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sabato, Giugno 21, 2025

Se ne va, se ne va, l’Emma Villas se ne va

Oggi la conferenza stampa sull’accordo con Santa Croce. Giocherà ancora a Siena, ma quanto ancora?

Anni ’70-anni ’80. Quel che sta avvenendo all’Emma Villas mi riporta a pensare a quel periodo. E in particolare a un giocatore-simbolo di quel Cus Volley di Serie A – Raimondo Della Volpe – che, “scacciato” da Siena dopo cinque stagioni per default societario, andò ai Lupi Santa Croce e poi da lì continuò la sua bella carriera fino a fregiarsi di tre scudetti, due coppe Italia, una coppa delle Coppe, una supercoppa europea e un mondiale per Club.

Il Cus Volley di Serie A prese le mosse nel palazzetto di via Banchi che presto sarà abbandonato anche dalla Scherma. A ricordo di quella prima volta così agonisticamente intensa, anche se la struttura non era destinata ad accogliere fiumane di pubblico, rimangono gli ingobbimenti delle lamiere interne ad altezze superiori ai sei-sette metri per le tremende pallonate che finivano lassù nel corso degli impegni agonistici o di allenamento.

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Siena, e tantomeno il Cus, “potevano permettersi una squadra di così alto livello”. Questa fu la tesi che condannò qualche anno dopo anche il Cus femminile, anch’esso a livelli competitivi nazionali che poteva disporre, però, stabilmente del nuovo palazzetto, intitolato poi il 4 luglio 2006 al 26enne cestista Andrea Corsoni, travolto con il suo motorino un mese prima sulla Cassia.

La decisione dell’Emma Villas che sarà ulteriormente specificata nella conferenza stampa online di domani, è stata in diversa maniera commentata dalle testate cittadine. La sintesi è l’idea di fondersi con Santa Croce e di trasbordare là il grosso della propria attività agonistica. Questo fatto, a nostro parere, non può essere sminuito dalle chiacchere che si fanno oggi sui social. Per tanti motivi; in primo luogo per il fatto che esso avrà delle conseguenze. E di queste vorremmo parlare perché le conseguenze appartengono a noi che restiamo.

La più odiosa di tutte è quella di ritenere l’Emma Villas una società che proviene da Chiusi, quindi estranea al nostro contesto intra moenia. Siamo abituati agli approcci dei nostri concittadini che per sentirsi leoni definiscono sempre in riduzione il contesto di confronto fino a esagerare giacché non siamo lontani dalla prospettiva che questo “contesto riduttivo” diventi la tavoletta del cesso di casa. Chiusi è Siena; e di recente abbiamo sentito più orgoglio senese a Chiusi che sulle lastre. Non molto tempo fa andammo a vedere “Tradire”, trasposizione scenica di Marco Lorenzoni dell’unica battaglia vinta fragorosamente dalle schiere dell’Antico Stato durante le guerre di Siena. C’era orgoglio in quella rappresentazione che ancora nessuno ha voluto mettere in scena a Siena città, nonostante abbia un solo recitante e tre musici.

A differenza del Cus Siena, l’Emma Villas ha al centro un imprenditore, Gianmarco Bisogno, che forse sempre simpatico non è stato. Ma è persona che rischia in proprio. La Serie A, quella di sei anni fa più che l’attuale, costa e il “business” di ville e case d’epoca che lo sostiene – passato a maggio a 28,2 mln con un incremento di +4,15% – non offre ricavi con il ritmo di una catena di supermercati a ogni chiusura di cassa. Se per le molte analogie lo confrontiamo con un altro imprenditore che smestava a Siena negli stessi anni del suo arrivo, Anna Durio, possiamo pensare che Giammarco Bisogno ha speso sullo sport un quarto rispetto alla presidentessa della Robur e ottenuto risultati tripli; probabilmente per la sua abitudine di pensare da solo e diversamente considerare le pressioni degli “yesmen-yeswomen” dai quali entrambi vennero circondati. Ultima cosa che va detta, è che Bisogno ha sempre saputo unirsi a gente competente.

Pur se Siena ha bisogno di drammaticità e punti esclamativi, l’Emma Villas di fatto non abbandona Siena. Piuttosto ha fatto un arrocco, forse conseguenza dei molti vani messaggi che a partire dal 2023 ha mandato alla comunità e le sue istituzioni. A Santa Croce trova di colpo quello che gli manca, cioè quel che serve a Bisogno per riequilibrare dispendio e passione. Ma a Siena l’Emma Villas verrà ancora a giocare, in omaggio ai molti sponsor che continua ad avere; a Siena manterrà quel polo di reclutamento che è il Primo Salto oltre a molte delle relazioni aperte negli ultimi anni.

Quindi è una “non partenza”, ma di sicuro è un bell’arretramento. Almeno rispetto a quei proponimenti fatti il 16 marzo 2023 quando l’apertura dello store Emma Villas tra via Pianigiani e Piazza Matteotti fu accompagnata da un convegno universitario, si parlò di Siena capitale delle dimore di pregio, si sottolinearono le occasioni di sviluppo futuribili. Oggi, le parole sono sentenze, l’Emma Villas dalla riva d’Arno ricercherà una dimensione toscana che la porterà di certo ad alleggerire la sua presenza nelle iniziative in città. E di fatto la nuova campagna pubblicitaria Icon2Italy di certo proporrà location sul nostro territorio, ma il tag “Siena” sembra destinato ad affievolirsi.

Non sappiamo molte cose dei programmi e delle relazioni di Giammarco Bisogno, ma di certo la lamentela più chiara che ci è arrivata agli orecchi è quella relativa alla sua insoddisfazione in tema di gestione del Palazzo di viale Sclavo. Non era elevata la sua soddisfazione quand’esso era nel possesso esclusivo della Polisportiva e meno lo è stata quando è passato al Comune. Di certo da allora non ha fatto più proposte di cogestione e credo abbia trovato insopportabile quella sorta di condiscendenza su tutto unita a problematiche più celate che affrontate. Insomma c’è un cantiere al PalaSclavo e non sarà utilizzabile, forse, fino al 17 agosto, quando saranno scoperte le protezioni e si vedrà se la superficie da gioco sarà intatta o lesionata; nella “dannatissima ipotesi” probabilmente il gestore non avrà soluzioni alternative da fornire. In più c’è questa valutazione dell’antisismica che è scomparsa dagli argomenti quotidiani in tabella ed ha la capacità di determinare l’inagibilità del PalaSclavo a partire dal 2027.

La grossa differenza tra l’Emma Villas e la Mens Sana Basketball è rappresentata proprio da Giammarco Bisogno. Lui e la sua Società potevano organizzarsi una soluzione “escape” e lo hanno fatto “addolcendo” il proprio rapporto con Siena, mentre la società biancoverde non ha mezzi né possibilità di sfuggire alle conseguenze – ma dove poi? A Firenze un’altra volta? -, soprattutto finché sarà così forte l’abbraccio dell’azionista di larga maggioranza, cioè la Polisportiva Mens Sana 1871 che ha appena eletto Filippo Mascia nuovo presidente (Roberto Cerri e Antonio Saccone vice, Robertino Chiarelli segretario generale, Roberto Minghi direttore amministrativo, Gianluca Marzucchi direttore sportivo, consiglieri Carlo Becatti, Davide Burrroni, Antonio De Luca, Pierluca Fanetti ed Elena Milaneschi).

Altra cosa che non sappiamo è in quanto l’Emma Villas potrà rescindere o ricontrattare l’accordo con cui paga circa 60 mila euro/anno per l’uso del Palazzo. Di certo per giocarci una volta ogni due settimane – o ancora meno – vorrà uno sconto che andrà ulteriormente a complicare il disavanzo di budget del gestore Comune sul Palazzo. E il Comune questi disavanzi li può giustificare una volta, ma poi finisce davanti alla Corte dei Conti se non interviene.

Ecco tutto questo per dire che il gesto fatto dall’Emma Villas non è questione né banale né di campanile.

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