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lunedì, Marzo 31, 2025

Bronzi di San Casciano: un tesoro precluso ai musei chianini

I confini dell’antica lucumonia e la proposta lanciata dal periodico Prima Pagina

Con la recente scoperta dei Bronzi di San Casciano dei Bagni sono affiorati straordinari reperti archeologici, rinvenuti nel santuario termale del Bagno Grande, che rappresentano una testimonianza unica delle civiltà etrusca e romana.

La loro esposizione in musei nazionali, come il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, ha sollevato interrogativi sul perché tali tesori non vengano esposti anche nei musei locali di Chiusi e Chianciano, territori storicamente legati all’antica lucumonia etrusca.

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A sollevare la questione è stato in particolare il giornale Primapagina, che ha evidenziato come, dopo l’inaugurazione della mostra “Gli Dei ritornano. I Bronzi di San Casciano” a Reggio Calabria, nessuna esposizione sia stata prevista nei musei della Valdichiana senese. La proposta avanzata dal giornale è chiara: se i Bronzi possono essere esposti temporaneamente in città come Roma, Napoli e Reggio Calabria, perché non anche nei musei di Chiusi e Chianciano Terme, che vantano un legame storico diretto con il mondo etrusco e la cultura delle acque termali?

Archeologia, straordinarie statue in bronzo scoperte al santuario di San Casciano dei Bagni fatte l’8 novembre 2022

A Chiusi, la questione è stata rilanciata anche in modo simbolico durante il Carnevale del 2025, con un carro allegorico raffigurante un etrusco e un romano immersi nelle acque termali, accompagnati da mappe che evidenziano i confini dell’antica lucumonia di Chiusi. Questo gesto sottolinea la percezione che i Bronzi di San Casciano siano parte integrante del patrimonio culturale chiusino e, pertanto, meritevoli di essere esposti anche nel Museo Archeologico Nazionale di Chiusi.

Analogamente, il Museo di Chianciano Terme, dedicato alle acque e alle loro implicazioni culturali, sarebbe una sede appropriata per ospitare temporaneamente tali reperti, anche se il Museo Civico Archeologico di Chianciano Terme è attualmente chiuso al pubblico per consentire lavori di adeguamento alle normative antincendio. La nuova Amministrazione ha dovuto intraprendere l’iter per garantire che l’istituzione possa operare in conformità con le normative vigenti senza dover ricorrere a autorizzazioni temporanee. Al momento, non sono state comunicate date precise per la riapertura del museo.

Comunque c’è di più. La Valdichiana e la Valdorcia, territori di straordinaria rilevanza culturale e turistica, condividono un patrimonio storico comune, intrecciato con la grande eredità etrusca e con il culto delle acque termali. San Casciano, Chiusi e Chianciano non sono realtà isolate, ma parti di un sistema culturale che ha attraversato i secoli, dai fasti della lucumonia chiusina alla centralità della Valdorcia nel Rinascimento, fino alla valorizzazione contemporanea del turismo termale e paesaggistico.

In questo contesto, la valorizzazione dei Bronzi di San Casciano non solo nei musei di Chiusi e Chianciano ma nell’intera area non solo rafforzerebbe il legame storico-culturale tra questi territori, ma potrebbe anche rappresentare un significativo impulso per il turismo locale.

Tanto più nell’anno in cui la Valdichiana sarebbe stata designata Capitale Toscana della Cultura, tale iniziativa sottolineerebbe l’importanza della collaborazione tra le comunità locali nella promozione del patrimonio condiviso.

Eppure, fino a questo momento, la proposta lanciata da Primapagina sembra essere rimasta inascoltata.

Se questa intuizione non diventa progetto delle istituzioni locali, il rischio è che la discussione rimanga confinata a un dibattito di principio. Finora, le mostre dei Bronzi hanno privilegiato i grandi centri, secondo una logica di valorizzazione nazionale comprensibile ma che potrebbe penalizzare i luoghi d’origine dei reperti.

Sarebbe bello se la Valdichiana e la Valdorcia potessero legare al loro straordinario patrimonio anche i Bronzi di San Casciano.

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