Intervista al Presidente Paolo Alderighi: la visione di un consorzio che sfida le incertezze del mercato, scommette sul futuro e costruisce la Toscana di domani
Presidente Alderighi, CAT Scarl: un nome che racchiude l’anima dell’artigianato toscano. Ci racconti l’avventura di questo consorzio: come nasce l’idea e qual è il cuore pulsante che lo anima?
“CAT Scarl è molto più di un semplice consorzio. È il sogno condiviso di Citep e 25 imprese toscane, che hanno deciso di unire le forze per affrontare le sfide del mercato con una voce sola. È un’avventura iniziata con la consapevolezza che, insieme, si va più lontano. E il cuore pulsante è proprio questo: la passione per il nostro lavoro, l’orgoglio delle nostre radici e la voglia di costruire qualcosa di grande per il nostro territorio”.
Lei ha un’esperienza pluriennale nel mondo dell’artigianato e delle strutture consortili. Cosa l’ha spinta a mettere la sua energia in questo progetto e qual è la lezione più preziosa che ha imparato lungo il cammino?
“Ho sempre creduto nel potere della cooperazione. Ho visto piccole realtà diventare grandi, grazie alla capacità di fare rete e di condividere competenze. CAT è la sintesi di questa convinzione. La lezione più preziosa? Che il capitale umano è la vera ricchezza di un’impresa. La passione, la competenza e l’impegno delle persone sono gli ingredienti fondamentali per il successo”.
“L’unione fa la forza”: un detto antico, ma sempre attuale. In che modo il modello consortile cooperativo si traduce in vantaggi concreti per le imprese che fanno parte di CAT?
“L’unione fa la forza è il nostro mantra! Il modello consortile permette alle nostre imprese di competere ad armi pari con i grandi player del settore. Insieme, possiamo partecipare a gare d’appalto importanti, investire in innovazione, ottimizzare i costi e condividere i rischi. È un modo per crescere insieme, senza perdere l’identità e l’autonomia di ciascuno”.
Il mercato delle costruzioni e degli impianti è in continua evoluzione. Quali sono le sfide che CAT deve affrontare oggi, e come si prepara il consorzio alle nuove opportunità?
“Il nostro settore è in fermento, tra nuove tecnologie, normative complesse e un’attenzione crescente alla sostenibilità. Le sfide da affrontare sono tante: la digitalizzazione, l’efficientamento energetico, la riqualificazione urbana… Ma CAT non si tira indietro! Ci prepariamo investendo in formazione, innovazione e specializzazione, nuove certificazioni per essere sempre un passo avanti e cogliere al volo le opportunità che il mercato ci offre”.
“110″ e PNRR sono stati una sorta di “Eldorado” per il settore delle costruzioni?
“Sono stati un’occasione importante, ma di lavoro. Non sono stati “affari”. Per noi sono stati cantieri per innovare il Paese. Il nostro ruolo è stato ed è quello di fare da “ponte” tra le imprese e le opportunità offerte dal programmazione e progettazione pubblica e privata, garantendo la qualità degli interventi”.
Qualità, trasparenza, affidabilità: valori fondamentali per costruire un rapporto di fiducia con il cliente. Quali sono le “credenziali” di CAT e come il consorzio garantisce l’eccellenza dei propri servizi?
“La qualità è il nostro biglietto da visita. Abbiamo ottenuto le abilitazioni tecniche necessarie per realizzare ogni tipo di lavoro, siamo certificati ISO-9001 e iscritti alla White List. Ma la vera garanzia è l’impegno quotidiano delle nostre imprese, che mettono passione e competenza in ogni progetto. E per garantire la massima trasparenza, ci siamo dotati di un sistema di governance solido e rigoroso”.
CAT non si limita a guardare il “giardino di casa”, ma partecipa attivamente a importanti consorzi nazionali. Qual è il ruolo del consorzio in questo scenario più ampio e quali sono i vantaggi per le imprese associate?
“Abbiamo l’ambizione di essere protagonisti intanto in Toscana, essere un punto di riferimento per chi – con i nostri stessi fini – opera a livello nazionale. La partecipazione a consorzi come Arco Lavori, Consorzio Integra e Consorzio Innova ci apre le porte a progetti di grande portata e ci permette di confrontarci con le migliori realtà del settore. Per le nostre imprese, è un’occasione straordinaria per crescere, innovare e farsi conoscere su scala nazionale”.
Il futuro è già qui, e CAT sembra essere pronto a coglierne le sfide. Quali sono i progetti per il futuro e qual è il sogno nel cassetto del Presidente Alderighi per il suo consorzio?
“Il futuro è un cantiere aperto, pieno di incognite ma anche di opportunità. Il nostro obiettivo è quello di consolidare la nostra posizione come punto di riferimento per il settore in Toscana e di diventare un partner sempre più affidabile a livello nazionale. E il mio sogno nel cassetto? Vedere CAT come un simbolo dell’eccellenza dell’artigianato toscano, capace di innovare, crescere e lasciare un segno positivo nel territorio”.