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sabato, Aprile 12, 2025

Renato Campinoti: alla guida di Auser Toscana, un impegno tra lotta alla solitudine e invecchiamento attivo

L’impegno di una vita per la comunità: dall’esperienza politica a quella cooperativa, al volontariato

Renato Campinoti, una lunga esperienza politica maturata negli ultimi trent’anni dell’altro secolo nel PCI prima e poi nella Legacoop Toscana dove ha diretto le cooperative di produzione. Inutile dire che è un amico – e un compagno –  con cui ho condiviso un bel pezzo di cammino. Oggi è ancora sulla breccia, impegnato come presidente dell’Auser Toscana. Mi fa piacere risentirlo e intervistarlo.

Puoi raccontarci il tuo percorso all’Auser e alla recente elezione a presidente dell’organizzazione? 

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“Sono entrato a far parte di Auser come volontario nel gruppo dirigente regionale alcuni anni dopo l’uscita per pensionamento da Presidente delle Cooperative di lavoro in Toscana e una breve esperienza come Presidente di una società per le energie rinnovabili del mondo cooperativo. Nel 2018 sono diventato vicepresidente di Auser toscana con l’incarico, tra gli altri, di responsabile per le attività culturali. Lo sono rimasto fino al 2023, con la dolorosa scomparsa della Presidente Simonetta Bessi. Il 9 Aprile scorso, al termine dell’IX Congresso, sono stato nuovamente eletto Presidente regionale”.

Come Auser Toscana interagisci con le istituzioni – Regione e Comuni – per migliorare le politiche sociali dedicate agli anziani?

“Con la Regione Toscana, per il tramite dell’assessorato alla Sanità, abbiamo un Protocollo di collaborazione finalizzato allo svolgimento di attività di “Invecchiamento attivo” vale a dire tutto ciò che aiuta le persone a rimanere attive sia con attività di movimento che di natura intellettiva e cultura. Si va così dall’organizzazione delle “passeggiate della salute”, allo svolgimento di corsi di Attività fisica adattata” (AFA), alla informazione sui corretti stili di vita, accompagnati spesso dalla cultura di una corretta alimentazione, fino a corsi di alfabetizzazione digitale, di informazione sul corretto uso dei farmaci, delle vaccinazioni e tante altre iniziative che vengono catalogate come attività di “prevenzione primaria”. Tutto ciò, insomma, che serve a prevenire forme di invalidità fisica o mentale (vedi le malattie degenerative) combattendo al contempo la peggiore malattia: la solitudine. Tutto ciò lo facciamo in collaborazione con Anci regionale e con i Comuni, con i quali, inoltre, stiamo rinnovando i tradizionali rapporti facendo uso della procedura, prevista dal nuovo Codice del Terzo Settore, dell’amministrazione condivisa, vale a dire collaborando a studiare insieme i bisogni e i conseguenti servizi di cui necessitano le diverse comunità”.

Auser Toscana collabora inoltre con diverse realtà come Caritas, Misericordia e Pubblica Assistenza. Qual è l’importanza di queste collaborazioni e come intende svilupparle ulteriormente? 

“La collaborazione tra diverse realtà del Volontariato è il sale della Riforma del Terzo settore che, attraverso la co-progettazione, vedi più soggetti attorno al tavolo con gli Enti locali, dove ciascuno, non in concorrenza ma in collaborazione, mette le proprie competenze e i propri volontari per dare vita a servizi integra. Si va dall’accompagnamento sociale, in forte crescita per l’invecchiamento e la solitudine degli anziani, a progetti di presa in carico di persone sole per visite e incontri che combattano il rischio della solitudine ecc.”

Quali sono le principali priorità e obiettivi per Auser Toscana nel prossimo futuro?

“Nel prossimo futuro abbiamo individuato al Congresso alcune priorità, che sono il portato delle migliori esperienze di questi anni. Oltre all’attività tradizionale di accompagnamento sociale che ho richiamato le nostre priorità vanno sotto i seguenti capitoli: – Contrasto alla solitudine in cui rientrano tre iniziative da sviluppare e cioè Abitare solidale un’esperienza di coabitazione tra anziani soli e persone in difficoltà abitativa momentanea che ha riscosso un buon successo a Firenze e che vorremmo far nascere in forma analoga in tutte le città toscana, a cominciare da Siena dove ci viene richiesta. L’altra iniziativa riguarda l’esperienza di un progetto chiamato “Solimai” da sviluppare insieme alle altre associazioni di volontariato, dove ciascun volontario si faccia carico (noi diciamo “adotti”) uno o più anziani rimasti completamente soli, con scarsi rapporti familiari, per visite, spesa insieme e altro. Infine vogliamo rilanciare in forme nuove l’esperienza delle nostre “Sartorie solidali”, che in questi anni hanno collaborato con Unicef donando tutto il ricavato di oltre sessantamila Pigotte (particolari Bamboline), nate dalle pensionate delle fabbriche tessili e che ora stanno accogliendo donne provenienti dal pubblico impego, dalla scuola, dalle professioni e che richiedono un aggiornamento delle attività e dei programmi. Le altre priorità riguardano uno sviluppo delle nostre attività culturali, in collaborazione col mondo della scuola e, soprattutto, dell’Università dove abbiamo riscontrato una grande attenzione ai temi dell’Apprendimento permanente, molto di più di quello che fanno sia il Governo che le stesse Regioni. La terza priorità l’ho già richiamata e riguarda la gestione del nuovo Protocollo sull’Invecchiamento attivo con la Regione Toscana che l’assessore alla sanità, Simone Bezzini, ha già proposto di rinnovare prima della scadenza della legislatura, inviandomi un testo più ricco di proposte e di risorse di quello in scadenza e che dovremmo firmare entro l’estate. Di ciò ho dato atto e ringraziato della sensibilità l’Assessore, presente e intervenuto nel merito al nostro Congresso”.

Ci sono nuovi progetti o iniziative che Auser Toscana sta pianificando per promuovere l’invecchiamento attivo e il coinvolgimento degli anziani nella società?

“Oltre alle priorità richiamate ci sono altri progetti che riguardano la nostra risposta al coinvolgimento degli anziani nella vita non solo di movimento ma anche di natura culturale. Mi riferisco anzitutto al Progetto di sviluppo di Corsi sulle Competenze digitali cui abbiamo dedicato una grande attenzione in questi anni, che abbiamo già sviluppato in un terzo delle nostre 170 Associazioni di base presente nelle realtà comunali dopo aver formato, con un inziale progetto regionale e poi con programmi provinciali, un numero importante di “facilitatori”. Nel prossimo mandato quadriennale conto di arrivare a coprire la quasi totalità della nostra realtà. É questo, nel mondo di oggi, il nostro modo di combattere quello che viene chiamato il “digital devide”, vale a dire il rischio che le generazioni più anziane siano emarginate dalle attività, sempre più numerose, che implicano una conoscenza basica dell’uso del digitale”.

Qual è il ruolo dell’innovazione tecnologica nelle attività di Auser Toscana e come può contribuire a migliorare i servizi offerti agli anziani?

“Ho detto sopra della nostra iniziativa sui Corsi per le competenze digitali. Ciò è finalizzato anche, tra le altre cose, a metterci in condizione di accedere a servizi sempre più innovativi. Penso anzitutto al “Fascicolo sanitario elettronico” della Regione Toscana, già attivo e dove si trova la storia sanitaria di ciascuno negli ultimi dieci anni, come pure le informazioni necessarie per accedere ai vaccini, alle visite specialistiche e altro. Più ancora importante una buona cultura digitale per il prossimo futuro delle attività sanitarie che vedranno un uso importante della cosiddetta “Telemedicina”, soprattutto per un monitoraggio permanente delle più frequenti patologie degli anziani, nel settore delle cardiopatie, delle malattie degenerative ecc”.

Puoi darci qualche numero dell’attività di Auser Toscana: presenza territoriale, numero dei volontari attivi, i beneficiari dei servizi o ore di assistenza fornite?

“Dopo l’inevitabile caduta delle iscrizioni durante il Covid, dove i soci di Auser in Toscana erano scesi nel 2021 a 27.572 in questi anni si sta assistendo ad una crescita che ha visto raggiungere i 35.000 iscritti nel 2024 e con una ormai certa ulteriore crescita nel 2025 fino, ci aspettiamo, a 38.000. I volontari sono rimasti in un numero importante anche durante il Covid per la nostra scelta di non chiudere le attività prioritarie per i cittadini in quel periodo, vale a dire l’accompagnamento sanitario, la spesa, l’acquisto dei medicinali, la compagnia telefonica per le persone sole chiuse in casa e altro. Al 2021 i volontari attivi erano 3.172. Oggi sono quasi 4.000. Voglio aggiungere che a Siena e nella sua provincia si trovano il numero più alto di associazioni di base, una trentina e un numero di associati che superano gli ottomila, proporzionalmente e in assoluto il numero più alto della Toscana. Per quanto riguarda i servizi più diffusi, sicuramente quello dell’accompagnamento sociale con le auto di Auser è il più diffuso nelle 170 associazioni dove oltre due terzi svolgono tale attività. Abbiamo calcolato che nel corso del 2024 le oltre 400 auto in dotazione ad Auser in Toscana hanno percorso quasi 3 milioni di Km. Ma è molto diffuso il turismo sociale, anch’esso praticato da altrettante associazioni, che hanno toccato, per un giorno, per una o due settimane soprattutto d’estate, oltre ventimila persone tra soci e familiari. Un numero analogo ha riguardato le attività culturali, con conferenze, partecipazione a visite di mostre, musei, conferenze ecc”.

Quale messaggio vorresti trasmettere ai volontari attuali e a coloro che stanno considerando di unirsi ad Auser Toscana?

“Auser non è e non può essere estranea al contesto, oggi davvero brutto se non drammatico, che stiamo vivendo. Le guerre, la crescita di movimenti razzisti e xenofobi, la tendenza a svalorizzare le istituzioni democratiche e quelle internazionali frutto della vittoria sul nazifascismo, tutto ciò rischia di rimettere in discussione i valori della solidarietà e dell’accoglienza su cui è nato e si è sviluppato Auser e il volontariato anche laico nel nostro Paese. Non per caso abbiamo sviluppato in questi ultimi anni un progetto che abbiamo chiamato “Memoria e cittadinanza attiva” che ci ha visto mettere in atto un numero importante di visite ai luoghi delle stragi perpetrate dal nazifascismo durante la ritirata tedesca del 1944 (siamo stati anche sul Montemaggio) per rimarcare il carattere antifascista della nostra Costituzione e dei valori di solidarietà su cui si fonda. In questo senso l’appello che ho fatto al Congresso e che ripeto e di farsi prendere dallo scoraggiamento. Occorre partire dalla consapevolezza che, fuori dai luoghi comuni, ci sono milioni di persone che hanno i nostri stessi valori e che, se avvicinati, possono venire con noi a far parte della famiglia del volontariato se sapremo accoglierli. Come si è visto anche nelle recenti tragedi del maltempo anche in toscana, perfino migliaia di giovani (e non solo) si sono prestati a dare una mano alle famiglie colpite nelle loro case dalle alluvioni. Così come abbiamo raccolto molte adesioni nelle iniziative per la pace nella lotta alla piaga dei femminicidi in cui Auser toscana è stata e rimarrà presente. É il tempo del pessimismo dell’intelligenza, ma anche dell’ottimismo della volontà. Con questo spirito occorre dare continuità alla bella esperienza del Volontariato. Si dona agli altri e si riceve un motivo in più per dare un senso positivo alla nostra vita anche nell’età più avanzata”.

Se vuoi puoi rispondere alla domanda che non ti ho fatto ma che avresti voluto ricevere...

“Fammi dire infine che Auser toscana si sente impegnata per la più ampia partecipazione al voto sui Referendum dell’8 e 9 giugno. Sia su quelli promossi dalla CGIL sui temi della qualità del lavoro e contro il dramma delle morti nelle fabbriche e nei cantieri, sia sulla necessità di abbreviare il tempo per dare la cittadinanza a giovani e lavoratori che da anni vivono con noi e senza il cui contributo rischierebbe addirittura di saltare i conti degli istituti di previdenza e delle nostre stesse pensioni. Perciò i nostri volontari e i nostri mezzi si sentono impegnati, ove richiesto, per favorire la partecipazione al voto delle persone fragili che hanno bisogno di essere accompagnate”.

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