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venerdì, Febbraio 21, 2025

L’edicola di via Dante: un crocevia di storie

Dal passato al futuro, il destino di un luogo simbolo di Chianciano

L’edicola di via Dante non è solo un punto vendita, è un crocevia di storie.

Ogni mattina, con le prime luci dell’alba, il suono della serranda che si alza scandisce il risveglio della cittadina. Prima c’era Livio, ora c’è sua figlia Liana.

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Le scuole dietro portavano vita e confusione. I ragazzini arrivavano a frotte: chi per comprare una caramella, chi per sfogliare le figurine appena uscite, chi per spendere le poche monete che aveva in tasca per una penna o un quaderno. Poi c’erano – e ci sono ancora – gli acquirenti dei quotidiani, delle riviste, delle pubblicazioni in serie. Livio conosceva tutti, per nome o per soprannome. E ora Liana fa lo stesso.

E poi i turisti, quelli che d’estate venivano – e vengono ancora – a Chianciano in cerca di relax e cure termali. Si fermavano, si fermano, all’edicola non solo per una mappa o una guida, ma per sapere dove andare, cosa vedere. E Livio, paziente e premuroso, raccontava loro di quei giardini poco più̀ in là, dei tramonti che si potevano ammirare dai parchi cittadini, della storia che ogni angolo del paese conserva.

Ora è Liana a farlo. Racconta ancora di quei giardini, di quei tramonti, di quella storia.

Ma il tempo scorre, e le cose cambiano. Il distributore di fronte ha rinnovato l’insegna; Il bar dei giardini è stato appena rifatto ed è tornato negli appuntamenti dei chiancianesi; anche i giardini e il parcheggio sembrano di nuovo più̀ frequentati. In fondo la biblioteca non c’è più̀, al suo posto ora c’è il Teatro Caos, che porta vita alla zona. E la biblioteca? Speriamo che riescano a trovarle una nuova collocazione proprio lì vicino.

Intanto, però, il lavoro dell’edicola è diventato l’ombra di ciò̀ che era. Non solo sono diminuiti abitanti e turisti, ma la gente compra sempre meno giornali, i bambini preferiscono i tablet alle figurine e i turisti hanno Google Maps.

Chissà̀ se anche l’edicola, quando Liana andrà̀ in pensione, seguirà la sorte della Pagoda? Chi se ne ricorda de La Pagoda? Quel chiosco che vendeva bibite e gelati in un crocevia di un luogo simbolo, davanti alla Fiat. Fu abbattuto per fare spazio al traffico.

L’edicola è sul marciapiede, non dà noia al traffico. Altri saranno i problemi e le soluzioni. Ma potrebbe rischiare di fare la stessa fine per l’usura del tempo?

Mi piace pensare a un epilogo diverso per questa storia. Fra qualche anno, un giovane uomo o una giovane donna entra nell’edicola. Ha lo sguardo curioso e un’aria familiare. Si presenta: “Mi chiamo Andrea (va bene sia per un uomo che per una donna), sono nato/a qui, ma vissuto/a lontano. Ho saputo che questa edicola potrebbe chiudere. Non so perché, ma mi sembrava giusto passare”.

Liana lo osserva, colpita da quell’insolita premura. Andrea racconta di come, da bambino/a, si fermasse spesso lì, delle risate con i compagni, di quanto quell’edicola fosse per lui/lei un simbolo di casa.

“Pensi che un giorno la rileverà qualcuno?” chiede Andrea, quasi timidamente. Liana sorride, con una malinconia che non riesce a nascondere. “Non lo so. Ma spero di sì. Qui c’è più storia di quanto sembri”.

Quella sera, Andrea si ferma davanti alla serranda abbassata. Ripensa ai pomeriggi passati tra i giardini e alle caramelle comprate in fretta prima di tornare a casa. Forse, pensa, non è troppo tardi per fare qualcosa.

Forse l’edicola di via Dante non deve chiudere. Forse, con un po’ di fortuna – e Chianciano ne ha bisogno – può diventare di nuovo il cuore pulsante della comunità. E magari, un giorno, sarà un’Andrea – uomo o donna che sia – ad alzare quella serranda al mattino, accogliendo tutti con un sorriso.

Ivano Zeppi

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