Gestione idrica sostenibile e valorizzazione del paesaggio: il progetto di Amy e Michele con la Cooperativa Valdorcia Costruzioni
L’acqua – inutile dirlo, ma forse conviene – è una risorsa preziosa e limitata, essenziale per la vita, per le attività umane e, in particolare, per l’agricoltura. In un contesto di cambiamenti climatici e crescente scarsità idrica, la gestione sostenibile delle risorse idriche è diventata una priorità. I laghetti collinari offrono una soluzione efficace per raccogliere e conservare l’acqua piovana, garantendo una riserva preziosa per l’irrigazione agricola e contribuendo alla salvaguardia degli ecosistemi locali.
Un esempio concreto di questa strategia è il progetto realizzato dalla società agricola Terre di Mezzo di Amy e Michele, che ha costruito un laghetto collinare artificiale per l’accumulo di acque meteoriche a scopo irriguo in località Pian di Meta, nel comune di Castiglion d’Orcia, in provincia di Siena. L’intervento si inserisce nel contesto delle colline toscane, caratterizzate dalla presenza del fiume Orcia e da un territorio con una forte vocazione agricola. La progettazione dell’invaso è stata curata dal geologo Marco Antoni, con la collaborazione di altri professionisti dello studio Copernico di Montalcino. Il progetto ha previsto la realizzazione dell’invaso stesso, la costruzione di fossette per la regimazione delle acque e di un canale di sfioro per il deflusso dell’acqua in eccesso, oltre alla sistemazione dell’area circostante per garantire stabilità e integrazione paesaggistica.

La Cooperativa Valdorcia Costruzioni di San Quirico d’Orcia ha svolto un ruolo fondamentale nella realizzazione pratica dell’opera. Le maestranze della cooperativa hanno eseguito i lavori di movimentazione terra, gli scavi per la realizzazione dell’invaso e dei canali, con particolare attenzione alla stabilità delle sponde. L’intervento ha previsto anche opere di regimazione delle acque, con la costruzione di fossette e canali realizzati con materiali idonei a prevenire l’erosione, la modellazione dell’invaso e la posa di massi ciclopici per proteggere le sponde. Il ripristino del terreno ha incluso la piantumazione di essenze autoctone per mitigare l’impatto visivo e favorire la biodiversità, mentre la recinzione dell’area garantirà la protezione della fauna locale. L’invaso avrà una capacità di circa 4600 metri cubi d’acqua e le sponde avranno una pendenza massima di 25 gradi per assicurarne la stabilità nel tempo.
Questo progetto non è soltanto un investimento per l’azienda agricola, ma rappresenta un esempio concreto di gestione sostenibile delle risorse idriche e di valorizzazione del territorio. L’invaso aiuterà durante i periodi di siccità, garantendo acqua per l’irrigazione, e contribuirà a regolare il deflusso idrico in caso di forti piogge, riducendo il rischio di erosione e smottamenti. Inoltre, favorirà la conservazione della biodiversità locale, offrendo un habitat per diverse specie animali e vegetali, e migliorerà l’integrazione paesaggistica, con possibili ricadute positive anche per il turismo rurale.
Un’operazione complessa, impegnativa e lungimirante. Un progetto che guarda al futuro, coniugando innovazione, rispetto per l’ambiente e valorizzazione del territorio. Buon lavoro ad Amy, Michele e a tutti coloro che hanno reso possibile la sua realizzazione.
Ivano Zeppi