Nonostante le turbolenze dei mercati, l’amministratore delegato Luigi Lovaglio conferma la road map, ottenendo il via libera della BCE all’aumento di capitale
In un contesto di significativa volatilità nei mercati finanziari, Banca Monte dei Paschi di Siena (Mps) prosegue determinata nel suo piano di acquisizione di Mediobanca. L’amministratore delegato Luigi Lovaglio ha ribadito che l’offerta pubblica di scambio (Ops) da 13,3 miliardi di euro procede senza intoppi, nonostante le recenti fluttuazioni del settore bancario. Un segnale positivo è arrivato dalla Banca Centrale Europea (BCE), che ha autorizzato l’aumento di capitale necessario per l’operazione.
L’Ops prevede un concambio di 2,3 azioni Mps per ogni azione Mediobanca, valutando quest’ultima circa 13,3 miliardi di euro. Secondo Lovaglio, l’attuale fase di incertezza non intacca la logica industriale dell’operazione. Anzi, se le due realtà fossero già un’unica entità, sarebbero più forti e capaci di reagire più rapidamente alle sfide del mercato.
Il prossimo passo cruciale sarà l’assemblea degli azionisti di Mps, convocata per il 17 aprile, chiamata ad approvare l’aumento di capitale funzionale all’Ops. L’esito sembra favorevole, considerando il sostegno di azionisti di peso come il Ministero dell’Economia e delle Finanze (11,7%), Delfin (9,9%) e Francesco Gaetano Caltagirone (5%).
Tuttavia, l’operazione non è priva di ostacoli. Mediobanca ha espresso riserve, considerando l’offerta ostile. Inoltre, alcuni fondi d’investimento, tra cui Algebris, sembrano orientati a votare contro l’aumento di capitale.
Nonostante le sfide, Mps appare determinata a portare a termine l’operazione entro luglio, convinta che l’integrazione con Mediobanca possa creare un polo bancario più solido e resiliente, capace di affrontare con maggiore efficacia le dinamiche di un mercato in continua evoluzione.
