casa di contribuire alle spese di manutenzione. Fu esaustiva l’assessore Papi nella risposta o la problematica è ancora presente?
“Parlare solo delle cose che si conosce è un atto di umiltà ma anche aspetto necessario. Col tempo i temi di intervento saranno più numerosi. Per quanto riguarda Siena Casa il problema della gestione è enorme. Ho segnalazioni quotidiane dello stato dei rapporti con gli affittuari e del degrado di molti appartamenti. Senza contare oltre 100 case che non vengono consegnate agli aventi diritto perché non si riesce a ristrutturarle una volta riconsegnati dagli inquilini. Il rapporto con l’Assessore Papi è buono e riconosco il suo impegno nel cercare di risolvere i tanti problemi. Ma la difficoltà sta altrove e riguarda struttura, finalità e mezzi di Siena Casa che sono strutturalmente inadeguati”.
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Unico che ci risulti fra i consiglieri comunali, hai cercato sinergie fuori città e siete intervenuti polemicamente sulla procedura e il programma che avrebbe determinato il rinnovo del governo provinciale. C’era molta saggezza nel vostro appunto… Successivamente hai avuto occasione di confrontarti con Agnese Carletti e sapere da lei se recepirà i vostri consigli e allargherà la portata della sua azione?
“Abbiamo approfondito la legge elettorale Toscana che è un insulto alla logica e alla buona volontà. Prossimamente faremo proposte di modifica. Speriamo di non rimanere soli perché, come vedremo, i problemi riguardano i territori nel loro complesso e non i singoli partiti. Stesso ragionamento per la Provincia: o si sopprimono e si assegnano le funzioni alle Regioni e ai Comuni, oppure si mantengono ma con voto dei cittadini visto che gestiscono e spendono i soldi della comunità. Quindi nessun problema con i candidati o con i partiti ma un richiamo ad un procedimento democratico. Come consigliere avevo chiesto ai miei elettori un voto per il ruolo di consigliere, non certo per diventare un grande elettore della Provincia. Se capiterà l’occasione di confrontarsi con la Presidente Carletti sui temi amministrativi lo farò molto volentieri”.
Vicepresidente commissione Sport. L’assessore competente Lorè sulle due più importanti strutture – Stadio e Palasport – prese coraggiosamente degli impegni che oggi il Comune sembra portare avanti, anche se non si sa se i timing si riveleranno adeguati. Quali sono le suggestioni che puoi darci sulle documentazioni che passano per la commissione sport? Possiamo essere fiduciosi ed ottimisti sulle infrastrutture dello sport senese o dobbiamo preparare i kleenex per le molte lacrime da spendere?
“Per quello che ho visto fino ad oggi, sia al Palasport ma anche negli altri impianti sportivi cittadini, nelle visite fatte con la commissione sport, l’amministrazione, grazie anche a tutta la struttura logistico/manutentiva, si sta impegnando alacremente. Cerca, con il limite delle risorse che non sono infinite e grazie anche a fondi esterni (PNRR, REGIONE, ecc.), di sistemare nelle migliori condizioni i vari impianti dove operano le società che, ricordo, sono il cuore sportivo della nostra città e mi permetto di aggiungere anche un pezzo importante della socialità; le spese nell’impiantistica sportiva, come in altri settori, sono investimenti, e non debiti, per Siena e per la sua comunità. Mi auguro che questo impegno sia sufficiente a risolvere i problemi che ci sono e che sono importanti”.
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Una domanda che è più personale che generale. La Polisportiva concesse il naming al Palazzo che così divenne PalaEstra. Oggi, a contratto che ci risulterebbe concluso, dobbiamo tornare a chiamarlo PalaSclavo oppure c’è un’altra spiegazione?
“In Polisportiva mi occupo come volontario della parte sportiva, non occupandomi della parte finanziaria che non sia appunto quella strettamente sportiva delle varie discipline. Vista l’attuale assetto della proprietà del palazzetto non conosco lo stato dell’arte”.
Abbiamo molto apprezzato che negli intermezzi delle partite della Mens Sana Basketball siano tornati ad esibirsi atleti di alcune sezioni della Polisportiva. Dà il senso di una ritrovata unità. E poi c’è Beatrice Vannoni, una sicurezza. Puoi darci qualche tua emozione sulle sezioni della Polisportiva e la capacità dei suoi dirigenti istruttori?
“Beatrice Vannoni è il direttore tecnico della Ginnastica, la prima disciplina della Polisportiva che nasce 154 anni fa proprio come Associazione Sportiva Ginnastica Senese, frase riportata ancora oggi nello stemma. L’esibizione della nostra ginnastica ma anche di altre sezioni come il pattinaggio artistico o i bambini del nostro minibasket o altre discipline è un aspetto che mi fa davvero molto piacere e di cui ringrazio gli attuali dirigenti della Mens Sana Basketball con i quali il rapporto più che essere di “ritrovata unità” come affermi è, e non potrebbe diversamente, naturalmente connesso: siamo tutti biancoverdi. Il livello complessivo dei dirigenti e degli istruttori delle varie sezioni è molto alto e professionale ed i risultati sportivi dei nostri Atleti e il gran numero dei praticanti lo testimoniano”.
Per il minibasket, cioè i bambini che si avvicinano a questo sport e le categorie agonistiche immediatamente successive, è la Polisportiva che ha il primato sull’ora autonoma Mens Sana Basketball. Abbiamo da poco sentito il presidente di quest’ultima Francesco Frati e non si è sentito in dovere di argomentare, rimandandoci a te, o altro apicale della Mens Sana 1871… Cosa succede e come si potrebbe tornare ad avere numeri a tre cifre di praticanti? Le altre società senesi di basket chiaramente in una difficoltà congiunturale della Mens Sana in senso generale si sono avvantaggiate moltiplicando i propri vivai. Lo hanno fatto correttamente… E quale sarebbe il suo pensiero per invertire la tendenza?
“Sicuramente l’attenzione cittadina mediatica sul basket è calata rispetto ai tempi in cui si respirava in città l’A1 e l’Eurolega. Questa attenzione alimentava tutto il movimento cestistico senese e non solo la Mens Sana. Il minibasket è in seno alla Polisportiva come lo è sempre stato. L’interazione con la Mens Sana Basketball è attiva e proficua; collaboriamo e cerchiamo sempre nuove idee, per far crescere sempre di più il minibasket che è il naturale vivaio della pallacanestro biancoverde”.
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Ci parli di Polis, un progetto politico sociale che è aperto da svariati anni e che ora dà il nome al suo gruppo in Comune…
“Polis è una associazione culturale che si occupa anche di sociale e politica. È il nome assunto dopo le elezioni per rappresentare il gruppo scaturito dal buon successo della lista che candidava Emanuele Montomoli”.
Siamo a chiudere. Probabilmente c’è ancora molto da chiedere. Con la sua disponibilità magari lo faremmo in seguito. L’ultima domanda non può prescindere dal fatto che lei sia il figlio di Mauro. Ci interesserebbe conoscere se quando parlate di politica vi trovate d’accordo o leticate?
“Sulla politica ci troviamo spesso d’accordo… Si discute di più se si parla dell’Istrice”.