Oggi a Montepulciano parte la campagna elettorale di Enrico Letta per le Elezioni suppletive che deve vincere. Non può essere altrimenti. Ha caricato la sfida di un esito senza pari.
La permanenza o meno alla segreteria del Pd, il partito che sta cercando di riorganizzare con le agorà democratiche e a cui sta cercando di ricostruire una reputazione di Sinistra ricollocandolo nei conflitti sociali attuali.
Una campagna elettorale a cavallo tra due province in cui il Centrodestra si è via via radicato con la conquista di importanti roccaforti; e un capoluogo immerso nella sindrome da decadenza dovuta alla crisi della sua storica banca, in cui Centrodestra e Civismo di centrodestra, ma anche di Sinistra e trasversale, stanno provando a guidare la città verso un diverso futuro e nel frattempo si organizzano per presentarsi alle elezioni amministrative del 2023.
In questo contesto, il problema più grande con cui dovrà fare i conti Letta sarà il proprio partito, per le tante energie che ha perduto e sta perdendo per strada, ma anche per il suo rimanere attaccato ad alcune individualità “forti” che lo hanno portato a sconfitte pesanti.
Il Pd senese non è più il Pci-Pds-Ds, tantomeno è la Dc. Ma nell’immaginario collettivo, appare una forza statica, seduta e ripiegata su se stessa che come un’ombra cinese assume, a seconda dei casi, le sembianze ora dell’uno ora dell’altra forza di cui è stata la fusione fredda.
Per vincere Letta dovrà rompere o superare i tanti retaggi del passato. Per farlo dovrà decidere di chi fidarsi dentro al Pd.
Perché sopratutto nella città di Siena per giocare a tutto campo avrà bisogno per risultare credibile e di avere al suo fianco attori politici e istituzionali che assicurino continuità agli impegni che assumerà.
Si, perché per vincere non potrà fare appello al passato, ma impegnare il presente e soprattutto un futuro che lo vedono Segretario nazionale di una forza di governo.
Si chiama “voto utile” e non ce n’è bisogno soltanto in Valdichiana, ma anche nel capoluogo. E proprio nel capoluogo Enrico Letta dovrà vincere la sua battaglia.
(Nella foto, Letta all’agorà democratica di Palermo, FB)