Un giovane, fragile e violento, viene allontanato per ragioni di sicurezza. Ma il disagio psichico non scompare
A Chianciano Terme, il Questore di Siena ha firmato un foglio di via con divieto di ritorno per quattro anni nei confronti di un giovane straniero ritenuto pericoloso. La misura, presa a seguito della riunione tecnica di coordinamento delle forze di polizia convocata dal Prefetto Matilde Pirrera, è già stata notificata dal Commissariato di Chiusi-Chianciano. Così recita il comunicato emesso dalle Autorità .
Un sospiro di sollievo per chi viveva la presenza del violento come una costante paura. Come dargli torto?
Il giovane – un profugo con evidenti segni di disagio psichico, soggetto a frequenti crisi di violenza – viene dunque escluso dal territorio comunale. Problema risolto? Non proprio. Problema spostato.
Il ragazzo ora sarà in un altro luogo, in un’altra città , in un altro quartiere. Dove nessuno lo conosce. Dove nessuno è stato allertato. Dove non esistono, al momento, percorsi di cura, prevenzione o contenimento.
È così che si generano le condizioni per nuovi episodi drammatici. È così che si costruiscono “mostri”, lasciando che il disagio diventi pericolo e che il pericolo diventi reato. A farne le spese, di solito, sono cittadini ignari, spesso incolpevoli.
Questo non è un fallimento di Chianciano, né della sua Amministrazione, che anzi auspicava un attivarsi dei servizi sociosanitari per affrontare la situazione. È un fallimento di sistema.
Un sistema che non sa intercettare in tempo i segnali, che non investe in supporto psicologico, che non mette in rete prefetture, comuni, Asl e centri di accoglienza. Un sistema che risponde con strumenti securitari a problemi sanitari, sociali, umani.
Oggi Chianciano è “libera” da un caso difficile. Ma quel caso esiste ancora. Solo, ora, in un posto dove nessuno sa. E domani, quando l’emergenza si ripresenterà in forma più grave, ci sarà forse un altro foglio di via, un altro arresto, una condanna. A quel punto sarà troppo tardi. Per lui, per noi, per tutti.