In città un gruppo di fuoriusciti dem mette sotto stress AVS. I Verdi stanno con Giani, Sinistra Italiana no. E se il governatore corresse senza il PD?
Nel caos progressista toscano, Siena è soltanto la prima crepa visibile. Qui, un gruppo di neo iscritti al PD, delusi e ormai fuori dalla traiettoria del partito, hanno deciso di dar vita a un nuovo soggetto politico territoriale: la costituente senese di Sinistra Italiana.
Si presentano con un documento-manifesto – “La città merita di più” – che è una critica netta all’amministrazione di centrodestra, ma anche alla gestione della sinistra locale degli ultimi anni, giudicata troppo timida, poco conflittuale, e spesso ingabbiata in logiche consociative. Ma dietro il linguaggio da battaglia cittadina, si muovono dinamiche ben più ampie. Questa fuoriuscita dal PD, con istantaneo approdo in SI, non è un gesto isolato – è semmai l’espressione plastica di un nervosismo che investe tutto il centrosinistra, e che ora rischia di far saltare anche l’equilibrio interno ad AVS.
Non a caso, la reazione di Europa Verde non si è fatta attendere. Alessandro Mecacci, co-portavoce provinciale e referente per la città , ha risposto in modo secco: basta con i partiti personali, con fughe solitarie e con la smania di visibilità. La nascita del nuovo gruppo in Sinistra Italiana viene vissuta dai Verdi non come una buona notizia, ma come un segnale di rottura, una mossa non concordata, un atto che mina la costruzione paziente dell’alleanza. La frattura, dunque, non si consuma tra due forze storiche già consolidate, ma tra due approcci diversi nati dalla crisi interna del PD e dal vuoto lasciato a sinistra da un partito che non tiene più assieme le sue anime.
E proprio dal PD si sposta il baricentro della tensione politica, perché se a Siena lo scontro si gioca sul piano locale, a Firenze e in Regione il conflitto diventa strategico. Qui la divisione tra Verdi e Sinistra Italiana è ormai evidente.
I primi, da settimane, lasciano intendere di voler appoggiare la ricandidatura di Eugenio Giani alla presidenza della Regione. Una scelta di continuità, giustificata dall’alleanza già sperimentata nel 2020 e da un certo dialogo costruito sul terreno ambientale e infrastrutturale.
Per i secondi, invece, Giani rappresenta esattamente il modello da superare: moderato, attendista, troppo legato a un’idea novecentesca di governo, sbilanciato sulle grandi opere, opaco sulla sanità territoriale, silente sul lavoro e sulla crisi dei territori interni. Per Sinistra Italiana è tempo di discontinuità, non di accordi già scritti.
Ma lo scenario potrebbe complicarsi ancora di più. Le voci di una possibile candidatura autonoma di Giani, fuori dal perimetro del Partito Democratico, non sono più sussurri da retroscena. Se il governatore toscano decidesse di correre con una propria lista civica, magari sostenuto da Europa Verde e da sindaci e amministratori locali, la spaccatura sarebbe totale.
Il PD sarebbe costretto a scegliere se inseguirlo o sostituirlo, e il campo largo, già in crisi, si frantumerebbe. A quel punto, AVS esisterebbe ancora come soggetto unitario? Europa Verde andrebbe con Giani? Sinistra Italiana costruirebbe un polo con il Pd? Già perché AVS è un’alleanza elettorale, Europa Verde e Sinistra Italiana per il resto sono due partiti distinti.
Siena, dunque, non anticipa nulla: riflette ciò che già sta accadendo sotto la superficie.
Il gruppo che ha lasciato il PD per dar vita a Sinistra Italiana ha solo messo in scena, in piccolo, un travaso politico che in Toscana potrebbe diventare sistemico. La vera domanda ora è se il Partito Democratico riuscirà a gestire il dissenso interno e ricomporre una coalizione credibile, oppure se sarà lo stesso presidente uscente, stanco degli equilibri romani e fiorentini, a forzare la mano candidandosi comunque. E come nel territorio – a Siena ad esempio – l’obbiettivo del campo largo resterà a prescindere dai personalismi.
Nel frattempo, la sinistra si divide, si accusa, si insegue. E la destra osserva.
(Nella foto Eugenio Giani con il suo competitor Alessandro Tomasi)