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domenica, Marzo 9, 2025

Solo per noi: a cena con la medaglia d’argento

A Brenna Millenovecentoquattro ritrova Matteo Betti. Lanciato un progetto per giovani con Chiacig e Gastaldello

Quel 4 agosto di un anno fa, di fatto fu sancito un patto. Che probabilmente si era cominciato a immaginarlo dai gradoni della curva Guasparri. E sempre probabilmente dette vita a un legame dagli esiti inattesi per Matteo Betti, lo schermitore paralimpico senese tornato da Parigi con l’argento al collo.

A onor del vero Matteo è tanto bravo con un’arma in mano quanto a districarsi tra i social, a coordinare il suo fandom principale, a trasformare in opportunità l’interesse che mostrano i suoi sostenitori, però…

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Mentre un ciocco crogiola nel camino alle sue spalle, nella sala alta del Vecchio Tinaio di Brenna, Matteo ringrazia e un pizzichino si emoziona. In cinquanta fisicamente lì per lui; che potevano esser di più, ma Usd Millenovecentoquattro che è il catalizzatore dell’evento, ha detto a tutti che ciascuna associazione poteva mandare solo pochi rappresentanti.

L’emozione per Matteo è che questa “claque” si vuol mostrare fedele e permanente; è convenuta per festeggiare la medaglia d’argento e ci sarà ancora per altre occasioni.

C’è un’altra differenza rispetto al 4 agosto; quel giorno Matteo non toccò vino, stavolta – e siamo quasi a fine cena quando parla – non ha neanche capovolto il bicchiere dell’acqua. Viva, viva, stasera è davvero festa. Le diete da professionista Matteo avrà tempo per riprenderle; quest’anno le sfide iridate saranno a settembre.

https://youtu.be/exz0splz254
Matteo Betti intervistato dalla brava collega Cristiana Mastacchi

Mauro e Federica, i trattori, sono omnipresenti. Uno dei due, infortunatosi, fa solo il commensale, ma comunque quel che deve arrivare arriva, la stiaccia per cominciare ad assaggiare il “Campriano” di Ranuccio Neri, senza finire anzitempo sotto il tavolo. Seguono i pici tirati a mano al raguÌ€ bianco di guancia di maiale e timo, la ciccia alla brace (costole, salsicce, controfiletto di fassona piemontese) perfetta di cottura, delle incredibili patate al forno di accompagnamento, la torta della nonna fatta in casa. Un signora cena che ti manda a letto senza paure sulla digestione.

E’ il clima che si respira e le cose che si vedono quando se ne occupa il trust Millenovecentoquattro che sta unendo intorno a progetti varie associazioni simili senesi. La cena andava fatta perché promessa, ma finisce per essere il motivo per rilanciare qualche altro progetto: ora nel mirino ci sono i giovani, la pratica allo sport, la lotta alla discriminazione; per una parte di queste cose è stata prenotata la sala di Palazzo Patrizi il prossimo 16 maggio per un nuovo convegno in cui far incontrare cultura e passione.

Matteo Betti e Simone Bernini

Ci sono fra gli altri Roberto Chiacig e Davide Gastaldello, due amici, già sportivi di primissimo livello che hanno deciso di eleggere Siena a propria dimora. Davide ricorda che oggi qualunque progetto sportivo deve distinguersi per i valori, Roberto dice che l’etica era ampia porzione di ciò che gli era insegnato quando iniziava a fare sport. Entrambi concordano che in anni di flessione demografica, i discorsi più efficaci si fanno trovando la strada di collaborare con la scuola.

Matteo guarda tutto e sorride. Da lui e per lui. Salutarlo medagliato, ancora una volta porta lontano.

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