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giovedì, Novembre 21, 2024

Transizione ecologica ed energie rinnovabili a Siena: da dove cominciare

Riceviamo un interessante contributo da Siena Riformista e lo pubblichiamo.

Siena Riformista intende farsi promotrice di un ampio sviluppo delle energie rinnovabili, non più rinviabile anche e soprattutto nel territorio Senese che, come noto, dispone di rilevanti risorse geotermiche. Il tema è assolutamente prioritario non soltanto per gli impatti inevitabili socio-economici derivanti dal cambiamento climatico globale, ma anche per l’ineludibile questione energetica che, a seguito dei conflitti nell’Europa dell’Est, è diventata un tema che coinvolge la tutela di libertà individuali e di sovranità nazionale.

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La provincia di Siena, e con lei la città, vanta, a livello ambientale, una notevole rendita di posizione data dall’essere una delle poche “carbon free”, grazie allo sfruttamento delle risorse geotermiche, a scopo energetico (energia elettrica rinnovabile e teleriscaldamento), a iniziare dal secolo scorso, nelle Colline metallifere e sull’Amiata. C’è sui vecchi impianti degli anni 1990-2000 (Enel Green Power) qualche modesta problematica ambientale, ma la nuova tecnologia con reiniezione dei fluidi con basse entalpie (tecnologia binaria), garantisce impatto zero, al punto che la Regione Toscana, a fronte dell’emergenza relativa al caro energia, intende spingere ulteriormente su questa risorsa. Invece, per quanto riguarda le politiche attive del Comune di Siena, la situazione, rispetto alle indicazioni del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, può essere migliorata.

Per quanto riguarda l’energia elettrica rinnovabile, in particolare Eolico e Fotovoltaico, che costituiscono gran parte del pacchetto della Green Economy, Siena ha attivato politiche innovative che nel complesso dovrebbero essere incentivate; il Comune di Siena ha recentemente approvato il Regolamento Operativo Urbanistico, che permette l’installazione di pannelli solari di modesta potenza su tettoie per ricovero auto in area agricola, ma, a oggi, pannelli solari autorizzati a uso civile non possono essere istallati in città.

Per dare una svolta a tale situazione il Comune dovrebbe adeguare il nuovo  piano operativo  alle linee programmatiche del PNNR in fatto di energia rinnovabile e, nello stesso tempo, avviare un tavolo di confronto con la Sovrintendenza, atto a modificare alcuni schemi che fanno capo al MiBACT, affinché adotti velocemente criteri di impatto paesaggistico coerenti con gli obiettivi della nuova potenza rinnovabile richiesta dal PNRR, consentendo che i finanziamenti messi a disposizione dall’Europa risultino spendibili anche nella nostra città. Stante il controllo paesaggistico per il 95% del territorio comunale senese da parte della Sovraintendenza, occorre iniziare a pensare in termini di Grande Siena; è evidente che il solo territorio senese, anche a livello energetico e non solo a livello urbanistico, non avrebbe ampiezza sufficiente per sviluppare seri progetti energetici, mentre in una visione della Grande Siena e con i giusti contrappesi, economico/finanziari e di tipo infrastrutturale, si potrebbe iniziare a ipotizzare lo sviluppo di serie politiche energetiche, riformando ottiche ormai superate in questo settore, con il conseguente rafforzamento di tutti i territori.  Insieme e in grande potremo evitare gli errori del recente passato e risultare vincenti anche sul piano energetico. Tra le forze politiche che sostengono Siena Riformista, sono già stati attivati gruppi parlamentari affinché nella conversione in legge del DL 17 del 1° marzo 2022 vengano esclusi i vincoli paesaggistici di area che incidono negativamente su una transizione energetica diffusa, limitando le restrizioni su singoli beni immobili, oggetto di vincolo puntuale. Sarebbe infatti  sufficiente facilitare e incentivare la produzione per autoconsumo con pannelli fotovoltaici posti su immobili comunali (scuole, uffici, ecc.), da una parte, e sulle coperture di capannoni industriali e agricoli, dall’altra (compresi impianti da istallare in cave dismesse e zone industriali abbandonate della provincia); ciò potrebbe portare indubbi vantaggi ambientali, energetici e anche economici per la collettività e i singoli utenti, andando incontro alle richieste urgenti del Governo e dell’Ue, laddove in realtà, a fronte della proposta da parte della Commissione di considerare l’energia nucleare come fonte di energia green, la discussione relativa alle politiche sull’ energia pulita e già andata molto più avanti.

Siena Riformista

(La foto scelta è una foto pubblica di Fb)

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