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venerdì, Agosto 1, 2025

Siena nel futuro: una città per chi?

Le riflessioni di Alessandro Mecacci, cooportavoce di Europa Verde Siena, sui dati demografici 2023–2025. Riceviamo e pubblichiamo.

I contributi di SienaPost spingono a una riflessione più profonda sul destino della nostra città. L’analisi, mette a nudo due realtà che viaggiano parallele: un centro storico sempre più svuotato e un tessuto urbano che invecchia senza ricambio generazionale.

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I dati demografici lo confermano: Siena non solo perde abitanti, ma perde giovani. E ciò che resta è una città sempre più anziana, a rischio di immobilismo, se non saremo capaci di ripensarla radicalmente.

Come componente di Europa Verde parto da questa consapevolezza per proporre una prospettiva diversa, che guardi in faccia le trasformazioni in atto e si chieda: per chi sarà Siena nel 2035? E, soprattutto, chi la vivrà davvero?

Nel 2023, il Comune di Siena contava poco più di 52 mila abitanti, con un’età media di 48,4 anni. Ma il dato più inquietante è la traiettoria: entro il 2035, oltre un terzo della popolazione residente sarà sopra i 65 anni, mentre i bambini sotto i 14 potrebbero scendere sotto il 10% del totale. Le conseguenze sono evidenti: meno scuole, meno parchi gioco, meno servizi per famiglie giovani; al contrario, più domande di assistenza sanitaria, case accessibili, mobilità facilitata, residenze protette.

Non si tratterà di “emergenza”, ma di una nuova normalità. E la politica deve smettere di rincorrere il passato, per iniziare a progettare su dati concreti.

Non basta denunciare il vuoto di visione strategica che sembra pervadere chi ci amministra. La domanda da porsi è: quali funzioni sociali vogliamo garantire alla Siena del 2035?

Le scelte che servono sono chiare. Pianificazione urbanistica per l’età anziana: spazi pubblici accessibili, quartieri a 15 minuti, servizi di prossimità, cohousing senior. Ristrutturazione dell’offerta sanitaria territoriale: infermieristica di comunità, telemedicina, strutture intermedie tra ospedale e domicilio. Trasporti e mobilità dolce: per chi non guida più, ma vuole continuare a vivere la città. Fiscalità e incentivi per l’invecchiamento attivo: sgravi per chi offre spazi abitativi a studenti, famiglie o badanti regolarmente assunti.

Ma non possiamo rinunciare ai giovani. Sarebbe un errore gravissimo pensare che Siena debba solo adattarsi all’invecchiamento. Una città viva è una città che mescola generazioni. È per questo che serve anche una strategia per il ritorno degli under 35: lavoro stabile, residenze accessibili, servizi digitali, coworking pubblico.
E poi … Politiche per la natalità non solo economiche, ma culturali: scuole, asili, welfare di comunità. Integrazione dei nuovi residenti: il saldo migratorio è positivo, ma spesso trattiamo i “nuovi senesi” come ospiti temporanei. Dobbiamo renderli cittadini a tutti gli effetti.

La Siena del futuro non sarà una replica in miniatura della Siena del passato. Sarà più piccola, più vecchia, più fragile se non la trasformiamo oggi. Il rischio? Che diventi una città “di cartolina”, abitata da turisti e anziani, ma senza più vita vera.

Insomma, bisogna pensare e credere che un’altra strada sia possibile: una città che non si rassegna al declino, ma che si prepara con intelligenza e coraggio anche alla transizione demografica. Bisognerà avere coraggio di guardare in faccia la realtà e usiamola come leva per costruire politiche nuove, più giuste, più umane.

Siena non deve solo resistere al cambiamento. Deve scegliere come cambiare.

Alessandro Mecacci, Europa Verde Siena

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