Savorgnan, vicepresidente IV Siena, approfondisce il valore della votazione in Regione Toscana
Una votazione decisamente combattuta quella avvenuta in merito all’approvazione della legge regionale sul fine vita. “È stata la democrazia a vincere – sottolinea Piero Savorgnan, uomo di legge, vicepresidente Area Senese di IV -, la maggioranza PD-IV ha votato per la legge sul fine vita, a cui si è aggiunto il sostegno del gruppo misto e del M5S. Secondo un giudizio tecnico la legge in questione è figlia dei tempi, quello che in gergo tecnico si chiama il diritto vivente. Giova notare come ai tempi dell’abolizione della pena di morte con la Leopoldina la Toscana fu la prima a legiferare, anche questa volta è stata la prima nel dare una legge in materia”.
“Vorrei evidenziare – continua Savorgnan – i caratteri tecnici del provvedimento normativo in questione. Questa legge si connota di una natura squisitamente procedimentale. Infatti, precedentemente, in termini di esclusione della punibilità in relazione all’art. 580 c.p. Istigazione o aiuto al suicidio, la Corte Costituzionale con sentenza 25 settembre-22 novembre 2019 n. 242 aveva dichiarato l’illegittima costituzionale dell’articolo del codice penale, nella parte in cui non si prevedesse un’eccezione alla sanzione penale, qualora il malato si fosse trovato in determinate condizioni critiche e irreversibili con “sofferenze intollerabili, ma pienamente capace di prendere decisioni libere e consapevoli”. La legge regolamenta in modo schematico la procedura sul fine vita come già vagliata dalla Consulta”.
Sarà infatti prevista una verifica scrupolosa dei requisiti e, in caso di esito positivo, una commissione permanente definirà le modalità di attuazione e successivamente il pieno sostegno dell’Asl competente nel supporto per l’assistenza al malato”.
“Questo – spiega Savorgnan – non significa dare mano libera alla Regione per garantire “la dolce morte” in modo arbitrario, bensì, esercitarla attraverso una procedura meticolosa, equa, accurata e nel pieno rispetto della dignità del malato. Inoltre, vorrei evidenziare che durante la seduta del Consiglio regionale, è stato approvato l’Ordine del giorno presentato da Stefano Scaramelli che punta in particolare a implementare cure palliative e assistenza domiciliare per i malati terminali, misure che diventeranno una priorità per il Servizio Sanitario regionale. Questa misura è di fondamentale importanza, giacché attraverso la valorizzazione di queste cure e l’investimento nelle strutture dedicate, si potrà garantire un accompagnamento dignitoso alle persone che si trovino in fase terminale attraverso un supporto umano e specializzato che sostenga con attenzione e rispetto la persona nella fase terminale”.