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sabato, Giugno 21, 2025

Siena prova a ridisegnare il cuore della città: decoro, identità e futuro

Approvato il regolamento per il centro storico tra elogi della maggioranza e accuse di plagio da parte di Siena Sostenibile: è scontro su metodo e paternità delle idee

È stato approvato dal Consiglio Comunale di Siena il nuovo Regolamento per la tutela del patrimonio culturale e delle attività del centro storico e del territorio comunale, un testo che intende porsi come cornice organica per restituire dignità, coerenza e prospettiva al cuore della città. Un atto che per la maggioranza, e in particolare per la capogruppo di Sena Civitas Chiara Parri, rappresenta «un gesto concreto per proteggere e valorizzare il nostro centro storico, patrimonio UNESCO e simbolo della nostra identità».

Il regolamento – frutto di un percorso tecnico e politico lungo e travagliato – introduce norme che puntano a migliorare il decoro urbano, affrontare il tema delle vetrine sfitte, sostenere le attività locali e valorizzare l’autenticità del tessuto commerciale, oggi spesso a rischio tra desertificazione e omologazione. Tra le novità più evidenti c’è l’obbligo, per i proprietari di locali sfitti, di oscurare le vetrine con materiali decorosi, mantenere la pulizia e partecipare a progetti di animazione urbana. Non si tratta solo di estetica, ma di contrasto al degrado e alla sensazione di abbandono che spesso colpisce le vie del centro, specie quelle secondarie. Sono previste sanzioni per chi non rispetta le norme e incentivi per chi invece contribuisce alla valorizzazione, promuovendo attività legate alle eccellenze locali, all’artigianato e alla filiera corta.

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Nel suo intervento in aula, Parri ha voluto ringraziare l’assessora Vanna Giunti e gli uffici comunali per il lavoro svolto, sottolineando il metodo partecipativo con cui si è giunti al testo finale. Ha parlato di un atto fondativo, di un “pilastro dell’azione amministrativa” che non vuole “cristallizzare il passato” ma proiettare Siena in avanti, senza snaturarla. «Ogni pietra, ogni bottega, ogni affaccio racconta qualcosa di noi – ha detto –. Il centro storico non è solo uno spazio fisico, è la nostra storia e il nostro presente».

Ma non sono mancate le polemiche. A contestare l’operazione, con toni duri, è stata in particolare Siena Sostenibile, che ha accusato la maggioranza di aver “scopiazzato maldestramente” una propria proposta presentata oltre un anno fa e poi rinviata in Commissione su iniziativa del centrodestra, per finire dimenticata. Oggi – denuncia il gruppo consiliare – quelle stesse idee tornano “vestite di nuovo” ma senza alcun riconoscimento del lavoro originario. Una questione di merito, ma anche di metodo, che ha riacceso il confronto sulle modalità con cui vengono gestite le iniziative in Consiglio, e sul rischio che la ricerca del consenso prevalga sulla costruzione condivisa delle politiche urbane.

Il nuovo regolamento, comunque, è ora realtà. Per la prima volta Siena si dota di uno strumento che tiene insieme estetica, sicurezza, promozione culturale e identità commerciale, provando a sottrarsi alla deriva della banalizzazione che colpisce tanti centri storici, ridotti a vetrine vuote o repliche senz’anima. È un segnale di inversione di tendenza che, se sarà seguito da attuazione coerente e investimenti concreti, potrebbe davvero contribuire a restituire vitalità al centro. A patto, però, che non si limiti alla carta e non si riduca a un’operazione di facciata. Perché il futuro urbano – come sempre – non si scrive nei regolamenti, ma nella volontà politica e nella capacità di farli vivere.

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