Riccardo Caliani, diggì: “Centrato obbiettivo stagionale, ora più sereni. Che bello il respiro internazionale: probabile wild card per Vilnius”
A dieci anni di distanza non è ancora completa e condivisa la lettura sulla catastrofe che coinvolse la Mens Sana degli otto scudetti e mezzo. Riccardo Caliani c’era, ed aveva ruoli, ed essendo allora un giovane uomo che imparava con gli occhi, è diventato oggi personaggio che tutti credono competente e alcuno definisce corrotto.
Avere buona reputazione vuol dire molto anche nel basket. In più le competenze attirano competenze e Siena resta quindi una vetrina nazionale anche se per ora sguazza in campionati che non gli si confanno.
La Note di Siena, ufficializzato l’incontro di ieri fra le due livornesi vinto dalla Fides, è anche a rigor di matematica tra le quattro che giocheranno la successiva fase che a propria volta introdurrà ai playoff per la B. Siamo in una fase di riorganizzazione dei campionati, e questo passaggio del turno, a inizio campionati, era definito prima occasione di centrare la salvezza. Ed era anche l’obbiettivo stagionale biancoverde.
In queste ore questo obbiettivo viene riconsiderato e per questo abbiamo chiesto a Riccardo Caliani di parlarne assieme. Non male comunque per chi aveva iniziato la stagione di corsa e con moltissime scelte tecniche che avevano determinato le non condivise esclusioni di molti beniamini dei senesi. E nel frattempo, nonostante non ci sia stata certezza di campi di allenamento e gara, alla Mens Sana si è continuato a lavorar bene.
Direttore partiamo dai giovani. Sei reduce da un breve viaggio a Praga per l’EYBL Under 17… che esperienza è stata?
“La partecipazione alla EYBL è un premio che ci teniamo stretto perché per noi ha un valore notevole, significa tornare a respirare un’aria che ci è stata familiare per molti anni. Penso che sia un’esperienza impagabile principalmente per i ragazzi, che forse se ne renderanno davvero conto solo tra un po’ di anni. Non capita a tutti di giocare contro le migliori squadre europee, rappresentando la tua società e la tua città, all’interno di una competizione riconosciuta da tutti a livello continentale. Nella prima tappa a Francavilla Fontana, abbiamo riportato 4 vittorie su 4 partite, a Praga, l’asticella si è alzata decisamente… ed il gap fisico è diventato molto evidente. Vi anticipo anche una notizia… Nonostante lo 0-4 riportato a Praga, EYBL ci dovrebbe concede una wild card per le Superfinals che si terranno a Vilnius dal 15 al 18 febbraio. Diciamo che il nostro Club evoca ancora ricordi gloriosi a chi da tanti anni segue il basket europeo…”
Tornando a casa nostra… questa Prima Squadra sta stupendo un po’ tutti… stupisce anche te?
“Onestamente non mi aspettavo un cammino del genere, anche perché in estate avevamo cambiato tanto, dallo staff alla squadra e non è sempre facile essere subito performanti. Credo debba essere dato merito a tutto il gruppo squadra per la qualità del lavoro svolto e per come siamo stati capaci di affrontare anche qualche difficoltà. Penso alle assenze di Pannini ad inizio campionato, di Iozzi qualche mese fa, di Puccioni e Brambilla adesso, tutti giocatori importanti per noi. Eppure non abbiamo perso l’identità di squadra. Neppure dopo qualche brutta sconfitta, che fa parte del percorso. Oggi vedo una squadra molto più forte e consapevole dei propri mezzi rispetto a ottobre”.
Con un posto nelle prime quattro già prenotato e quindi salvezza acquisita l’asticella si alza. Prossimo obiettivo?
“Competere ad un livello più alto, contro le migliori squadre di questa serie C. Non abbiamo la pressione di dover vincere per forza come invece hanno altre squadre. Dobbiamo cercare di divertirci e vendere cara la pelle, rendendo orgogliosi noi stessi, i nostri sponsor ed i nostri tifosi”.
Si prospetta anche un bel doppio derby contro il Costone, capolista dell’altro girone…
“Si, il Costone è sicuramente e nettamente la squadra più forte del campionato. Costruita con legittime ambizioni di salire di categoria. Ne approfitto per complimentarmi con loro per la conquista della Coppa Toscana, ma anche per l’eccellente lavoro svolto in fase di organizzazione dell’evento in quanto società ospitante. Sarà bello confrontarci con loro, provare a competere. Così come lo sarà farlo con Prato e le altre che si qualificheranno nell’altro girone. Tutte squadre forti e stimolanti”.
Il mercato chiude il 28 febbraio. Arriverà qualche rinforzo per la seconda fase?
“Non mi piace molto toccare le squadre in corsa, specie quelle che vanno bene. Le gerarchie che si sono formate oggi sono chiare, dobbiamo stare attenti a non rompere gli equilibri. Come ho detto un paio di settimane fa, aggiungere oggi qualcuno non è una priorità. Poi, come è normale che sia, manca ancora più di un mese alla chiusura dei tesseramenti e saremo attenti a quello che accade”.
Ormai sono passati quattro anni e mezzo dalla ripartenza del 2019. La Mens Sana ha sempre fatto bene sul campo. Anche quando in molti la davano per (quasi) spacciata o sfavorita. Si può dire che in viale Sclavo si lavora bene?
“Non sta a me dirlo. Io posso solo valutare, secondo i miei criteri, il lavoro dei nostri collaboratori. Posso dire che sono orgoglioso di loro. Per quello che fanno quotidianamente. Lo staff tecnico, presente e passato, ha sempre lavorato in maniera eccellente, con le risorse che avevamo e senza mai accampare alibi di alcun genere. Stesso discorso vale per il nostro staff fisico e medico, che anche ultimamente è stato molto sollecitato. In ultimo, la nostra struttura operativa che, coordinata da Arcangelo Galasso, cerca di far si che al gruppo squadra non manchi niente e si possa concentrare solo sul campo. Credetemi, i risultati del campo sono spesso direttamente proporzionali alla qualità del lavoro di back office. Quando fuori dal campo c’è qualche problema, è difficile farlo restare fuori dal parquet”.
Cosa manca secondo te alla Mens Sana Basketball per poter ambire a campionati nazionali?
“Dobbiamo strutturarci meglio sotto tanti aspetti. Siamo neonati e ci stiamo lavorando. Non si può avere tutto e subito. Credo che dall’estate già abbiamo fatto cose importanti in questo senso, ma con il Presidente e con alcuni collaboratori ci confrontiamo spesso su cosa dovremmo fare per farci trovare pronti ad un salto del genere. Non dobbiamo farci ingolosire dalla voglia matta che abbiamo di tornare a livelli più alti. Il nostro obiettivo non deve essere quello di tornarci ma di tornarci per restarci. In molti, scherzosamente, mi “accusano” di essere uno che frena gli entusiasmi. E’ vero. Purtroppo nei miei 16 anni di Mens Sana ho avuto la fortuna di veder le stelle, ma anche di cadere nelle stalle. Non vorrei caderci più”.
Ed è anche per questo motivo che la società sta pensando di aprire le porte anche a nuovi soggetti che vogliano investire sulla società?
“Questo non è un argomento di mia pertinenza, ma sono decisioni che spettano ai soci ed al Cda. Non è un segreto che sia già stato deliberato l’ingresso di Io Tifo Mens Sana nel capitale sociale e che i soci fondatori si sono sempre mostrati disponibili a valutare possibili ingressi in società, purché finalizzati ad una crescita ed uno sviluppo del progetto”.
Torniamo al campo. La seconda fase, se abbiamo ben capito, è già compresa nell’abbonamento sottoscritto ad inizio stagione. Mentre un eventuale approdo ai playoff sarebbe escluso. Giusto?
“Si. I nostri abbonati potranno seguirci anche nella seconda fase con il loro abbonamento sottoscritto a settembre. L’eventuale post season, ovvero gli eventuali playoff, sarebbero esclusi”.
Quante possibilità ha secondo te la Mens Sana di qualificarsi per i playoff?
“Molto dipenderà anche da come finiremo questa prima fase. Le due partite casalinghe con Pino e Don Bosco potrebbero voler dire molto anche in ottica di classifica della seconda fase. Poi dovremo confrontarci con l’altro girone, dove vedo due squadre che, come roster, sono nettamente superiori alle altre e che sono Costone e Prato. Con le altre due che si qualificheranno crediamo di potercela giocare, pur sapendo che sarà molto dura. E’ difficile fare previsioni, anche perché conterà molto anche la condizione fisica con la quale le diverse squadre si presenteranno alle sfide cruciali della seconda fase. Noi ci proveremo, come abbiamo sempre fatto. Poi sarà il campo a dare il verdetto definitivo. Come è giusto che sia”.