Tognazzi cattivo come non mai, la “defense” stronca la capolista, alla fine è 68-61 sui labronici
Vorrei partire da una foto, quella di copertina. Puccioni per terra, digrignante. La sua è una smorfia di dolore? La sofferenza che supera la tensione agonistica?
Nient’affatto: è gioia allo stato puro. E’ caduto come un birillo ma è stato fallo di sfondamento, quindi palla alla Mens Sana quando mancavano solo un paio di minuti alla fine.
E’ il forte cecchino arrivato da Cecina che due settimane fa si presentò come il primo terminale offensivo; da allora si è guadagnato l’attenzione degli avversari e, stasera, non ha avuto liberi, non ha tirato da 2 e fatto solo un 2/7 nelle bombe. Ma… si è votato alla “D” di coach Betti. Defense, defense… defense. E’ stata l’arma letale con cui la Mens Sana stasera ha battuto la Fides Livorno, quella che sette giorni fa aveva vinto di quaranta con Carrara, altresì ritenuta la seconda forza del girone. Oltre, chiaramente, alla serata ispirata di un ragazzo “molto cattivo”, Vittorio Tognazzi, che mette 33 a tabellino con un buon 51% da due e un incredibile 66% da tre.
Ma ci sono piaciuti tutti. Con Gilberto, il medico sociale, abbiamo pregato per l’intero incontro e a tratti facevamo qualche sogno su Prosek: “Il fisico ce l’ha, la maglia biancoverde anche… Cosa gli manca? Nulla”. Ed è stato così.
Usciamo assordati dal PalaCorsoni che si sta rivelando una degna ruota di scorta del PalaEstra e ci prende quella fede per questi ragazzi che ci faranno di certo incazzare ancora per le loro distrazioni, ma che stasera hanno mostrato di riuscire a impersonare quel ruolo, quella grandezza che la sballottata piazza biancoverde gli vuol affidare.
Vi lascio a chi è più bravo di noi a fare le cronache degli eventi sportivi, aggiungendo solo che la partita nonostante l’ottimo secondo quarto mensanino è stata sempre in bilico. Livorno si è mostrata la forza che tutti gli riconoscono, ma stasera i biancoverdi non ne avevano per alcuno.
Speriamo che ora il ritorno al PalaEstra non sia troppo faticoso, che la Società cresca ancora e si svezzi presto dalla sua nutrice, che il prossimo ritorno di capitan Pannini regali alla squadra quelle 5-6 palle perse in meno dato che anche stasera ne contiamo 17.
Bravi tutti e Forza Francesco Frati, il nostro mito. Si è meritato le acque ancor calde dell’Egeo.