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domenica, Settembre 29, 2024

Colle e Poggibonsi, ballottaggio come in mezzo a un guado…

Il ballottaggio a Colle e Poggibonsi tiene banco soprattutto sul centrosinistra e nel Pd. E in qualche modo la discussione sulle due città si intreccia.

In che cosa sono accomunati? Stringendo in tutte e due le Città, sia pure con entità diverse, c’è un pezzo di elettorato che si è stancato del Pd. Segnali ci sono anche nella valdelsa empolese fiorentina (a Firenze?) ma ad esempio non a San Gimignano.

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Ma non allarghiamo il discorso. Restiamo ai candidati. La Cenni qualcosa può entrarci. Ma è difficile che Vannetti c’entri qualcosa. Semmai in entrambi i casi c’è un giudizio negativo sulla precedente giunta.
A Poggibonsi meno visibile, a Colle di più, avvalorato dalla scelta di non ricandidare Donati per il secondo mandato.

A Poggibonsi la Cenni – considerato che i problemi gli sono venuti non tanto dal centrodestra quanto dalla lista di Lucii – evidentemente non ha convinto al primo turno di poter rappresentare il rinnovamento atteso e di saper fronteggiare le sfide competitive future. Pagando probabilmente il dazio del gruppo dirigente Pd locale che non ha dato ascolto alle critiche interne.

Viceversa Vannetti, in una campagna elettorale assolutamente innovativa, ha dovuto tuttavia per accreditarsi – dopo essere stato calato dall’alto – far uso dell’ armamentario del Pd: incontri dei candidati della valdelsa, le visite del sindaco di Firenze, la Segretaria nazionale e via proseguendo; così facendo, mentre tranquillizzava l’establishment, apriva la stura alla polemica – pretestuosa certo – sulla sua presunta dipendenza dal Pd. E dunque anche lui non sarebbe il rinnovamento.

Probabilmente siamo noi che facciamo confusione mettendo insieme un ragionamento sovrapposto tra Colle e Poggibonsi. Ma come diremo più avanti non siamo i soli. Però qualcosa su questo ragionamento del rinnovamento non funziona. Restano fuori troppe cose, a partire dal rapporto di questo territorio con la Regione. Probabile che il giudizio dell’elettorato sia un po’ diverso, ad esempio, da quello che il Pd va raccontando sull’asse stretto tra territorio e il governo regionale? Non sarà un pò troppo legato agli individui? Qualcuno se vorrà rifletterà…

Ora, è probabile che la Cenni, se la cavi con uno spavento e diventi Sindaca quindici giorni dopo.
Ma Vannetti, a meno dal miracolo che il fronte del Pii si spacca perché si renderà chiaro il suo abbraccio con la destra, rischia di essere l’angelo sacrificale sull’altare dei trasformismi altrui.

Andrea Valenti, nel suo profilo facebook, si è rivolto come cittadino, non in quanto segretario provinciale, alle elettrici e agli elettori di Azione, Italia Viva, del Movimento 5 Stelle perché ai ballottaggi facciano la differenza e scelgano di stare con “Susanna e Riccardo”. Chissà se questo accorato appello raggiungerà l’obiettivo o non sia viceversa tardivo.

Vedremo chi uscirà dal guado del ballottaggio. E, probabilmente, dopo il voto capiremo anche la vera natura dell’appello Valenti, considerato che vi è un passaggio in cui afferma che domenica scorsa una fase di sarebbe chiusa, lasciando intendere che potrebbe essere proprio quella che lo ha visto segretario provinciale del Pd. Se così fosse sarebbe proprio uno strano modo di dare l’addio…

Igor Zambesi

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