Il Corteo Storico per San Giovanni Battista risveglia le radici contadine della comunità
Stamani, 29 giugno, ero tra le tante persone che hanno affollato le strade di Chianciano Terme per assistere al Corteo Storico in onore di San Giovanni Battista. Un evento che, ogni anno, richiama la memoria di un passato rurale che ancora parla al presente.
Fin dalle prime ore si percepiva un’attesa vera, condivisa: turisti, famiglie e cittadini si stringevano lungo il percorso, tra costumi della tradizione contadina, la banda “Bonaventura Somma” in assetto e un senso di comunità che si respirava nell’aria.




Alle 10 in punto, l’Associazione Culturale La Campana ha dato il via al corteo: buoi, cavalli, carrozze d’epoca e una settantina di figuranti hanno iniziato la sfilata, da Piazza Indipendenza ai Giardini Pubblici su Viale Dante. Una scena che sembrava uscita da un’altra epoca, ma che parlava forte anche a chi guarda avanti.
Il passo lento e sicuro degli animali, i colori degli stendardi, le note della banda che si diffondevano chiare: tutto contribuiva a riportare Chianciano dentro la sua storia, quella che affonda le radici nei secoli, fino al XII secolo, quando – raccontano le fonti – il Vescovo di Chiusi, rifugiato qui ai tempi della malaria, riceveva un tributo analogo, passando per la Porta del Sole accompagnato da nobili e religiosi.




La rievocazione ha reso visibile e vicina una storia fatta di lavoro nei campi, di gesti semplici e di devozione. Il corteo ha sfilato lungo le vie del paese, accolto dagli applausi e dall’attenzione di chi, anche solo per un momento, ha lasciato da parte la corsa quotidiana per entrare in un tempo diverso, più lento e autentico.




La Festa di San Giovanni si conferma così molto più che una rievocazione: è un momento collettivo in cui fede, memoria e tradizione si intrecciano. È un modo per Chianciano Terme di non dimenticare da dove viene, e per guardare al domani sapendo bene cosa ha alle spalle.