Quanto vogliamo bene al Guidarini!! Aaaah, è fatta. Dovevamo affrettarci a dirlo. La costante con lui è che è sempre super impegnato e quindi se te lo trovi davanti ora, tra un minuto sarà altrove. In genere però se dici… Mens Sana, Nicchio o qualcosa di… Civico, un pochino si ferma.
Guido che è stato un 110 e lode di Giurisprudenza, ha studiato anche in Inghilterra, la sua vita lavorativa l’ha trovata in banca, prima al Credito Italiano poi all’Unicredit. Lui che già dal 2006 mette “responsabile” davanti alle sue diverse mansioni, dice “stando sempre nella stessa banca ho vissuto quattro fusioni e avuto la possibilità di misurarmi in ruoli di responsabilità girando mezza Italia”.
Guido, il cui padre Marcello giocava nella Mens sana già negli anni Cinquanta con il Prof Casini, è stato un atleta come tanti e poi un appassionato allenatore di basket sia a Siena che in Veneto dove ha vissuto per molti anni. La sua dote naturale è quella di intermediare, fare affari, incollare le varie relazioni e se possibile portare a compimento progetti imprenditoriali. Ed è questo che negli ultimi anni ha tentato di fare per la Mens Sana. Più volte tra gli apicali dell’organizzazione “Io Tifo Mens Sana”, il Guidarini è entrato due volte nel CdA della sfortunata Mens Sana Basket 1871, prima assieme ad Alfredo Barlucchi e poi con la “pasionaria” Laura Bucci.
Guido stai per rientrarci in un CdA che gestisce la Mens Sana? Sta per esser formato quello dello spin-off e dicono che qualche tifoso ci entrerà… Qual è il tuo pensiero su quanto sta avvenendo?
“Seguiamo con interesse da ormai qualche mese l’Idea che ci è stata prospettata dalla Polisportiva dello spin-off del Basket dalle altre Sezioni: le valenze sulla carta potrebbero essere molteplici. L’indipendenza può essere un bene ma anche nascondere dei rischi: la domanda di fondo a cui nessuno al momento sa rispondere è se, esser autonomi, può esser di per sé utile e sufficiente a far riavvicinare alla nostra Mens Sana possibili Imprenditori che credano ancora nella valenza sociale di quello che stiamo facendo sul territorio senese . Quando avremo, come Associazione Io Tifo Mens Sana, il perimetro più chiaro decideremo se poter avere una quota simbolica della nascente Srl… Noi potremo cosi far capire all’esterno che crediamo che questa possa essere una strada di rinascita ma certamente non potremo che essere testimonial di questa volontà. Non potremo mai esserne i finanziatori. I tempi del crowdfunding da complessivi €260 mila del 2016 sono lontani e oggi possiamo dire che sono stati purtroppo un sacrificio e un sogno svaniti nelle pieghe di una nota malagestio”.
Sappiano che sei molto attivo di questi tempi con soggetti imprenditoriali locali. A tuo modo di vedere il brand Mens Sana – un tempo il quarto del basket italiano – è ancora appetito e può smuovere soldi?
“Oddio, attivo è un parolone… io ci lavoro con gli imprenditori e spesso mi riesce facile parlarci. Diciamo comunque che la nascente Srl secondo me, e secondo anche i Membri del Consiglio direttivo dell’Associazione, può essere una strada da percorrere e perché no da proporre all’imprenditoria del territorio Senese nel suo complesso. Chi farà o aiuterà a far rinascere la nostra Fede crediamo possa avere molta visibilità e molto seguito; sembrerà strano ma il brand Mens Sana può ancora dire la sua e portare fortuna a chi deciderà di investirci. E’ una responsabilità Sociale che tutto il territorio Senese ha”.
Come vi relazionate voi tifosi con la nascente società: vi coordinate con qualcuno in particolare o con il Consiglio della Polisportiva?
“Dalla ripartenza da zero è stato condivisa la costituzione di un organo di confronto con cinque delegati della Polisportiva e cinque dell’Associazione. Ad oggi ha funzionato e ci ha consentito di verificare molte scelte e condividere un dialogo più franco con la Polisportiva. Lato Associazione partecipano più o meno a turnazione cinque membri del nostro Consiglio Direttivo, lato Polisportiva partecipano due dei tre Vice Presidenti – Andrea Corsini e Massimo Bianchini -, il direttore amministrativo Roberto Maestrini, il direttore sportivo Gianluca Marzucchi e il membro di Giunta Alessandro Favilli”.
Tutto risolto fra tifosi e Polisportiva oppure il fatto che lo spin-off sia stato avviato senza alcuna condivisione ha già creato qualche mal di stomaco?
“Nessun mal di pancia. Che era intenzione di intraprendere questa strada ci è stato ben chiarito ormai da tempo. Certamente è una decisione che spetta alla “Casa Madre”, noi possiamo cercare di fare del nostro meglio per seguirlo da vicino e dare una mano in quello che si può. Molto dipenderà però dalle effettive disponibilità finanziarie che la nascente Srl avrà per costruire un percorso ed una Squadra più competitiva possibile per ambire a tornare in serie B”.
Dopo un campionato con tutte e tre le squadre di basket insieme, si è fatta strada una tesi che rischia di affermarsi. Nessuna è meglio dell’altra: se sarà favorita una squadra per il ritorno al professionismo questa dovrà esser la somma di tutte e tre. Cosa ne pensi?
“Come ripescati è stato comunque bello misurarsi con due corazzate come Virtus e Costone che hanno disponibilità e sponsor di livello che gli hanno consentito di allestire squadre molto competitive. Sono contento per la meritata promozione che ha raggiunto la Virtus ma siamo a Siena e le tre “Contrade del Basket” possono e devono dialogare, se possibile anche collaborare, ma restano, anzi restiamo, antagoniste, come è giusto che sia. Un plauso forte va ai nostri Ragazzi che hanno dimostrato un attaccamento alla maglia non scontato e a essi va il mio personale ringraziamento anche perché non era affatto scontato riuscire ad accedere ai Play Off e dimostrare che la Mens Sana è sempre viva”.
Pensi che la gestione diretta del Comune cui la nuova società dovrà pagare l’affitto avrà peso nel vivere meglio il Palazzo oppure la vedi bigia?
“Credo sinceramente che oggi poter avere un interlocutore Pubblico come il Comune come gestore del Palazzetto, se ben gestito, sia un valore. In primis, essendo comunale, avremo la possibilità di vedere l’Impianto ammodernato cosi da renderlo utile all’intera città. E non solo per la Mens Sana e l’Emma Villas ma anche per altri auspicabili utilizzi. Forse non tutti sanno che attorno all’impianto ci ruotano centinaia e centinaia di atleti e persone di varie discipline; e che lo stesso è un punto di aggregazione di tantissima parte della città sportiva e non”.
“Mi viene spontaneo un ringraziamento ai nostri “avi” – continua Guido – che lo hanno concepito negli anni Settanta… Sta a noi ora renderlo nuovamente vivo e funzionale. Come appassionato biancoverde, è sicuramente molto oneroso avere un affitto da pagare di migliaia di euro ma, volendo vedere il bicchiere mezzo pieno, è altrettanto vero che avere un gestore Pubblico potrebbe essere un altro tassello da far valere a possibili imprenditori seri che si volessero nuovamente avvicinare a questa nostra rinascita”.
“La semplicità di avere il basket in una Srl – continua ricordando che la Federazione stessa richiede per chi ha ambizioni di serie superiore questa forma giuridica – e la maggior tranquillità di operare in un Palazzetto di fatto pubblico spero possano essere fattori positivi. Chiaramente assieme alla presenza di noi tifosi che abbiamo onorato anche l’ultimo campionato dimostrando con presenza e attaccamento non ordinario che c’è ancora una vera passione a Siena per il Basket di cui la Fede BiancoVerde ne è la massima espressione. Pensiamo che al derby di serie C con la Virtus eravamo quasi duemila, tra cui ben 380 erano under diciotto. Questo è un capitale umano che non possiamo disperdere e spero che anche la nuova Sindaca, e chi le è vicino, lo percepisca. Nel corso del nostro prossimo incontro che avremo con la Sindaca mi sentirò da subito di rivolgerle un invito a venire a Palazzo… Cosa che non avviene da oltre dieci anni a parte sporadiche apparizione di Valentini”.
Ma il San Giobbe, basket di serie A, nel luogo natio di Ezio Cardaioli, non attira per nulla?
“Come appassionato, e forse anche come un po’ malato, di Basket, quale io sono, seguo San Giobbe da lontano. Questa esperienza della Reyer Venezia e del suo Patron Brugnaro in terre Senesi è interessante, ma non è affine, credo, al nostro attuale percorso che, credo, possa molto di più avvicinarsi alla già avvenuta rinascita del Basket a Livorno. Vedere il derby livornese su Sky con oltre 8000 tifosi sugli spalti mi ha colpito e mi fa credere che si possa immaginare anche nella nostra amata Siena . Poi, seguo Montecatini dove due imprenditori si sono dati battaglia a colpi di sponsorizzazioni per riportare le due società termali in Serie B e, con spirito un po’ nostalgico, mi viene facile guardare spesso in Tv Pistoia con un ovvio sogno nel cassetto che si possa nei prossimi anni tornare al loro livello… E’ solo un sogno ma i sogni aiutano a vivere e a pensare al futuro che può essere costruito”.
E del cinquantenario dell’ingresso in serie A ne vogliamo parlare? I tifosi della Robur hanno fatto grandi manovre per un anniversario più piccolo…
“Non so che dirti… diciamo forse che ancora bruciano troppo molto le recenti ferite che abbiamo subito e, non ultima ovviamente, la malagestio del binomio Macchi padre\figlio con l’illusione dell’ultimo Campionato di A2 quando ci trovammo, noi tifosi, pur di non vedere nuovamente svanire tutto, a pagare stipendi, tasse federali, nonché le trasferte, delle Giovanili . Oggi più che festeggiare il sia pur lusinghiero passato ci stiamo sforzando di guardare avanti e sentiamo veramente sulla nostra pelle una sorta di Responsabilità Sociale”.
Guarda è un po’ di tempo che te la volevamo fare- “La proposta del fondo inglese c’è, è solida e vera” (Guidarini ad ARE, 15 aprile 2019) -, ma diciamo subito che forse tu avevi informazioni e di più non potevi dire. Ti va oggi di dirci che è successo?
“ Ripeto che preferirei guardare al futuro ma non mi sottraggo a commentare un’altra brutta parentesi del nostro recente passato. Sicuramente quando sei nel deserto e ti offrono un po’ di acqua ti sembra un miraggio. Quando poi capisci che questi signori vengono a Siena, parlano più volte con la Proprietà (Polisportiva), costituiscono una Società di scopo ad hoc e la Capitalizzano, incontrano il Sindaco e si espongono in una sorta di Assemblea Pubblica con tanto di Rendering di ristrutturazione del Palazzetto esposta da noto Studio di Architetti di Brescia, ti illudi che il tuo miraggio sia vero… Peccato che non lo fosse”.
“Unico dato positivo – continua – di questa vicenda è stato che ci rendemmo però tutti conto che l’Area del Palazzetto poteva aver un suo pregio e che aveva, e ancora ha, delle potenzialità di rinascita e sviluppo importanti per la città, per la Polisportiva e di conseguenza anche per la Mens Sana Basket. Chissà che in futuro un progetto, magari ridimensionato e sviluppato con Fondi veri e certi legati perché no anche al PNRR o altra fonte di finanza sportiva, possa trovare spazio anche nella nostra Città, città che qui al palazzetto come altrove sembra addormentata e poco attenta a cogliere le vere sfide che la attendono. Siena meriterebbe per la sua Storia e per la sua passione cestistica, un polo Sportivo polifunzionale all’avanguardia né più e nè meno di quello che senesi illustri come Bruttini Senior o Lanfredini ci consegnarono quando eravamo ragazzi”.
“Io ricorderò sempre che da ragazzino – conclude Guidarini – pur di vedere le partite del Campionato Europeo Maschile di Basket del 1979 che fu ospitato proprio nel nostro “avveniristico” palazzetto di allora, mi misi a fare il venditore di bibite in tribuna. Oggi mi domando perché Siena, al di là dei suo otto scudetti, non possa tornare ad essere la casa del Basket ospitando tornei come le Finali Nazionale Under 19 o simili. La passione e le competenze che abbiamo in queste nostre terre non sono seconde a nessuno e basterebbe forse abbattere certi steccati e certe diffidenze per guardare tutti nella stessa direzione. “I Care” Mens Sana e non solo”.