L’86º Bruscello Poliziano è stato presentato a Montepulciano il 6 agosto, nella conferenza stampa ospitata dall’Enoteca della Vecchia Cantina. La Storica Compagnia Popolare del Bruscello Poliziano porterà in scena la storia di “Paolo e Francesca” dal 14 al 17 agosto sul Sagrato del Duomo, in Piazza Grande. La conferenza stampa è stata introdotta dall’Assessora alla Cultura del Comune di Montepulciano Lara Pieri ed ha partecipato anche la Consigliera Regionale Elena Rosignoli, mentre il Sindaco Michele Angiolini era purtroppo assente per un piccolo problema di salute.

Il tema scelto per l’edizione di quest’anno è “Paolo e Francesca”, riscrittura e riadattamento del Bruscello composto da Don Marcello Del Balio, già rappresentato nel 1973 e nel 2003. Uno spettacolo che, nella tradizione della manifestazione, unisce teatro, canto popolare e cultura, dando vita a un racconto corale e coinvolgente capace di parlare al pubblico contemporaneo. Durante l’evento hanno preso parola il regista Alessandro Zazzaretta, il direttore artistico Franco Romani,la coreografa Cristina Peruzzi ed il Maestro Gabriele Centorbi e tutta la conferenza è stata sapientemente diretta e coordinata dal Presidente del Bruscello Marco Giannotti.

Chiediamo a Marco quali sono state le motivazioni, che hanno portato alla decisione di riproporre “Paolo e Francesca“…
“Sono almeno due. La prima è che nel 2024 ricorrevano i 100 anni dalla nascita di Don Marcello Del Balio e quindi è nata l’idea di riproporre uno dei suoi Bruscelli più riusciti: Paolo e Francesca scritto nel 1973 parole e musica e riproposto nel 2003. La seconda motivazione è che dopo diversi anni di Bruscelli inediti siamo ritornati ad un Bruscello più tradizionale, ma con degli accorgimenti attuali, suggeriti dal regista e dal direttore musicale. Una novità di grande rilievo è che la Compagnia Popolare del Bruscello ha rinnovato completamente l’impianto luci ottenendo due risultati evidenti… Abbiamo “liberato” Piazza Grande dall’ingombro di due mastodontiche torri, che ospitavano i tradizionali fari ed abbiamo ottenuto il risalto delle scenografie, dei costumi e del sagrato stesso con effetti nuovi e bellissimi”.
Il Manifesto del Bruscello 2025 è stato realizzato dall’autorevole bruscellante Emanuela Rossi, che anche in questa edizione canterà nel coro. Come potete ammirare nella locandina, il Manifesto presenta in primo piano i protagonisti della commedia Paolo e Francesca ed alle loro spalle c’è un viso con uno sguardo che sembra spiarli e sempre sullo sfondo c’è il libro della storia aperto.

Sarebbe interessante perciò, che Emanuela ci svelasse il suo intento pittorico e quali sono le tecniche che ha utilizzato...
“Non è stato facile. Avevo bisogno di ispirarmi a qualcosa che non fosse scontato… così ho immaginato Paolo e Francesca che stanno per baciarsi, ma gli occhi che si intravedono dietro il cespuglio, elemento fondamentale perché rappresenta l’arboscello, ovvero l’origine della parola Bruscello, in realtà non è Giangiotto ma bensì Caina – “… Caina attende chi a vita ci spense” (Divina Commedia Canto V) – che spia Giangiotto, che sta per compiere l’efferato gesto. La tecnica usata è semplicemente olio su tela”.
Quali sono state le scelte del direttore artistico Franco Romani per la realizzazione di questa opera teatrale? Anche a lui chiediamo perché “Paolo e Francesca” come Bruscello 2025?
“Paolo e Francesca è un bruscello scritto da Don Marcello Del Balio a cui sono profondamente legato. Nel 1973 vi ho partecipato come solista, interpretando Guido da Polenta, padre di Francesca. Nel 2003, con le modifiche musicali del Maestro Garosi, ne ho curato regia e scenografia. Questa storia, resa immortale da Dante, è un intreccio di amore, passione e destino tragico che ancora oggi sa parlare al cuore. È perfetta per il bruscello perché unisce momenti lirici e drammatici, lasciando spazio a cori e musica, linfa del nostro teatro popolare. Proporlo per il 2025 è per me un atto di affetto verso Don Marcello di un’opera che ha segnato la mia vita artistica e che ho voluto riportare in scena, affinché possa emozionare il pubblico di oggi come ha fatto con quello di ieri”.

E allora chiediamo al regista Alessandro Zazzaretta di raccontarci qualcosa sulla organizzazione per i duecento bruscellanti con esperienze diverse ed anche età diverse, perché ci sono anche molti bambini…
“E’ stato di fondamentale importanza lo studio del testo e la programmazione dei movimenti in tutte le scene per dare ai Bruscellanti meno esperti la consapevolezza del loro ruolo e quindi la possibilità di esprimersi al meglio delle loro potenzialità. Questa iniziale impostazione non ha comunque impedito di poter cogliere certi suggerimenti determinati dall’originalità dei caratteri personali. La presenza di partecipanti di varie età rappresenta un punto di forza nella realizzazione del Bruscello in quanto l’incontro tra differenti esperienze e caratteri è ancora, per fortuna, un motivo di divertimento e attrazione. I bambini sono arrivati anche quest’anno in gran numero perché trovano un’occasione per socializzare, per autogestirsi e sentirsi parte di un progetto grande insieme agli adulti. Aspettare il loro turno e poi esibirsi di fronte ad una piazza piena di pubblico attento li responsabilizza e li gratifica. I bambini vengono sempre accolti con grande cura sia per la preparazione musicale sia per il supporto alla partecipazione in scena”.
Ora chiudiamo tutto in musica, rivolgendoci al Maestro Gabriele Centorbi che dirigerà un’orchestra durante tutto lo spettacolo composta molti strumenti e molti musicisti che accompagneranno sia il canto che il ballo del Bruscello…
“La sfida è stata rendere attuale questa musica senza stravolgerne l’impianto. Ho scelto di studiare a fondo la partitura, rielaborandone i temi, i motivi armonici, i passaggi lirici, per creare un flusso musicale più coerente con la drammaturgia. In alcuni casi ho trasformato le strofine in veri e propri leitmotiv, come nel coro Triste è la sera, che torna poi nella voce di Francesca, simbolo della solitudine femminile quando l’uomini sono in guerra. Questo lavoro di riscrittura è stato svolto in stretta collaborazione con il regista Alessandro Zazzaretta, impagabile compagno di viaggio, che fin da subito si è messo a disposizione per studiare il testo e creare un legame forte tra musica e drammaturgia. Molti interventi musicali presenti in questo Bruscello nascono proprio da esigenze sceniche o di caratterizzazione dei personaggi, discusse e decise insieme2.

La musica armonizza tutto il movimento che è stato studiato e valutato dalla coreografa Cristina Peruzzi e quindi chiediamo a lei di raccontarci qualcosa di questo periodo di prove sia per gli adulti che per i bambini…
“Periodo di prove intenso, soprattutto nei giorni di agosto, per il gruppo dei bambini/ ragazzi. Per loro, infatti, le prove iniziano con la fine di luglio in sede Bruscello per poi arrivare in Piazza. Vi sorprenderà sapere che le prove di coreografia sono state solo quattro, ma la voglia che questi bambini, a partire dai 3 anni fino ai 10-12, hanno di imparare a danzare è bellissima ed entusiasmante, tanto che da lunedì saranno già sul palco, di sera, insieme ai “più grandi”. E poi ci sono le brevi ed intense prove di coreografia con il coro ed i solisti, strappate tra una prova di canto e l’altra, tra una pausa e una correzione musicale, ma pur sempre ricche di voglia di imparare da parte di tutti, sempre pronti ad ascoltare e a seguire consigli su come muoversi sul palco. Una cosa mi chiedo spesso:” Come mai molte volte mi trovo a combattere con l’opinione abbastanza diffusa che per imparare una coreografia, anche semplice, ci debba voler solo cinque minuti?… e magari senza la giusta concentrazione?” Mah! Comunque l’importante è che fare il Bruscello dà sempre gioia, stare in compagnia, ridere, scherzare fare battute e al tempo stesso essere professionali per portare in Piazza un Bruscello sempre migliore!”
Ringraziamo tutti “I Bruscellanti “ per averci dedicato il loro tempo e vi aspettiamo tutti in Piazza Grande per il Bruscello ed applaudire con gioia il vostro impegno e la vostra passione.