Stamattina nel suo blog il giornalista Stefano Bisi scriveva: “Alessandro Manganelli è il nuovo segretario cittadino di Fratelli d’Italia. E’ stato eletto dopo la fase commissariale di Enrico Tucci, assessore comunale e pronto a correre per un posto di consigliere regionale. Manganelli è capo di gabinetto del sindaco Nicoletta Fabio e se manterrà anche questo incarico nella pubblica amministrazione qualche dubbio sull’opportunità dovrebbe venire alle stesse forze della maggioranza comunale ma non credo. Del resto è capitato che il presidente di una società in house del comune abbia partecipato e vinto un posto di dirigente nella stessa. Quindi, perché meravigliarsi se Manganelli, longevo dirigente dell’Msi, poi di Alleanza nazionale e infine di Fratelli d’Italia unisce l’attività politica a quella di capo di gabinetto in un ente pubblico? “Avanti Savoia” allora. Ma è tornato il Re?”
Insomma, la nomina del capo di gabinetto della Sindaco di Siena, Nicoletta Fabio, a segretario di Fratelli d’Italia nella stessa città solleverà questioni riguardanti possibili conflitti di interesse e l’opportunità politica di tale doppio incarico.
Il capo di gabinetto è un funzionario che dirige un ufficio di gabinetto, composto dai più stretti collaboratori del Sindaco e implica una profonda conoscenza delle dinamiche amministrative e politiche del comune.
Non esistono normative specifiche che vietino al capo di gabinetto di ricoprire contemporaneamente ruoli dirigenziali all’interno di un partito politico. Tuttavia, questa doppia funzione potrebbe generare situazioni di conflitto di interesse, soprattutto se le decisioni amministrative influenzano direttamente o indirettamente le attività del partito.
Inoltre, potrebbe sorgere una questione di opportunità politica, poiché la concentrazione di potere in una singola persona potrebbe essere percepita negativamente dall’opinione pubblica.
A memoria, non si ricordano casi analoghi in cui un capo di gabinetto abbia ricoperto simultaneamente la carica di segretario di un partito politico a livello locale. La letteratura evidenzia invece come i capi di gabinetto spesso proseguono la loro carriera assumendo ruoli politici o amministrativi di rilievo. Capi di gabinetto con diversi ministri per poi divenire magari segretario generale di un importante Ministero.
Sebbene, dunque, non risultino norme che impediscano al capo di gabinetto di assumere la carica di segretario di un partito politico, è fondamentale valutare attentamente le implicazioni etiche e di opportunità politica di tale scelta. Una chiara separazione tra funzioni amministrative e politiche spesso è essenziale per garantire trasparenza e mantenere la fiducia dei cittadini nelle istituzioni locali.