Accuse di vuoto culturale, lo scontro non si placa: la battaglia politica sull’estate chiancianese diventa lo specchio di una sfida più ampia
Né il caldo né le polemiche sembrano dare tregua a Chianciano Terme, dove lo scontro politico sull’attrattività turistica e la programmazione culturale dell’estate 2025 è ormai esploso in modo frontale. Dopo la denuncia pubblica del Circolo di Fratelli d’Italia, è arrivata una dura replica da parte del Partito Democratico locale.
Un confronto acceso, che si consuma sul terreno della cultura e della promozione, e che merita di essere letto anche alla luce del redazionale recentemente pubblicato da SienaPost, dedicato proprio alla ripartenza culturale della cittadina termale.
Tutto è cominciato con un post molto critico del Circolo locale di Fratelli d’Italia, che accusa l’amministrazione e le forze di maggioranza di non aver investito adeguatamente nella stagione estiva: “Una città turistica che non investe nella sua stagione di eventi è come un teatro con il palcoscenico vuoto: ha tutto per emozionare, ma nessuno lo sa”.
Secondo il partito di destra, a mancare è una regia forte, una comunicazione efficace e una visione in grado di trasformare ogni appuntamento in un’occasione di attrazione e fidelizzazione. L’unico elemento positivo riconosciuto da FdI riguarda l’iniziativa “Nel Centro Storico” e l’impegno delle associazioni del Terzo Settore, definite “unico faro nel buio”.
La risposta del Partito Democratico non si è fatta attendere, e ha il tono deciso di chi respinge con fermezza un’immagine considerata ingenerosa e fuorviante. Il PD rivendica la presenza di ben 111 eventi ufficialmente calendarizzati, spaziando tra teatro, musica, archeologia, mostre, incontri tematici e feste popolari. “Chianciano non è un palcoscenico vuoto – scrivono – ma una città viva e dinamica, che sta ricostruendo legami, attrattività e identità”. E aggiungono: “Affermare che manchi anche questo significa negare l’esistenza stessa del lavoro già svolto, svilendo l’impegno di tanti operatori culturali e volontari del territorio”.
Se da un lato Fratelli d’Italia sottolinea l’assenza di un progetto forte e riconoscibile, dall’altro il PD parla di una proposta articolata e già in corso, invitando a non distruggere quanto di buono si sta facendo.
Un confronto, dunque, che va oltre la polemica estiva e che solleva interrogativi profondi su come una città termale debba affrontare il proprio futuro: come costruire un’immagine identitaria solida? Come far dialogare cultura, turismo e partecipazione civica? Come raccontarsi all’esterno in modo credibile e coinvolgente?
Domande che non possono essere eluse, né affidate ai soli scambi polemici tra partiti. La stagione culturale non è solo una vetrina: è uno strumento di coesione e sviluppo. E Chianciano, che ha già mostrato segnali di risveglio, come documentato anche dal redazionale di SienaPost, può davvero essere molto più di un luogo da cartolina.
Ma per farlo, forse, servono meno slogan e più capacità di ascolto reciproco. Anche – e soprattutto – nei mesi più caldi.