A La Spezia una vera battaglia che si conclude con le due squadre oltre i cento: 100-101
Nulla di meno che il massimo. E’ un po’ la storia della tifoseria mensanina, è un po’ il pensiero per chi ha accolto la squadra al suo ritorno notturno da Spezia, tuttavia… è decisamente presto per pensare a quello cui non dobbiamo pensare.
Aspettiamo almeno fino alla prossima gara: ospiteremo al PalaSclavo la squadra di San Miniato (3v1s) in cui brilla l’indimenticato Menconi; nel frattempo il Costone avrà giocato al PalaEstra, quello “vero” di Arezzo (domani alle 21:00), e sarà chiaro se quello di Siena sarà spareggio fra capolista o scontro fra comprimarie.
L’Etrusca San Miniato l’abbiamo già affrontata nel pre-campionato ed era al di là delle nostre possibilità, allora; con la preparazione pesante ancora sulle gambe non potevamo certo competere con la sua velocità. Ora, però, l’energia l’abbiamo anche noi, soprattutto in casa. A Siena ha già giocato, perdendo abbastanza nettamente con la Virtus, ma così come l’unica vittoria rossoblu non ha fatto per ora primavera, lo stesso vale per i sanminiatesi che oltre ad aver battuto nettamente Spezia e Castelfiorentino, hanno costretto Lucca al secondo ko consecutivo.
Anche del girone è troppo presto per parlare. Ora che Castelfiorentino ha vinto, di assoluto c’è rimasto solo il Costone che, a vederlo giocare contro la Virtus, qualche patema lo fa venire. L’Use Empoli è lì, tra quelle di testa, ma ha rischiato moltissimo con Legnaia. Provate a indovinare quale giocatore aveva superato la doppia cifra nel primo quarto? Chiaramente Nepi, bravo Alessandro, che per ora deve confermare la costante di prendere a pallonate in casa anche le squadre che non si chiamano Mens Sana. Quarrata invece ha inguaiato Cecina – c’è del marcio sulla sponda del Tirreno -; non si capisce perché stenti così tanto una squadra che qualche mese fa dominava tutti e si è separata dal suo miglior giocatore, sostituendolo con uno – Andrea Saccaggi – che aveva portato Livorno alla promozione in A2. Forse il giudizio migliore da dare è quello che è troppo presto; di sicuro squadre che hanno cambiato molto – vedi Virtus, ma anche Mens Sana – devono raggiungere la miglior condizione e che in questa fase del campionato l’energia risulti essere più importante del valore cartolare del roster.
Certo che in un campionato come l’attuale dove ci si porta dietro il bene e il male fatto in precedenza sono importantissimi i punti di queste giornate. Per questo, pur non volendo scoprire del tutto le proprie carte, la dirigenza Mens Sana ha pubblicamente definito la partita con l’Olimpia Legnaia un insuccesso.
Ma oggi siamo qui per render merito a un bel successo… di fronte a una squadra forte, o fortissima – questo ce lo dirà il campionato – che non era per niente propensa a darci i due punti.
Tarros La Spezia Basket – Note di Siena Mens Sana Basketball Siena 100-101 d2ts (23-23, 40-48, 63-67, 81-81, 90-90)
TARROS: Carpani 18, Pettinaroli 23, Monaco n.e., Andujar 8, Gogishvili 6, Merlo 22, Giazzon n.e., Leporati, Morciano 19, Fazio, Tedeschi 2, Dias 2. All.: Diacci
NOTE DI SIENA: Tilli, Belli 26, Pannini 1, Ragusa 2, Marrucci 11, Pucci 11, Sabia 2, Maghelli n.e., Neri 6, Prosek 17, Tognazzi 25. All.: Betti
Arbitri: Vozzella di Genova e Cavasin di Rosignano M.
Note: Usciti 5f Ragusa (76-75), Dias (83-83), Carpani (83-85), Belli (87-89), Ramirez (88-89) e Pucci (92-93)
Non vorremmo anche qui parlare troppo presto, ma l’affanno estivo della Società di far arrivare (o restare) in maglia mensanina solo giocatori che la volevano fortemente sembra stia dando i propri frutti. Al di là delle cifre dell’incontro, quello che viene fuori al termine dei combattutissimi cinquanta minuti è la grande abnegazione della squadra. Sempre pronti ad aiutarsi l’un l’altro, con alcuni ruoli dove ci sono giocatori che hanno accettato la sfida di coach Betti a rendersi diversi per la squadra.
Nel primo quarto abbiamo privilegiato lo studio dell’avversaria, di nuovo concedendo qualcosa di troppo in difesa pur producendo con continuità in attacco. Il break è venuto grazie ad un secondo quarto difensivo migliore… Nel quale aiutandosi i biancoverdi sono riusciti a limitare meglio le bocche da fuoco di Spezia che erano gli esterni Merlo, Pettinaroli, Ramirez e Carpani.
Al rientro dagli spogliatoi la Note di Siena ha iniziato a muovere meno bene la palla in attacco consentendo ai “Tarros” di prendere ritmo e tornare a contatto. Nel quarto, grande fatica e poca lucidità con scelte a volte poco “pensate”… Però sempre con la giusta solidità. Senz’altro sono stati bravi a non sbracare e prendere un parziale che si sarebbe rivelato decisivo.
Il finale ed i due overtime sono stati una guerra di nervi dove la Note di Siena ha forse forse avuto più voglia (o esperienza) di vincere. Ed ancora va ricordato lo spirito di squadra, senza il quale partite così non le vinci.