“Giusta, disarmata e solidale: il progetto politico per la pace”
In un contesto geopolitico sempre più fragile, l’Europa è chiamata a ripensare radicalmente il proprio ruolo nel mondo. L’iniziativa “Incontri con i nostri parlamentari europei per un’Europa di pace e sicurezza” nasce per aprire spazi di confronto e riflessione, coinvolgendo i cittadini in un dialogo diretto con chi, nelle istituzioni europee, lavora per un futuro fondato sulla cooperazione, la giustizia e la dignità delle persone.
Tra i protagonisti di questo percorso c’è Marco Tarquinio, eurodeputato del Partito Democratico eletto nelle liste dell’Alleanza Progressista dei Socialisti e Democratici. Giornalista di lungo corso ed ex direttore di Avvenire, Tarquinio porta nel Parlamento Europeo una visione nitida, che unisce la cultura della pace, l’attenzione ai più deboli e un’idea alta della politica.

Per Tarquinio, «pace tra le religioni» significa soprattutto che «il nome di Dio non diventi mai più la lama dei nostri coltelli e il blasfemo alibi dell’odio, della discriminazione e della sopraffazione». Un’affermazione netta, che richiama alla responsabilità collettiva e interreligiosa di costruire un mondo in cui la fede non sia mai usata come strumento di divisione.
Ma la pace, secondo Tarquinio, non può limitarsi alla dimensione spirituale o diplomatica. Deve diventare un principio guida anche nei campi economico e ambientale: «Pace nell’economia che uccide, che abbiamo organizzato o subito, dando per lunghi decenni priorità alle merci piuttosto che alla dignità assoluta delle donne e degli uomini». E ancora: «Pace con la natura, ‘casa comune’ di tutte le creature, ‘che ci precede e ci è stata data’ e che dobbiamo saper custodire per amore di tutta la vita e con senso di responsabilità per il tempo dei figli e delle figlie che già viene».
Nel suo intervento, Tarquinio invita a riflettere sull’uso delle risorse europee per la difesa, affermando che «bisogna agire per usare bene i soldi che già spendiamo a profusione per le armi in Europa». Per lui, difendersi non deve significare cedere alla logica dell’escalation militare: «Mettere in piedi una difesa comune non vuole dire costruire sistemi militari. Vuol dire interpretare realisticamente l’idea – cosa difficile ma possibile – che ci sia la possibilità di un disarmo mentre ci si prepara a non essere del tutto vulnerabili».

La posizione di Tarquinio è anche un richiamo al senso profondo dell’impegno politico di chi si colloca nel campo progressista e democratico: «Per me non esiste centrosinistra o sinistra democratica che non sia anche partito della pace e di una scelta tenace verso una politica che capovolga le ragioni della guerra». E questo vale anche per «le forze di ispirazione popolare che si dichiarano apertamente democratiche, democratico-cristiane, cattolico-democratiche», perché – conclude – «per chi ha scelto di stare dalla parte dei più deboli, la pace è un mandato imperativo».
Gli incontri con Marco Tarquinio saranno dunque non solo un’occasione per conoscere il lavoro di un europarlamentare, ma soprattutto per discutere insieme del cuore politico dell’Europa che vogliamo: un’Europa disarmata, giusta, solidale e davvero protagonista di un nuovo ordine mondiale fondato sulla pace.