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mercoledì, Aprile 2, 2025

Siena e il Giubileo 2025: occasione già perduta?

Gabriella Piccinni (PD): “La città valorizzi il Pellegrinaio e intervenga sulla conservazione degli affreschi”

Mentre il Giubileo 2025 si avvicina e la Pasqua rappresenta il momento clou per i pellegrini diretti a Roma, Siena sembra restare ai margini di questa grande opportunità. Un paradosso, se si considera che la città ha nell’Ospedale di Santa Maria della Scala un luogo simbolo dell’accoglienza, la cui sala più prestigiosa porta da secoli il nome di Pellegrinaio.

Eppure, a pochi giorni dalla Settimana Santa, non si intravedono iniziative significative per intercettare i flussi di pellegrini in viaggio verso la capitale. Perfino la mostra Costellazioni, una delle poche esposizioni di rilievo attualmente in corso, chiuderà i battenti il 30 marzo, senza che sia stata annunciata una proroga o un evento sostitutivo.

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“Per questo, insieme al collega consigliere Luca Micheli, ho presentato un’interrogazione per chiedere quali azioni la giunta comunale abbia messo in atto per valorizzare Siena nel contesto del Giubileo – afferma Gabriella Piccinni, consigliera comunale del Partito Democratico –. Vogliamo sapere se sia stata avviata una campagna di comunicazione per promuovere la città, se sia prevista la proroga della mostra Costellazioni fino a dopo Pasqua 2025 e se vi siano iniziative per valorizzare il messaggio di accoglienza trasmesso dai grandi affreschi del Pellegrinaio”.

Ma non si tratta solo di valorizzazione: è anche una questione di conservazione. Lo stato di alcune parti del celebre ciclo pittorico, in particolare nella scena dell’Accoglienza dei pellegrini e sulla soprastante volta, desta preoccupazione. “Dopo la segnalazione dell’anno scorso, quando il locale fu utilizzato per una manifestazione vinicola, anche quest’anno la stessa iniziativa è stata ripetuta, ma non si sa nulla sulla programmazione di azioni conservative, che sono sempre più urgenti” – sottolinea Piccinni.

La questione della manutenzione del patrimonio artistico senese è emersa con forza anche nel dibattito che ne è scaturito sui social. Molti cittadini hanno espresso apprezzamento per l’intervento e l’interrogazione presentata, ma anche preoccupazione per il fatto che a Siena non si sia mai avviata una vera conservazione programmata dei suoi beni storici. “Non mi risultano restauratori/conservatori che possano occuparsi della conservazione programmata in nessuno dei luoghi d’interesse, non da ora, ma da sempre” ha commentato un cittadino.

In molti hanno anche apprezzato il richiamo alla storia. “La storia è maestra di vita e l’esperienza maturata in secoli di civiltà dovrebbe guidare – o dissuadere – le nostre scelte programmatiche” ha scritto un’altro commentatore. E in effetti, Siena ha già vissuto un Giubileo con ben altra consapevolezza. “Nel 1350, in occasione del secondo Giubileo della storia, il cronista senese Agnolo di Tura del Grasso raccontava che la città trasse grande beneficio dal passaggio dei pellegrini: albergatori, mercanti e viandanti ne uscirono arricchiti. All’epoca, Siena non sottovalutò l’importanza di questo flusso, comprendendo che il turismo poteva diventare una risorsa duratura” – ricorda Piccinni.

Oggi, invece, il rischio è quello di restare spettatori di un evento epocale, senza riuscire a inserirsi nella sua narrazione. “Forse per le iniziative siamo in ritardo – ha commentato un altro cittadino – ma non possiamo rimanere immobili.” La speranza è che la giunta comunale possa ancora porre rimedio, trasformando il Giubileo 2025 in un’opportunità concreta per la città, senza dimenticare la necessità di tutelare il suo patrimonio storico e artistico.

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