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mercoledì, Aprile 2, 2025

Note di Siena cresce il gioco della “D”

Coach Betti riprende oggi a lavorare per preparare la gara di sabato a Masnago

Come ampiamente previsto, la vittoria della Note di Siena Mens Sana Basketball sul Don Bosco Crocetta di domenica scorsa, peraltro ribaltando anche la differenza canestri dello scontro diretto (-8 a Torino e +9 a Siena), non può essere considerata ancora quella DECISIVA per la permanenza in categoria, ma di sicuro avvicina la squadra di Paolo Betti all’obiettivo stagionale.

Che comunque dovrà arrivare quasi certamente passando attraverso altre tre vittorie, ammesso che una tra Legnaia e Spezia non perda terreno per strada, cosa che non è accaduta fino ad ora con grande frequenza.

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La Note di Siena e la Virtus Siena proseguono dunque nel loro percorso a braccetto al comando della classifica del Girone Nord Ovest del Play In Out, con 4 punti di vantaggio dalle inseguitrici e scontri diretti favorevoli praticamente con tutti (la Virtus però è 1-1 con svantaggio canestri con Spezia).

Le due partite casalinghe che restano da giocare alla Note di Siena sulla carta non sembrano impossibili. Il 6 Aprile arriverà Serravalle in Viale Sclavo (già certa della retrocessione in serie C), mentre il 17 Aprile alle 21 (e non il 16 come precedentemente previsto), arriverà Collegno.

Servirà però almeno un’altra vittoria in trasferta, per essere matematicamente certi del posto tra le migliori tre della classifica, e sicuramente una buona occasione arriva giusto appunto sabato prossimo, 29 Marzo, quando la Note di Siena tornerà ad essere di scena in un posto dove nel passato si sono consumate battaglie epiche: Masnago!

Ma prima di parlare di Varese, di cui avremmo a che dire nei prossimi giorni, facciamo un passo indietro o Step Back, come piace dire in gergo cestistico.

La vittoria su Crocetta, la seconda di fila in casa e la seconda di fila senza Prosek, ha sicuramente suscitato buone sensazioni, soprattutto per quello che la Note di Siena ha fatto nella metà campo difensiva, pur in una serata con le polveri un po’ bagnate in attacco, soprattutto nel primo tempo.

Ma se la difesa – la D come Defense, all’americana – tiene (62 punti sono solo 7 in più di quanti la Note di Siena ne aveva subiti nella gara di andata a Torino nei primi venti minuti di partita), allora è più facile sopportare, senza pagare troppo dazio, anche delle difficoltà offensive dettate anche dalla fisicità degli avversari. Che giovani erano giovani, ma pure belli grossi.

Agli onori della ribalta offensiva sono balzate le prestazioni di Alessandro Pucci (14 punti) e Nikola Ivanaj (19 punti), sicuramente efficaci anche se con qualche forzatura nel finale, ma che però fa parte del gioco. Buono il contributo offensivo del “solito” Sabia, tornato ad essere una certezza e che ha deliziato gli oltre 1200 del PalaEstra con un canestro all’indietro da Globe Trotter…

Come non citare poi la prestazione di capitan Pannini, che da qualche partita tira meno bene da 3 punti, ma quelli “del cacio” tende comunque a metterli. Era accaduto a Collegno, è accaduto anche domenica scorsa. Ma Edo non si misura in punti (o non solo in punti), si misura in leadership, comprensione del gioco, capacità di mettere sempre la palla dove va messa, compreso sopra al ferro, dove Balsa Jokic dimostra di poter arrivare con discreta facilità.

Ma dicevamo della difesa. Tutti hanno fatto bene in difesa, anche perché si difende di squadra e vedere Belli, Tognazzi e Marrucci inseguire gli avversari e impedire loro una facile direttrice verso il canestro ci rende felici. La sensazione è inoltre che si riesca ad essere efficaci oggi più di ieri, anche mettendo dentro fisicità che prima non avevamo.

Jokic sta benissimo con i piccoli avversari, costringendoli spesso a girare al largo. Ivanaj tiene benissimo fisicamente contro i lunghi avversari, costringendoli a tiri difficili. Insomma tante opzioni in più per Paolo Betti, che ha saputo fare a meno abbastanza bene di Giangi Prosek, che questa settimana proverà a muovere un po’ di più il polso dolorante, con la speranza che a Masnago possa esserci.

Perché a Giangi si rinuncia sempre mal volentieri. Ne riparleremo, su questi “schermi” nei prossimi giorni.

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