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sabato, Luglio 26, 2025

Siena non è immune: il Rapporto Ecomafia 2025 ci chiama in causa

Riceviamo e pubblichiamo un appello ad agire, ora, del portavoce di Europa Verde Siena Alessandro Mecacci.

Il Rapporto Ecomafia 2025 di Legambiente, pubblicato poche settimane fa, conferma che la Toscana è sempre più nel mirino dei reati ambientali. Con 2.587 reati accertati nel 2024, in aumento dell’11,6% rispetto all’anno precedente, la nostra regione si colloca al sesto posto in Italia per infrazioni ambientali. È un dato allarmante. E anche se la provincia di Siena non compare tra le prime per numero assoluto di reati, non possiamo considerarci fuori dal problema.

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Siena nel ciclo del cemento

Secondo il Rapporto, tra i settori più colpiti in Toscana c’è il ciclo del cemento: costruzioni abusive, escavazioni illegali, cantieri che sfuggono ai controlli o che si muovono sul confine dell’illegalità. In questo quadro, la provincia di Siena ha registrato ben 49 reati nel solo 2023, collocandosi al 40° posto a livello nazionale. Pochi, forse, in termini assoluti. Ma per un territorio a forte vocazione agricola e paesaggistica come il nostro, sono troppi. Perché ogni metro cubo illegale di cemento versato qui, è un colpo inferto a un patrimonio comune, alla legalità e alla bellezza.

La falsa idea dell’isola felice

C’è un rischio che dobbiamo affrontare con onestà: l’idea che Siena sia “fuori pericolo”, che la criminalità ambientale riguardi solo le grandi città, la costa o il Sud Italia. Nulla di più sbagliato. I numeri del Rapporto Legambiente lo dimostrano: il degrado ambientale non è solo visibile, è anche silenzioso, spesso mascherato da attività regolari o da piccole deroghe “tollerate”.

Sotto i radar, continuano a proliferare: abusi edilizi camuffati da ristrutturazioni; abbandoni di rifiuti in aree agricole o industriali dismesse; attacchi alla fauna protetta che spesso non fanno notizia, ma esistono.

Il dovere della politica locale

Come Europa Verde Siena, chiediamo che questo Rapporto diventi un punto di partenza concreto per un cambio di rotta anche a livello provinciale.

Nello specifico vorremmo che le amministrazioni comunali rendano pubblici i dati ambientali locali. Chiediamo alla Regione Toscana di rafforzare il ruolo di ARPAT nei controlli sui cantieri e nella gestione dei rifiuti. Sollecitiamo un tavolo permanente tra enti locali, forze dell’ordine e associazioni ambientaliste per monitorare il territorio e coordinare gli interventi.

Una sfida culturale oltre che legale

Il Rapporto Ecomafia ci dice che la Toscana ha registrato 6.718 illeciti amministrativi nel 2024 e oltre 2.400 denunce. E ci ricorda che, accanto alla repressione, serve anche un’opera di prevenzione, trasparenza e cultura della legalità. È per questo che proponiamo un programma provinciale di educazione ambientale nelle scuole, ma anche per tecnici, costruttori e amministratori.

Perché la legalità ambientale non si impone solo con le leggi, si costruisce con la consapevolezza collettiva. Il Rapporto Ecomafia 2025 non è solo una fotografia di ciò che non va: è un appello alla responsabilità. A Siena non abbiamo ancora numeri da emergenza, ma abbiamo tutti i segnali che servono per intervenire subito. Per non trovarci, tra un anno o due, in cima a classifiche in cui nessuno vorrebbe comparire.

La difesa dell’ambiente comincia dai nostri territori. Da chi li vive, li amministra, li osserva. Da noi.

Alessandro Mecacci

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