Silvia Sestini di Siena Sostenibile interviene in merito al sempre più scottante tema dell’accoglienza nella nostra città
Riceviamo e pubblichiamo un intervento in tema di accoglienza e migrazioni da parte di Silvia Sestini, esponente della lista Siena Sostenibile…
A Siena, la vicenda dei 35 richiedenti asilo pachistani, inizialmente accampati nel parcheggio “Il Duomo”, ha suscitato un’ondata di solidarietà, ma anche un preoccupante silenzio istituzionale. Dopo essere stati sgomberati dalle forze dell’ordine, molti di loro hanno trovato rifugio temporaneo nella sede di Rifondazione grazie all’impegno di attivisti e volontari locali.
Nonostante gli sforzi di associazioni e cittadini, la situazione rimane precaria. La Prefettura ha promesso l’attivazione di dieci posti nei Centri di Accoglienza Straordinaria (CAS), ma al momento solo tre migranti sono stati trasferiti. Molti sono costretti a dormire all’aperto o in sistemazioni di fortuna, mentre attendono risposte concrete dalle istituzioni.
Alcune voci del Consiglio comunale e del mondo dell’associazionismo hanno cercato di mantenere alta l’attenzione, ma altre figure istituzionali sono rimaste in silenzio.
Questo atteggiamento è stato criticato da molti, che vedono nella mancanza di una risposta coordinata un fallimento delle politiche di accoglienza.

La consigliera Monica Casciaro di Siena Sostenibile già l’anno scorso ha presentato un’articolata interrogazione a cui hanno aderito i consiglieri del Partito Democratico, che è stata discussa il 28 novembre 2024. Con essa si chiedeva fra le altre cose il numero degli immigrati, il loro status, in quali strutture fossero ospitati e si proponesse di ospitarli in futuro, quale processo di integrazione si intendesse adottare e quali fossero gli accordi con la Prefettura per risolvere la situazione. Dalla risposta dell’Assessora ai Servizi Sociali Papi è emerso lo sforzo che il Comune ha fatto per questa situazione emergenziale, purtroppo assolutamente insufficiente rispetto ai numeri e la mancanza assoluta di qualsiasi progetto per l’integrazione. La Prefettura è stata ricordata solo a proposito della disponibilità dell’ex scuola di Montalbuccio. Attualmente la situazione, come si sa, non è migliorata.
Le realtà del terzo settore impegnate nell’accoglienza hanno già raggiunto il limite della loro capacità. Alcuni migranti sono stati accolti temporaneamente da privati cittadini o ospitati nei circoli di partito, ma queste soluzioni non possono sostituire un piano strutturale di accoglienza.
Le associazioni locali hanno inviato una lettera ai Comuni della provincia, chiedendo l’allestimento di strutture mobili per affrontare l’emergenza. Tuttavia, senza un intervento deciso delle autorità competenti, la situazione rischia di peggiorare ulteriormente.
È fondamentale che le istituzioni si assumano la responsabilità di garantire condizioni di vita dignitose per questi migranti, molti dei quali sono in attesa di regolarizzazione e desiderosi di integrarsi nella società italiana. Il silenzio e l’indifferenza non possono essere la risposta a una crisi umanitaria che coinvolge l’intera comunità.
Silvia Sestini p.Siena Sostenibile