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mercoledì, Aprile 16, 2025

Indagini chiuse: otto richieste di rinvio per il sequestro del cantiere Esselunga

La magistratura ha fatto l’ipotesi di lottizzazione abusiva e reati paesaggistici

La vicenda del sequestro del cantiere del nuovo supermercato Esselunga in via Massetana Romana, avvenuto lo scorso settembre, approda a una svolta significativa. La Procura di Siena ha infatti concluso le indagini, notificando l’esercizio dell’azione penale nei confronti di otto soggetti.

Le accuse, pesanti e articolate, spaziano dalla lottizzazione abusiva all’abuso edilizio in zona vincolata, passando per il reato paesaggistico, le false attestazioni e il falso ideologico in atto pubblico.

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L’inchiesta, scaturita da una serie di denunce, aveva portato all’iscrizione nel registro degli indagati di diverse persone coinvolte nel progetto edilizio che avrebbe dovuto ospitare, un centro commerciale e due sale cinematografiche. Il sequestro del cantiere era stato motivato da presunte violazioni delle normative urbanistiche e, in particolare, dall’assenza di un piano di lottizzazione.

Secondo quanto emerso dalle indagini, ben sette degli otto indagati dovranno rispondere dell’accusa di lottizzazione abusiva, una fattispecie di reato che si configura quando vengono realizzate opere che trasformano urbanisticamente i terreni, suddividendoli di fatto in lotti senza la necessaria autorizzazione o in contrasto con gli strumenti urbanistici vigenti. Le altre accuse contestate includono l’abuso edilizio, per interventi realizzati senza i permessi necessari o in difformità da essi, e il reato paesaggistico, legato alla presunta violazione dei vincoli che gravano sull’area.

Particolarmente rilevanti sono anche le accuse di false attestazioni e falso ideologico in atto pubblico, che farebbero riferimento a presunte irregolarità commesse durante le procedure di rilascio dei titoli edificatori. Gli inquirenti ipotizzano che siano state fornite informazioni non veritiere o che siano stati alterati documenti pubblici al fine di ottenere le autorizzazioni necessarie.

Parallelamente all’esercizio dell’azione penale, la Procura ha disposto l’archiviazione delle posizioni di Alessandro Nannini e Mario Terrosi, riconosciuti estranei ai fatti contestati.

Per i restanti otto indagati, si apre ora la fase cruciale della difesa. I loro legali avranno venti giorni di tempo per presentare memorie difensive e richiedere eventuali interrogatori, prima che la Procura possa formalizzare la richiesta di rinvio a giudizio.

Le ripercussioni di questa vicenda si fanno sentire anche sul piano occupazionale. L’apertura del supermercato Esselunga, inizialmente prevista per il periodo natalizio, è stata inevitabilmente posticipata a causa del sequestro. Circa cento persone, già selezionate per lavorare nel nuovo punto vendita, vedono ora sfumare la concreta opportunità di impiego, con un impatto non trascurabile sul mercato del lavoro locale.

Esselunga, dal canto suo, ha espresso piena fiducia nell’operato della magistratura, sottolineando di aver acquistato il terreno forte di un permesso di costruire ritenuto valido e confermato da sentenze definitive. L’azienda auspica una rapida risoluzione della vicenda, auspicando che si possa fare chiarezza sulla situazione e sbloccare al più presto la realizzazione del progetto.

La vicenda giudiziaria è destinata a tenere banco nelle prossime settimane, con la città di Siena che attende sviluppi per capire il futuro dell’area di via Massetana Romana e le sorti dei lavoratori in attesa di occupazione. Le difese degli indagati si preparano a dare battaglia, mentre la Procura sembra intenzionata a fare piena luce su una vicenda che ha sollevato interrogativi sulla corretta applicazione delle norme urbanistiche e paesaggistiche nel territorio senese.

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