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venerdì, Novembre 22, 2024

Il Palio? Un colpo di teatro, ma va fatta attenzione

Dal giorno della sua presentazione – fine maggio -, Fabio Pacciani ha limitato i suoi interventi pubblici, ma ha aggiunto alla sua agenda una serie importante di visite e di incontri che testimoniano il suo approccio alla contesa elettorale: ascoltare la voce dei protagonisti, di chi sta sul pezzo, provare a comprendere, verificare i suoi elementi programmatici e adattarli con i nuovi elementi di vita e impegno reale di cui ha ulteriore conoscenza. Oggi concede un’intervista a SienaPost che era promessa da tempo…

Dottor Pacciani, complimenti. Sul suo nome c’è stata una conversione di moltissime forze civiche cittadine che ora la impongono come personaggio di primissimo piano, stante il fatto che il fronte civico, se resta unito, è la forza politica preponderante di Siena. Sarà però una campagna elettorale lunghissima: si sente pronto ad affrontarla?

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“Della sua domanda non mi piace l’inciso “se resta unito”. E’ fondamentale che i cittadini comprendano la forte motivazione che hanno le associazioni costituenti il Terzo Polo Civico, ribadita nei documenti da esse elaborati in mesi di incontri, nell’offrire alla città un nuovo progetto politico. La campagna elettorale non mi spaventa, la sua lunghezza è necessaria per l’elaborazione dei contenuti di programma. Un’elaborazione che, proprio perché frutto di sensibilità diverse, sarà particolarmente ricca necessitando, al pari della mia formazione, dei tempi necessari per la condivisione e il confronto”.

Fabio Pacciani, nell’oliveta di casa, a Lornano, insieme a Blu, un collie adottato a Roma tre anni e mezzo fa

Lei è una persona riservata. Si trova pochissimo sul web sulla sua persona. Professionista, dentista in Piazza Gramsci, rettore della Nobil Contrada del Bruco tra il 2007 e il 2017, rettore del Magistrato delle Contrade. Cosa può aggiungere di personale perché i senesi che la conoscono, inizino ad apprezzarla?

“Credo che l’uso dei social sia solo uno dei modi per rappresentare se stessi. Questa dimensione fino ad oggi mi è poco appartenuta, ma è evidente che in futuro dovrò comunicare anche così; cercherò di farlo con il mio stile: sobrietà, fantasia, ironia cercando di rappresentare agli altri le motivazioni sincere e profonde che sono alla base della mia scelta. Cercherò di scrivere prevalentemente di contenuti e di programmi che, acquisiti durante la mia formazione di candidato, possano diventare patrimonio di tutti”.

Se diamo credito al brucaiolo più famoso entrato a Palazzo Pubblico – ci riferiamo a Barbicone – dovremmo pensare che con una sua vittoria alle prossime amministrative, avremo come sindaco un grande riformatore… E’ così?

“Questo corrisponde alla verità. Lasciando stare Barbicone e il suo mito, tanto caro ai noi brucaioli, ho indubbiamente un animo curioso e attento, pronto ad intercettare le potenzialità di chi mi circonda, favorendo il lavoro di squadra. Cerco di attingere alla nostra storia, alle nostre tradizioni, alle tante prestigiose Istituzioni, al presente della città che non è solo afflizione e preoccupazione, al bello in cui viviamo, per interpretare al meglio l’oggi e costruire così il futuro di Siena”.

Un pensiero sulle contrade. Gli anni del Covid hanno lacerato il contesto sociale. Più di una consorella ha manifestato preoccupazione per i giovani… Ha un pensiero da offrirci su queste strutture sociali di riferimento così particolari e importanti a Siena?

“Le Contrade sono l’anima pulsante di questa città. Il mondo delle Contrade è stato il mio pane quotidiano per 10 anni della mia vita dal 2007 al 2017. Ne ho potuto fare una profonda esperienza e ritengo di essere cosciente dei suoi pregi e dei difetti. La Contrada rimane una forma di socialità unica al mondo, formata in secoli di storia. Va rispettata e tutelata, quasi sempre ciò vuol dire lasciarla vivere con i suoi valori e le sue ritualità cercando di interferire meno possibile con il suo equilibrio. Come tutto ciò che ci circonda è soggetta a cambiamenti e ciò le ha permesso di mantenersi nel tempo. Per i giovani contradaioli non mi preoccupo, ne vedo moltissimi e la maggior parte inserita in quelle logiche di Contrada fatte di lavoro, disponibilità e attenzione. Purtroppo vedo meno in Contrada, nel quotidiano, il confronto fra generazioni che nessuna piattaforma social potrà mai sostituire”.

E già che ci siamo, con un Palio già alle spalle, che è andato come è andato, provi a fornirci un punto di vista da amministratore sulla vicenda…

“Premetto che il Palio è un colpo di teatro. Lo è per i dirigenti di contrada che, pur cercando di fare tutto al meglio subiscono i rovesci della sorte ma può esserlo anche per l’amministrazione comunale che organizzò un Palio straordinario a fine ottobre con uno splendido ritorno di estate e poi va a gestire un Palio ordinario dove tutto, ma proprio tutto, va storto. Detto questo va però sottolineato che il Palio ha attori, ai quali non dovrebbe difettare il senso di responsabilità, ma ha anche una regia: l’amministrazione comunale in carica, che ha tutti i mezzi formali e informali per far sì che tutto vada al meglio. Diciamo che a luglio la regia è stata distratta e alcuni attori sono stati poco responsabili. E questo in una manifestazione così delicata come la nostra non possiamo permettercelo”.

Mai avremmo pensato al suo nome per questo ruolo. Cosa l’ha fatta decidere ad accettare l’offerta delle forze civiche? Quali i suoi punti di forza? Quali le esperienzialità su cui può contare?

“In realtà direi che quello fra me e le liste civiche è stato un incontro più che una richiesta o una proposta. Esso è nato dal lavoro sui metodi e i principi unitari che hanno costituito l’asse portante del Terzo Polo Civico e dal mio impegno civico dedicato alle contrade in anni particolari della città. Mi riferisco al momento in cui tutto a Siena entrò pesantemente in crisi . La banca con le note vicende, l’Università sull’orlo del fallimento, il Comune commissariato, la Fondazione supina alle operazioni della banca. E’ stato in quel periodo che, trovandomi ad interpretare il ruolo di Rettore del Magistrato delle Contrade, ho compreso quanto il senso civico possa risorgere ed essere un’ipotesi per una modalità politico amministrativa della nostra piccola patria”.

Ringraziandola per la disponibilità, chiuderemmo con una domanda. Ci dà un suo pensiero o una sua visione della Siena che sarà fra vent’anni?

“Come già detto, io credo che il futuro si costruisca interpretando e vivendo intensamente il presente con tutte le sue tensioni e la sua problematicità. Incrementare la trasparenza e l’accessibilità agli atti dell’amministrazione comunale favorendo la consapevolezza e la conoscenza dei cittadini. Dare certezze sul lavoro che non può essere solo ristorazione, turismo o impiego in aziende pubbliche o partecipate. Rendere Siena attrattiva, non solo per i giovani senesi, far tornare la fiducia e la speranza che le proprie forze e competenze siano bastanti a costruirsi un futuro in questa città. Migliorare i collegamenti fra la nostra e altre città che hanno aeroporti o collegamenti ferroviari rapidi ed efficienti con il resto del mondo”.

“Ma alla base – conclude il candidato del Tpc – ci dovrà essere un grande lavoro di condivisione e di comunicazione fra istituzioni, associazioni, accademie, volontariato e cittadini su tutti i temi del vivere sociale. Il Palazzo Comunale dovrà tornare ad essere fisicamente la casa dei Senesi, il Santa Maria della Scala dovrà tornare ad essere luogo per tutti i cittadini e non solo area espositiva per mostre”.

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