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mercoledì, Agosto 27, 2025

Grande Siena, un’urgenza per cambiare marcia

Il Movimento Civico Senese rompe il silenzio sul progetto della “Grande Siena” rilanciando un confronto necessario con i comuni limitrofi e gli strumenti della Regione

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Sono passati anni da quando Siena è stata definita “troppo piccola e troppo frammentata” rispetto al territorio che la circonda, ma finalmente una voce all’interno della maggioranza cittadina scuote le acque: il Movimento Civico Senese (MCS), con una presa di posizione pubblica, rimette al centro il tema della “Grande Siena”, un progetto che da tempo SienaPost menziona tra i dossier mai davvero agiti. Il MCS, in un intervento scrive che “Siena è rimasta bella, sì, ma per merito degli avi; una città difficile da raggiungere, da vivere, da far crescere”.
Parole che risuonano come un’ammissione: l’estetica non basta più, servono infrastrutture, visione, infrastrutture, trasporti moderni, un bilancio all’altezza.

È un messaggio forte perché non arriva da un’area minoritaria o dall’opposizione, bensì da un movimento civico che sostiene l’amministrazione: un segnale politico che, se interpretato con responsabilità, potrebbe dare fiato a un dibattito rimasto fin troppo sottotraccia.
Il tema della Grande Siena – una governance condivisa con Monteriggioni, Sovicille, Castelnuovo Berardenga, Asciano e altri comuni – ha bisogno di concretezza, non di simboli. Come abbiamo più volte sostenuto, servono strumenti regionali per affrontarlo: pianificazione, servizi socio-assistenziali in rete, mobilità integrata, e una visione coerente di sviluppo.

La presa di posizione del MCS può funzionare da volano proprio in questa direzione: se seguita da iniziative concrete – come un tavolo regionale, un accordo di programma, la definizione di un piano territoriale intercomunale – potrebbe trasformarsi in qualcosa di più di una dichiarazione. In un clima politico segnato dalla campagna elettorale e da piccoli tatticismi, è un appello alla maturità e alla coerenza, come già segnalato altrove: “Siena ha bisogno di visione e coerenza, non di tatticismi politici”.

Certo, l’ombra della paura di perdere identità o potere è sempre lì. Ma il MCS ricorda, con lucidità, che Siena non può più affrontare da sola la manutenzione delle strade, le necessità della sanità, la cura degli edifici scolastici, la qualità della vita dei suoi cittadini. E soprattutto: “una città che accoglie, che forma, che cura, che crea valore per tutta una provincia, non può restare rinchiusa nei propri confini amministrativi”.

In conclusione, questo segnale non è un punto di arrivo, ma – se coltivato – può essere l’avvio di un confronto che Siena attende da tempo. Resta da vedere se altre forze politiche – istituzionali o civiche – risponderanno, dando forma a una proposta che vada oltre l’elettorale, ma che guardi al futuro della città e del territorio.

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