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venerdì, Settembre 20, 2024

Il turismo tiene banco

La città sembra però non aver capito gravità e importanza della questione

Il turismo tiene banco. Come previsto. Intanto il Comune – avviata la sperimentazione delle navette per portare fin sotto Fortezza, a San Prospero, i turisti che arrivano a Siena con i pullman – che sulla base dei dati in possesso afferma che tutto sta funzionando. E che a novembre si farà il punto della sperimentazione.

D’altro canto i rappresentanti degli dell’Anbti Confcommercio (Associazione nazionale bus turistici italiani) che, prende le distanze da una scelta che non li ha visti coinvolti e partecipi, e affila le armi per novembre.

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Le guide turistiche, le prime a scendere in campo, che continuano ad evidenziare i punti deboli del progetto: giudizio sull’improvvisazione a parte, parlano di assenza di strutture e servizi al punto di approdo; di turisti lasciati ancora troppo lontani dal centro. Per dirne solo alcune.

Insomma, quello dei pullman, sarà anche mordi e fuggi ma è pur sempre un turismo, sia pur di alcune ore, a cui però un pezzo di città non può e non vuole rinunciare.

Tanto più – ed è il secondo grido di allarme – in momento nel quale nei portali si troverebbero a Siena troppe camere d’albergo e in appartamenti libere e con prezzi scarsamente remunerativi.

In diversi operatori incomincia a farsi strada l’idea che la “città del Palio” stia perdendo attrattività. E’ dunque il momento di aprire il dibattito, ad ampio raggio.

La Giunta che ha appena deliberato un documento “per un buon governo del turismo a Siena” sembrerebbe pronta. La proposta di un tavolo di lavoro è lanciata. La verità è che è assai probabile che faticherà a partire.

E’ troppo incentrato su aspetti politici, ovvero a chi scaricare la responsabilità dei tanti problemi. Cioè, su chi ormai amministra la città da oltre sei anni nonostante voglia che gli altri pensino che è appena arrivato. Oppure su quelli che amministravano precedentemente e che hanno perduto oggi la cognizione dei problemi.

E nella congiuntura c’è chi ritiene di saper tutto e che lancia riflessioni pensando magari a rimpasti di giunta.

Anche se, in verità, sui tavoli dell’Assessora e dell’Assessorato potrebbero esserci più di una chiave per aprire le complesse risposte che vanno trovate e che possono partire soltanto da studio, coinvolgimento, progetto, per darsi una strategia unitaria tra pubblico e privato.

Più facile a dirsi che a farsi. Speriamo solo che oltre agli indirizzi si proceda praticamente a individuare modelli di governance dei complessi processi.

Altrimenti, se si aspettano gli orientamenti del mercato i processi sembrano già chiari, gli aumenti dei costi e dell’inflazione faranno scegliere altre destinazioni al turista internazionale ma anche a quello nazionale.

Bisogna davvero raggiungere la convinzione che il tema turismo riguarda tutta la città, la provincia, la regione. E nessuno dovrebbe tirarsi indietro.

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