17.6 C
Siena
lunedì, Marzo 31, 2025

Quando il disturbo è quello dello Spettro Autistico

Incontro di conoscenza con l’educatrice Chiara Bazzotti e la madre di Josè, Roberta Trerotola

In questo incontro con l’educatrice Chiara Bazzotti e con la mamma di Josè, Roberta Trerotola, paleremo del Disturbo dello Spettro Autistico (ASD). Questo rappresenta una serie di disturbi del neurosviluppo, che si manifestano comunemente nei primi tre anni di vita. È caratterizzato da un insieme eterogeneo di manifestazioni, che includono compromissioni nelle abilità sociali, comunicative e comportamentali. Quindi iniziamo parlando di questo disturbo cercando di dare informazioni utili per capire questa patologia.

Grazie a entrambe per la possibilità di discutere di un tema così importante ed attuale come il Disturbo dello Spettro Autistico…

- Advertisement -

“L’ASD – mi rispondono – può influenzare in modo significativo le abilità sociali, comunicative e comportamentali dei bambini: difficoltà nella comunicazione verbale e non verbale, nel comprendere le norme sociali, le emozioni altrui e di conseguenza, il loro sviluppo e la loro integrazione nel mondo sociale. Hanno spesso interessi ristretti, comportamenti ripetitivi e sensibilità sensoriale. Questi disturbi non si presentano tutti nella stessa forma e intensità tanto che si parla di “Spettro” per descrivere la vasta gamma di segnali e comportamenti che caratterizzano tale disturbo. Questo termine sottolinea la diversità delle esperienze e delle manifestazioni associate a questa condizione, poiché ogni individuo può presentare un mix unico di abilità e sfide, rimarcando l’idea che l’autismo non si limita ad una singola diagnosi, ma include una molteplicità di forme ed intensità che variano da persona a persona. Ogni bambino è unico e porta con sé un profilo di abilità e sfide specifiche. È importante sottolineare che le persone con autismo non sono definiti dal loro disturbo, hanno talenti, passioni e potenzialità che devono essere riconosciuti e valorizzati. La consapevolezza sociale, la comprensione ed accettazione da parte della comunità sono cruciali per garantire che le persone con ASD possano vivere una vita piena e realizzata2.

In Italia, la Legge 134/2015 rappresenta un importante strumento legislativo a supporto delle persone affette da disturbi dello spettro autistico, avendo come obiettivo principale il miglioramento della qualità della vita attraverso l’inclusione sociale e l’accesso ai servizi e interventi terapeutici. Quindi che cosa ci potete dire di questa normativa inerente all’ASD e quali sono le sue azioni in merito?

“La diagnosi precoce e gli interventi tempestivi – dice Chiara – possono fare una grande differenza. Attraverso supporti mirati e strategie educative personalizzate, è possibile migliorare notevolmente le abilità sociali e comunicative dei bambini autistici. Dobbiamo lavorare tutti insieme — educatori, famiglie, professionisti e società — per creare un ambiente inclusivo, dove ogni bambino o adulto disabile possa sentirsi accolto e supportato”.

“Avere accanto professionisti competenti, formati e appassionati – continua Roberta – è cruciale non solo per garantire il benessere delle persone disabili, ma anche per favorire interazioni con coetanei e comunità, per contribuire a rompere barriere culturali e pregiudizi, promuovendo una maggiore comprensione e accettazione delle diversità. Un approccio su misura permette di rispondere efficacemente alle esigenze individuali, ottimizzando i risultati e migliorando la qualità della vita. L’aspetto emotivo non deve essere sottovalutato. Le sfide quotidiane possono pesare enormemente sulle persone con disabilità e sulle loro famiglie; ecco perché la presenza di figure competenti, capaci di offrire sostegno e consulenza, è fondamentale per costruire resilienza e benessere psicologico. Non si tratta solo di un vantaggio, ma di una necessità per garantire un percorso di vita dignitoso e ricco di opportunità alle persone con disabilità anche riguardo il “dopo di noi”, la legge n. 112 del 22 giugno 2016 che mira a garantire un futuro dignitoso e sicuro per le persone con disabilità una volta che i familiari non possono più prendersene cura. Attraverso misure di sostegno economico e servizi assistenziali, la normativa promuove l’autonomia e l’inclusione sociale, assicurando che i disabili possano vivere in ambienti adeguati e ricevere l’assistenza necessaria. Questa iniziativa rappresenta un passo significativo verso una società più equa, dove ogni individuo ha diritto a una vita serena e a una qualità di vita migliore. La professionalità e l’impegno di chi lavora in questo campo possono davvero fare la differenza”.

Il vostro obiettivo è quello di trasmettere semplici nozioni e lasciare un piccolo bagaglio di conoscenze su come poter includere nelle relazioni sociali chi non riesce a farlo per propria natura. Questo vostro impegno lo state portando avanti con incontri nelle scuole con i ragazzi. Quindi sarebbe interessante conoscere questo progetto per poter coinvolgere le scuole ed i ragazzi ed aumentare la conoscenza di questa problematica sia sociale che di salute…

“Il progetto si propone di sensibilizzare gli studenti riguardo all’autismo, ma anche alle disabilità “invisibili” in generale, al fine di far comprendere loro l’importanza dell’inclusione e delle pari opportunità, garantendo a tutti la possibilità di esprimersi e interagire con gli altri, ciascuno secondo le proprie modalità. In questo contesto, la comunicazione creativa rappresenta un elemento fondamentale per favorire la comprensione e l’applicazione di tali principi in un clima di empatia e rispetto tra gli studenti, valorizzando, il talento e la creatività di ogni bambino e ragazzo2.

Josè ha realizzato con l’aiuto di Chiara “Il libro degli animali” con tanti disegni e lo porta nelle scuole e ne parla con i ragazzi. Come sono organizzati questi incontri e come si rapporta Josè con gli altri ragazzi quando guardano questo libro?

“Il progetto, pur mantenendo un obiettivo comune – dice Chiara -, è strutturato in modo tale da adattarsi alle diverse fasce d’età dei bambini. Questa flessibilità consente un approccio personalizzato, in cui le attività e le metodologie vengono modulate in base alle esigenze e alle capacità di ciascun gruppo, garantendo un’interazione più efficace e significativa”.

“Nella prima fase, rivolta ai bambini dai 3 ai 7 anni – spiega Roberta -, Josè presenta il suo albo illustrato sugli animali, mentre l’educatrice e la madre coinvolgono attivamente i piccoli, permettendo a Josè di osservare le loro reazioni. Successivamente, viene letta una storia intitolata “Il laccio di scarpe”, che affronta il tema dell’inclusione. Infine, i bambini partecipano con Josè a un laboratorio pratico, incentrato sugli argomenti trattati durante l’attività”.

“Per i ragazzi dagli 8 ai 18 anni – continua Chiara -, sono state preparate tre presentazioni che seguono un filo conduttore comune, utilizzando terminologie adeguate alle diverse fasce d’età e arricchite dalle illustrazioni di Josè. Si inizia con gli elementi distintivi dell’essere umano, per poi approfondire alcune caratteristiche principali dello Spettro Autistico, fornendo infine suggerimenti su come approcciarsi e includere chi, apparentemente, fatica a relazionarsi. Anche per questo gruppo è previsto un laboratorio, strutturato in base all’età dei partecipanti. Dopo aver raccolto le opere, organizzeremo eventi per esporle al pubblico e celebrarne il valore culturale”.

Un altro libro è in via di pubblicazione ed è ”Il laccio di scarpe”. Come è stato realizzato questo testo e quali sono gli argomenti affrontati?

“Il laccio di scarpe è concepito come uno strumento per trasmettere ai più piccoli il concetto di inclusione. Si tratta di un albo illustrato interamente da Josè con brevi frasi, pensate appositamente dalla sua educatrice e dalla mamma, che spiegano le immagini. L’idea di pubblicarlo nasce con l’intento di fornire un ulteriore strumento a educatori e famiglie, per avvicinare i bambini al mondo dei libri e stimolare il dialogo. Questo spazio è pensato affinché i piccoli possano esprimere domande e condividere esperienze legate alla scuola, al parco e agli ambienti che frequentano, oltre ad offrire supporto indiretto anche ai bambini che faticano a socializzare”.

Sarebbe utile interessare il Provveditorato Agli Studi per portare questo vostro progetto nelle scuole non solo nel Comune di Torrita di Siena, ma anche in altri Comuni per diffondere questo progetto di conoscenza dell’ASD?

“Siamo fortemente motivati a estendere il nostro progetto a ulteriori Comuni, incluse le istituzioni scolastiche che hanno accompagnato, accompagnano e accompagneranno il percorso di Josè. Dopo il lancio dell’iniziativa, abbiamo dato priorità alle risposte tempestive, come quelle pervenute dalla scuola dell’infanzia e dalla scuola primaria del Comune di Torrita di Siena. In un contesto in cui le classi si fanno sempre più eterogenee, ci impegniamo a offrire un supporto agli insegnanti di sensibilizzazione su tematiche importanti e attuali. I bambini dimostrano un forte interesse e partecipano attivamente tanto da trasformare ogni incontro in un’esperienza unica e personalizzata. Questo approccio crea un ambiente confidenziale e un dialogo costruttivo anche per noi. Josè vive esperienze nuove e porta nel cuore gli applausi ricevuti, sentendosi così parte attiva in ogni gruppo. Abbiamo deciso di documentare il nostro progetto sul canale social Instagram “inclusione roadshow”, dove gli utenti possono seguire le varie tappe raggiunte. In questo contesto, Josè contribuisce a sensibilizzare sull’autismo, condividendo indirettamente la sua esperienza personale”.

Ringraziamo Chiara e Roberta per questo viaggio nei vari aspetti dell’ASD. Contattarle è possibile tramite questa mail: inclusioneroadshow@gmail.com

Related Articles

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

ULTIMI ARTICOLI