Giochi fatti con l’assegnazione. Molto chiari i segni immediati della Piazza. Esultano fragorosamente Valdimontone, Leocorno e Civetta, mentre gli altri ci devono pensare.
Fra poco, quando i fantini avranno fatto le proprie scelte, sarà più chiaro leggere i valori tecnici in campo.
L’assegnazione comincia con il muso lungo del consigliere comunale Castagnini, inviato in Piazza da Malborghetto, che sperava qualcosa meglio di Veranu. L’Onda prede comunque il cavallo con buono spirito e se lo porta nella vicina stalla.

Appena sopiti i primi cori, scoppia di gioia il Montone per Anda e Bola, il cavallo ritenuto fortissimo che non ha mai vinto ma che ci è sempre andato vicino. A seguire Diosu, un mese fa al Drago, che va nell’Aquila, il brillante Zenis che va in Camporegio e Ungaros che va nella Giraffa, contrada del suo proprietario.
Altro boato è del Leocorno che prende Diodoro, l’ultimo trionfatore in Piazza, e ora rivorrebbe Tittia, poi c’è l’esordiente Diamante Grigio che si accasa nel Bruco, prima che Benitos rappresenti la risposta civettina all’esultanza scatenatasi alle fonti di Follonica.

Non la prende bene la Tartuca che ha Entu, un altro esordiente e poco meglio la Pantera che si riprende Viso d’Angelo.
Andiamo a pranzo pensando a come orienteranno le avversarie in campo la scelta dei fantini.