19 C
Siena
sabato, Agosto 2, 2025

Siena ha bisogno di visione, non di calcoli: serve un nuovo patto

Federico Nesi, presidente di Siena Sostenibile, commenta l’intervento dell’assessore Giordano e rilancia: “Basta contrapposizioni sterili, prevalga il senso di comunità”.

Presidente Nesi, l’intervista dell’assessore Giordano ha avuto un impatto politico. Come giudica le sue parole?

“Le abbiamo lette con attenzione e interesse. Al di là delle polemiche sulle inaugurazioni, c’è un passaggio importante: si riconosce che Siena vive un isolamento strutturale, e che le scelte regionali e locali, nel tempo, hanno contribuito a renderla periferica in Toscana. È una consapevolezza che come Siena Sostenibile evidenziamo da tempo e condividiamo. Ma servirà anche un passo successivo: dalla denuncia alla proposta. Noi siamo pronti a dare un contributo in questa direzione”.

- Advertisement -

Quale dovrebbe essere, secondo voi, questo passo successivo?

“Mettere al centro un progetto di città. Uno solo, chiaro, condiviso. Che non sia di un partito o di una coalizione, ma della comunità senese. Non parlo di un compromesso né di una somma di interessi. Parlo di una visione forte, fondata su pochi obiettivi strategici: riqualificazione dello spazio urbano, rilancio del ruolo culturale e universitario, sanità territoriale come funzione pubblica, una nuova economia basata su produzione locale, conoscenza e sostenibilità. Se non costruiamo convergenze su questo, non reggerà nessuna maggioranza. Né a destra né a sinistra. Non reggerà Siena, semplicemente”.

In che modo Siena Sostenibile intende collocarsi in questo scenario?

“Con grande chiarezza. Noi siamo una realtà che crede nel valore del confronto politico, ma rifiuta la logica del posizionamento tattico. Non ci interessano le alleanze costruite in laboratorio. Vogliamo contribuire alla nascita di una nuova classe dirigente senese, che abbia il coraggio di decidere, di assumersi responsabilità, di pensare a lungo termine. Questo, per noi, è fare politica oggi. Se ci saranno le condizioni per portare questa impostazione nel governo della città, ci saremo. Ma non ci accontenteremo di essere una bandierina civica dentro a coalizioni senza visione”.

Giordano ha parlato anche di un rapporto squilibrato tra Siena e il territorio. Qual è la vostra posizione?

“È un tema centrale, spesso ignorato. Siena oggi paga il fatto di essere un centro di servizi — ospedale, scuola, università — per tutta l’area sud della Toscana, senza però avere strumenti adeguati per pianificare insieme ai comuni vicini. È un paradosso che va superato. Serve un’idea nuova di area vasta, non come operazione tecnica, ma come progetto politico e istituzionale. Bisogna costruire reti, responsabilità condivise, strumenti di governance multilivello. E farlo senza campanilismi”.

Turismo, un’altra questione strategica. Cosa non ha funzionato finora e cosa proponete?

“Non ha funzionato la logica del “mordi e fuggi”. Un turismo basato su passaggi rapidi, privo di relazione con la città reale, non lascia nulla sul territorio. Noi crediamo in un modello più profondo: un turismo che valorizzi la qualità dell’esperienza, che coinvolga l’artigianato, i quartieri, la cultura diffusa, l’identità viva della città. Serve una cabina di regia vera, con obiettivi misurabili: destagionalizzazione, allungamento della permanenza, sostenibilità. E questo va pensato insieme al sistema urbano, perché non si tratta solo di attrarre visitatori, ma di integrare il turismo nella vita cittadina”.

Parli spesso di visione e di senso di comunità. Non è un linguaggio un po’ astratto rispetto alle dinamiche elettorali concrete?

“Solo se si pensa che la politica sia fatta solo di percentuali. Ma se vogliamo che le prossime elezioni amministrative non siano solo una conta, allora dobbiamo parlare di contenuti, di identità collettiva, di futuro. Non è astratto dire che Siena ha bisogno di una “senesità positiva”, aperta, capace di tenere insieme orgoglio e innovazione. Non è astratto dire che il prossimo ciclo politico deve fondarsi su una visione di lungo periodo. È la condizione per ridare credibilità alla politica locale. E per fare questo servono donne e uomini all’altezza, non comitati elettorali travestiti da movimenti”.

Dunque pensate già alle elezioni del 2028?

“Ci stiamo pensando nel modo che riteniamo più utile alla città: non con il metro delle alleanze, ma con quello della responsabilità. La nostra posizione è chiara: Siena Sostenibile sta nel campo del centrosinistra, dove intende portare idee, metodo e persone. Ma prima delle coalizioni, ci interessa lavorare alla definizione di alcune linee comuni, che dovrebbero valere per chiunque voglia proporsi seriamente al governo della città che sia da destra, da sinistra o dal civismo, purché radicato in uno dei due poli”.

“Non è una proposta di trasversalismo – conclude Nesi – né una scorciatoia per il consenso. È l’idea che, senza una convergenza su alcune priorità irrinunciabili dalla funzione di Siena come città capoluogo dell’area vasta, alla rigenerazione urbana, alla cultura, alla cura pubblica, alla transizione ecologica nessuna vittoria potrà essere stabile, e nessuna amministrazione potrà davvero cambiare le cose. Per questo, prima ancora di decidere come partecipare alle elezioni, vogliamo contribuire a costruire il contesto giusto: uno spazio politico in cui si riconosca che Siena viene prima degli equilibri di schieramento. Poi ognuno, con coerenza, starà dove deve stare. Anche noi”.

Related Articles

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

ULTIMI ARTICOLI