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giovedì, Novembre 21, 2024

Chi vuole la testa di Bezzini, forse non pensa al Covid

Massimo rispetto per la signora Montemagni, capogruppo toscana della Lega, cui hanno fatto eco tutte le delegazioni provinciali. Mozione urgente per la sfiducia a Simone Bezzini, assessore alle Politiche della Salute della Regione. Motivazione, l’inefficienza del Piano di vaccinazione nei confronti della popolazione e la parallela decisione di destinare vaccini a categorie professionali di incerta inclusione nelle fasce a maggior rischio. Tuttavia… la Lega ha dalla sua – guardare con attenzione il docufilm de Le Iene su un anno di Covid – una certa incoerenza sulla visione che ha della pandemia. Ora c’è, ora non c’è, ora si dà ascolto agli esercenti, ora non più.

Se comunque si prende la percezione che va per la maggiore di una collettività che è in guerra con la malattia, se la si assimila alla metafora che c’è un incendio devastante in corso, dai nostri politici, di qualunque colore, vorremmo oggi che si agisse congiuntamente per estinguere il pericolo. E solo dopo se ce n’è il fondamento gradiremmo l’apertura di una polemica. Perché è onere-onore di un amministratore di essere sempre all’altezza delle sue responsabilità. Tanto con questo balzo che tutto il Paese ha fatto sull’Agenda Digitale, di tutto resta traccia e registrazione. Voler decapitare la giunta dell’assessore Bezzini, oggi, impegnando amministratori ed eletti in ore d’aula sull’argomento, non sappiamo proprio quanto potrà esser di beneficio agli anziani over 80.

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Pilucchiamo qua e là, tra quello che oggi è sui social. Andrea Valenti, segretario senese, attesta sulla sua pagina Fb, la propensione al lavoro e l’impegno di Simone Bezzini, cosa che ci sentiamo personalmente di riconoscere. Sulle sue capacità, aggiunge dati che non abbiamo la capacità di asseverare che portano alla conclusione che la Toscana è in linea con quanto fanno altre Regioni. Troviamo semmai un appunto alle istituzioni toscane nell’intervista allo scienziato Montomoli che è stato sentito su Fb dal Circolo Sena Civitas. La società che dirige si fregia di onori OMS per aver vaccinato qualche anno fa 235 milioni di bambini nell’Africa Subsahariana e nell’immediato non è stata neanche consultata prima di pianificare e organizzare il piano Vaccini toscano. Comprendiamo la sua mortificazione, ma aggiungiamo anche un altro aspetto, la nostra Sanità, insieme alle altre venti che operano in Italia, è  stata candidata per la sua abnegazione più che per la sua efficienza al Nobel per la Pace, ma è anche vero che opera indefessamente da oltre un anno a questa parte con mille difficoltà. Anzi ci piacerebbe citare una frase di un illustre operatore medico, costretto a parlare sulle chat e basta per evitare che scatti la reprimenda aziendale per quei medici che violano l’obbligo di non parlare. Si parla dell’Azienda Ospedaliera Santa Maria delle Scotte e del nuovo manager che ha ripreso in mano la gestione cercando comunque di attuare una stretta sui conti. “(…) Per vent’anni si è guardato al risparmio in Sanità non assumendo medici e negando il turnover di chi se ne andava in pensione”, tutto questo “è stato compensato fino ad ora grazie a un ultrasforzo da parte di tutti i lavoratori dell’ospedale”, ma “chiedere loro un ulteriore sacrificio senza una prospettiva di nuove assunzioni decisamente non è piaciuto”.

Insomma poche parole per dire che si potrebbe apprezzare e criticare in maniera molto più puntuale, senza agganciarsi alla “giornalata” del momento. Che c’è un intero sistema allo stress che va aiutato, e un modo per farlo è apprezzarne gli sforzi. Che c’è un’intera riflessione da fare su quello che ci sarà dopo, a partire dalle nuove tecniche scientifiche e digitali fino ad arrivare al mantra leghista di riportare la Sanita pubblica nei piccoli nosocomi. Che proprio Simone Bezzini ha mostrato di voler affrontare i giudizi e le opportunità di ripartire con una discussione sul sistema, caldeggiando insieme al Presidente-Governatore l’idea di convocare quanto prima gli Stati Generali della Sanità e ora come ora giudichiamo molto opportuna la frase del già citato scienziato Montomoli quando entrando sull’argomento sostiene che “quando si aggrediscono numeri di questa entità in una materia mai affrontata prima sarei portato ad accettare che la linearità dell’azione del servizio sanitario possa esser soggetta ad aggiustamenti di percorso”.  

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