Il 22 e 23 marzo Siena apre le porte di tesori nascosti a San Quirico d’Orcia e San Gimignano. Con un video di Paola Pitagora
Il 22 e 23 marzo 2025 torna l’appuntamento con le Giornate FAI di Primavera, il più grande evento italiano dedicato alla valorizzazione del patrimonio culturale e paesaggistico. Quest’anno, l’edizione si arricchisce di un significato speciale: il FAI-Fondo per l’Ambiente Italiano celebra i suoi 50 anni di attività con l’apertura straordinaria di 750 luoghi in 400 città, un invito alla scoperta delle meraviglie del nostro Paese attraverso il contributo attivo di migliaia di volontari.
In questo contesto, la Delegazione FAI di Siena offre un’esperienza unica grazie alla generosa disponibilità della famiglia Brunelli, erede della storica casata Lemmi di Montegabbione. I visitatori potranno ammirare due gioielli di San Quirico d’Orcia: Palazzo Lemmi Cospi Billò e il Convento dei Cappuccini, entrambi testimoni di secoli di storia e cultura.

Palazzo Lemmi Cospi Billò, situato nel cuore del borgo e affacciato sulla Collegiata dei Santi Quirico e Giulitta, rappresenta un esempio di residenza storica legata alla famiglia Lemmi fin dal XVIII secolo. Originari dell’Umbria, i Lemmi accumularono un vasto patrimonio in Val d’Orcia, trasformando il palazzo in un centro nevralgico delle loro attività. Dopo un accurato restauro conservativo, il Palazzo riapre le sue porte in esclusiva per il FAI, offrendo uno sguardo su un passato fatto di imprenditoria agricola, cultura e tradizione.

Accanto al Palazzo, il Convento dei Cappuccini di San Quirico d’Orcia, fondato nel 1591 e consacrato nel 1614, racconta una storia di devozione e arte. Custodisce opere di grande valore, tra cui l’affresco settecentesco di Apollonio Nasini nel refettorio e due dipinti storici recentemente riportati alla loro collocazione originaria: “L’Incontro di San Domenico e San Francesco” di Giovan Battista Paggi e “Madonna col Bambino tra i Santi Antonio Abate, Simonino di Trento, Francesco e Sebastiano” attribuita a Jacopo Chimenti detto l’Empoli. Dopo essere appartenuto per secoli ai Cappuccini, il convento entrò nel vasto patrimonio dei Lemmi, per poi essere restaurato dalla famiglia Brunelli, che oggi lo mette a disposizione in esclusiva per i soci FAI.

L’edizione senese delle Giornate FAI non si limita a questi due prestigiosi siti: i volontari saranno presenti anche nel borgo medievale di Vignoni, da cui si gode di una vista mozzafiato sulla Val d’Orcia. Grazie alla collaborazione con il Gruppo Trekking Senese, sarà possibile raggiungere il borgo attraverso un suggestivo percorso a piedi da Bagno Vignoni, immergendosi nella natura incontaminata.
A rendere ancora più speciale l’evento, il contributo degli Apprendisti Ciceroni dell’Istituto Istruzione Superiore Valdichiana, giovani studenti che guideranno i visitatori alla scoperta di questi luoghi carichi di storia. Le Giornate FAI di Primavera 2025 della Delegazione di Siena sono realizzate con il supporto del Comune di San Quirico d’Orcia, della Pia Associazione di Misericordia, della Parrocchia della Collegiata e, naturalmente, della famiglia Brunelli.
I siti senesi di questa primavera 2025 si completano con un quarto luogo a San Gimignano: Torre e Casa Campatelli. Si legge nella presentazione che “delle 72 antiche torri che hanno reso celebre San Gimignano, solo 14 sono sopravvissute fino ad oggi a connotare l’inconfondibile profilo del più celebre borgo medievale italiano. Tra queste spicca anche quella dei Campatelli, una famiglia di imprenditori e proprietari terrieri fiorentini che da inizio Ottocento legò il suo nome a questa casa-torre di 28 metri eretta a metà del XII secolo, oggi la sola ad aver conservato il volume unico originario della costruzione, completamente vuoto. La famiglia acquistò l’intero complesso e ne fece una dimora alto-borghese giunta a noi intatta nell’aspetto e nell’atmosfera grazie a Lydia Campatelli, che nel 2005 lasciò la casa al FAI a condizione che fosse aperta al pubblico”.
Partecipare a queste giornate significa non solo ammirare luoghi solitamente chiusi al pubblico, ma anche contribuire alla tutela e valorizzazione del patrimonio italiano. Il FAI promuove l’iniziativa come un’occasione di raccolta fondi, e chiunque potrà sostenere la missione della Fondazione con una donazione libera o attraverso l’iscrizione, che garantirà l’accesso prioritario ai siti. Inoltre, fino al 30 marzo, sarà possibile donare tramite SMS o chiamata al numero 45584.
Un weekend imperdibile per chi ama la bellezza e la storia del nostro Paese, un viaggio tra tesori nascosti e racconti di un passato che continua a vivere grazie all’impegno del FAI e di chi crede nel valore della cultura.
Qui di seguito il link del contributo di Paola Pitagora alle giornate Fai della delegazione di Siena.