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giovedì, Novembre 21, 2024

Pd, Piero Fabbrini accetta il verdetto della Commissione: le sue idee restano in campo

Pubblichiamo la dichiarazione politico-programmatica che accompagnava la candidatura

Dopo l’esclusione, Piero Fabbrini invia una propria dichiarazione. La pubblichiamo insieme alla dichiarazione programmatica allegata alla sua candidatura che si è fermata” alla Commissione Congressuale e che non entrerà mai tra i documenti Congressuali. Tuttavia merita la lettura…

La dichiarazione di Piero Fabbrini

Dispiace per l’esclusione a tavolino di una candidatura. La ventata di novità e rinnovamento voluta da moltissimi iscritti che mi hanno sostenuto nella corsa a segretario è stata fermata da un cavillo burocratico impedendoci così di concorrere; nonostante lo stesso commissario Sarracino chiedesse che tutte e tre le candidature venissero ammesse. Soprattutto dopo il sostegno ricevuto anche dagli iscritti del gruppo RitoviamociPd che aveva candidato Paolo Mazzini, si era creato un movimento forte e coeso per il rinnovamento.

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Crediamo fermamente che la politica debba basarsi su confronto aperto e dialogo costruttivo. Le logiche dei ricorsi e delle battaglie legali che hanno paralizzato il partito senese devono appartenere al passato e noi non intendiamo perseguirle.

Si sta comunque per aprire una nuova stagione per il partito democratico senese, alla quale guardiamo con ottimismo. Siamo pronti a contribuire con fiducia affinché il congresso conduca comunque a un partito rinnovato e unito, obiettivi che continuiamo a perseguire con dedizione.

Piattaforma politico programmatica a sostegno della candidatura di Piero Fabbrini a segretario dell’Unione Comunale Pd di Siena

Questa candidatura nasce per ridare parola ai tanti che hanno cercato in questi anni, come semplici militanti, si sono spesi per Partito in questa città. Persona che hanno dato piena fiducia, con spirito di servizio, al gruppo dirigente del Partito, una fiducia purtroppo mal riposta.

Il Pd cittadino è un partito dilaniato non solo dalle correnti ma attraversato da antiche frizioni e veti incrociati, incapace di aprirsi alla città, e con gruppi dirigenti ristretti e autoreferenziali ha consegnato se stesso alla sconfitta e la città al comando della peggio destra possibile.

Di più, invece di prendere atto del disastro e ritirare le fila, chiedere aiuto a energie nuove e fresche, il gruppo dirigente si è ulteriormente chiuso, utilizzando il meccanismo delle dimissioni; costringendo a conte disperate e senza risultanti.

Invocando un commissariamento, che una volta arrivato – al di là dei buoni propositi e dei meriti che si attestato – ha lasciato come ben si vede in queste ore tutte le contraddizioni esistenti. I vecchi vizi, le tante contraddizioni, i soliti noti a impastare.

Abbiamo aspettato fino in fondo, alla scadenza dei tempi regolamentari, nella speranza che arrivasse una candidatura unitaria che uscisse dai “soliti schemi”.

Purtroppo, non è successo!

Da questo preciso rifiuto nasce la proposta di Passione Democratica. Un raggruppamento di uomini e donne iscritte al Pd liberi da appartenenza alle correnti, uniti da un’idea. Mettere avanti prima i valori della nostra comunità democratica prima ancora di quelli del partito.

Una proposta che oggi candida Piero Fabbrini a segretario dell’Unione Comunale dei Siena.

La riconquista della città è il primo obiettivo che dovrà porsi il partito e passerà dalla costruzione di un’alleanza sociale prima ancora che politica. Il Pd deve uscire dalle stanze chiuse tornare a mettere le mani nella carne viva della città.

Non ci interessano le conte o i destini individuali di uno o l’altro esponente, vogliamo unire le differenti sensibilità, e non limitarci ad interloquire con le forze organizzate, ma con tutti i senesi che, oggi, non approvano come è governata la propria città.

Sogniamo un metodo diverso di fare politica, due sconfitte consecutive dovrebbero chiamarci ad essere umili e a comprendere quanto il consenso non si fondi solo sull’appartenenza e sulla gestione della cosa pubblica ma sulla capacità di ascolto e di dialogo con chi non condivide l’azione amministrativa e con chi è escluso dai processi politici cittadini.

Invece non è così: ancora una volta il Pd si presente con una scomposizione e ricomposizione di correnti che i nostri elettori e la città non capiscono.

Noi vogliamo trasformare questo congresso in un appello a tutti i democratici e progressisti e costruire insieme un’idea nuova di città.

Siena e’ la città in cui viviamo, lavoriamo studiamo, la città delle persone a noi vicine.

E’ la città dove vogliamo continuare ad essere – noi democratici – una comunità solidale organizzata, capace di portare la voce dei senesi nelle loro istituzioni e oltre i confini della città.

Questo è il nostro impegno per il futuro. Nel recente passato non è stato così. Siena ha vissuto e sta vivendo una fase di declino. Nell’immaginario collettivo tale declino coincide con responsabilità ed errori del nostro partito. Il congresso dovrà essere l’occasione per una definitiva assunzione di responsabilità politica. Un passaggio non più eludibile. Non basta singolarmente, come individui, dire io non c’ero. Quando si entra in una comunità ci assumono oneri e onori. Il nostro obiettivo non sarà dare croci o medaglie. Ma riflettere perché non siano compiuti gli stessi errori. E, soprattutto per sbloccare coscienze, elaborare il lutto, guardare avanti. Avvertiamo tutto il rischio insito nel rimanere a contemplare il declino.

Il rinnovamento passa da qui. Altrimenti il vecchio si mangerà sempre il nuovo. Saper affrontare i punti di debolezza non può significare trascurare i punti di forza.

Siena comunque resta il capoluogo di una provincia policentrica con importanti settori produttivi nel turismo, l’agroalimentare, nell’enogastronomia, nel biomedicale e farmaceutica, nella meccanica. Siena ha ancora una importante Fondazione di origine bancaria. Ha ancora una banca. Siena è una città che mantiene importanti matrici di identità e centri di fiducia.

Bisognerà affermare una logica di area vasta e di reti collaborative.Questo territorio deve riuscire insieme a fare ponte con l’Europa è il mondo. Occorre mettere mano a nuovi progetti. Investire sulla crescita economica e sul lavoro, su una città più giusta che non lascia indietro nessuno. E sia uno spazio di diritti e di doveri. Le trasformazioni in atto della città, dai cambiamenti demografici, a quelli economici, sociali, culturali e ambientali, propongono bisogni nuovi e nuovi progetti di futuro che per quanti grandi o piccoli che siano possono solo camminare sulle gambe delle persone.

Indichiamo e consegniamo al futuro gruppo dirigente 13 punti di riflessione, elaborazione, iniziativa lavoro per costruire una nuova visione di città.

1. Una città che non consideri nessuna persona come scarto, ma attenta al benessere e alla salute di tutti.

2. Una città per la legalità e la sicurezza

3. Una città del riuso e della qualità urbana, un buon posto in cui vivere, dal centro alle periferie

4. Una città della partecipazione attiva

5. Una città più connessa sia materialmente che digitalmente con il territorio provinciale, l’area metropolitana toscana, la capitale (il grande ritardo delle infrastrutture)

6. Una città più abitabile, con un piano casa di edilizia residenziale pubblica, sociale, universitaria

7. Una città più verde e sostenibile, dotata finalmente di un parco urbano e governata con gli strumenti urbanistici di città a misura d’uomo;

8. Una città del lavoro e dell’innovazione (turismo e oltre)

9. Una città della formazione e della ricerca, in tutti gli ambiti: scolastico, accademico, artistico e musicale

10. Una città più creativa e aperta a chi qui è nato e chi è venuto per studiare e lavorare

11. Una città più sportiva

12. Una città per l’Europa e la pace, aperta al mondo

13. Una città con un’amministrazione amica, facile, vicina.

Sulla riorganizzazione del Partito diciamo con chiarezza che le sole idee di razionalizzazione dei circoli non sono sufficienti. A volte anzi possono essere fuorvianti. Intanto abbiamo bisogno di riflettere sulla organizzazione politica in questa precisa fase storica, di come mischiare contatto umano con la comunicazione virtuale. Di come, ad esempio, abbiamo bisogno contemporaneamente di circolazione delle idee e presidio dei luoghi in cui le persone vivono.

La necessaria capillarità del contatto chiamerà in causa nuove forme di organizzazione che per la loro sostenibilità non potranno che puntare su un volontariato democratico aperto, riconosciuto voluto. Un volontariato per essere organizzato avrà bisogno di strumenti e una sede riconosciuta e visibile della Unione comunale del Pd di Siena.

Da qui al 2028 dovremo saper mettere in campo idee per una politica che non sta soltanto nelle istituzioni ma si organizza e vive tra la gente, nei territori. Inclusiva, aperta, semplice.

Una politica che si nutra insieme di visione e progetto e di cultura del fare. Saper spostare la freccia in direzione del futuro. Collegandola alle grandi battaglie che attendono il paese per ricostruire una comunità che riporti la barra del paese sui grandi valori della pace, dei diritti, della libertà della democrazia dell’antifascismo, della Costituzione.

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