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martedì, Maggio 27, 2025

Siena e il suo verde: tra ambizioni dichiarate e concretezza incerta

Riceviamo e pubblichiamo le osservazioni di Siena Sostenibile alla proposta della Giunta comunale sul Regolamento del verde pubblico e privato che sarà posto in approvazione nel consiglio del prossimo 29 maggio: “un documento ricco di buone intenzioni, ma la distanza tra le parole e le azioni reali rischia di indebolirne l’efficacia”...

La proposta della Giunta si presenta come un documento ambizioso, carico di buone intenzioni e suggestioni in linea con le agende europee sulla transizione ecologica e la rigenerazione urbana. Tuttavia, l’analisi del testo e delle sue prospettive attuative mette in evidenza un divario significativo tra le enunciazioni di principio e la concreta capacità di trasformarle in azioni reali.

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Nel merito, il progetto ha il pregio di adottare un linguaggio moderno e inclusivo: il verde urbano non è più visto come semplice ornamento, ma come infrastruttura ecologica e sociale; si parla di coesione, inclusione, comunità, e si richiama un approccio interdisciplinare che coinvolge ecologia, urbanistica, scienze sociali e tecnologie digitali. Non mancano, inoltre, riferimenti alla partecipazione civica e all’uso strategico di fondi europei e regionali. Una visione che, almeno sulla carta, proietta Siena in un orizzonte culturale e amministrativo contemporaneo.

Eppure, proprio dove si attenderebbe il salto dalla visione all’operatività, la proposta vacilla. Manca una mappatura puntuale delle aree verdi esistenti e di quelle degradate che potrebbero essere oggetto di intervento; mancano indicatori misurabili sugli impatti attesi, sia ambientali che sociali; manca, soprattutto, una quantificazione anche solo sommaria dei costi e delle risorse da attivare. In assenza di questi elementi, ogni previsione di attuazione rischia di restare generica.

A destare perplessità è anche l’assenza di un vero e proprio cronoprogramma: il progetto non indica una scansione temporale delle fasi – dall’ascolto alla progettazione, dall’esecuzione al monitoraggio – né chiarisce chi farà cosa, quando e con quali mezzi. Una lacuna grave, se si considera che la proposta ambisce a diventare cornice d’azione per l’intera amministrazione comunale.

Colpisce, inoltre, il debole ancoraggio alle reali urgenze urbane. Il testo richiama con forza i grandi paradigmi della sostenibilità, ma fatica a connettersi con le problematiche concrete della città: la marginalità giovanile, il degrado di alcune periferie, la carenza di spazi pubblici fruibili e inclusivi. A mancare è quel legame diretto tra strategia e territorio, tra governance e bisogni quotidiani.

Un ulteriore punto di debolezza riguarda l’assenza di un riferimento chiaro all’impatto del verde urbano sulla salute fisica e mentale delle persone. Il valore terapeutico della natura, la sua funzione di prevenzione e supporto alla cura – sempre più riconosciuta dalla letteratura scientifica e dalla pratica medica – meriterebbe maggiore attenzione. Quantomeno una menzione alle cosiddette “prescrizioni verdi” già sperimentate in città europee come strumento di medicina preventiva, e agli “interventi basati sulla natura” promossi dall’OMS e dalla Commissione Europea, potrebbe essere evidenziata come leve per affrontare problemi sanitari e sociali in modo sostenibile.

Il regolamento proposto sembra poi trascurare una componente ecologica fondamentale: le aree incolte e abbandonate alla naturale evoluzione, che se ben gestite possono diventare presidi di biodiversità e corridoi ecologici in ambito urbano e periurbano. La loro funzione non è sovrapponibile a quella del verde attrezzato o dei giardini pubblici: rappresentano ecosistemi spontanei preziosi, spesso più ricchi e resilienti, e per questo degni di tutela esplicita.

Resta irrisolta anche la questione della manutenzione ordinaria e straordinaria del patrimonio arboreo. Non si affronta il tema del ripristino degli alberi abbattuti o morti. La proposta non affronta in modo esaustivo la salvaguardia degli alberi monumentali e degli alberi di particolare pregio. Un aspetto che, come dimostrato dal caso dell’albero della Fortezza, necessita di politiche di tutela più rigorose.

In questo contesto, il regolamento verde e le sue implementazioni sembrano più un adempimento burocratico che un vero strumento di governo del territorio. È necessario un ulteriore passo in avanti, tanto sul piano normativo quanto operativo, per fare in modo che il verde urbano non resti solo una bella idea, ma diventi una risorsa concreta per la città. Un regolamento più robusto, chiaro e orientato alla sostenibilità ambientale, sociale e sanitaria è fondamentale per Siena e per il suo futuro ecologico.

Vedremo se in sede consiliare, vi saranno proposte di emendamento tese a rafforzare il progetto: una più chiara individuazione delle aree di intervento; un cronoprogramma articolato; una stima economico-finanziaria credibile; un’attenzione esplicita alle fragilità sociali e urbane; un sistema di monitoraggio civico e trasparente; se cresceranno il numero delle associazioni coinvolte. In assenza di un lavoro di approfondimento rischia di restare un documento le cui premesse sono di buone intenzioni ma faticherà a divenire uno strumento operativo.

Il tema meriterebbe un dibattito pubblico, un percorso partecipativo e preventivo di tutte le associazioni ambientaliste presenti nel territorio e soprattutto dei cittadini. Sarebbe un modo per discutere sulla città e sul suo futuro ecologico. Ma affinché non resti un manifesto verde senza gambe, servono concretezza, risorse, metodo e coinvolgimento reale. In caso contrario, il rischio è quello di restare prigionieri delle enunciazioni, mentre le aree verdi continuano a degradarsi e la partecipazione dei cittadini resta confinata alle intenzioni.

Siena ha bisogno di una politica del verde che sia insieme visione e azione. La sfida, oggi, è colmare il divario tra le parole e i fatti e soprattutto, come chiediamo da tempo come Siena Sostenibile anche con momenti pubblici, attendiamo di poter valutare un vero piano del verde urbano.

Siena Sostenibile

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