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venerdì, Luglio 4, 2025

Su Giani, serve una scelta al più presto

Alcuni segretari di circolo del Pd di Firenze chiedono chiarezza: il Presidente uscente va ricandidato, subito.

A cento giorni dalle elezioni regionali, dal cuore di Firenze si alza una voce forte e determinata. È quella di alcuni segretari di circolo del Partito Democratico che, con un appello indirizzato al segretario regionale Emiliano Fossi e, per conoscenza, alla segretaria nazionale Elly Schlein e ad altri dirigenti locali, chiedono una svolta immediata. Il tempo dell’attesa è finito, scrivono con chiarezza.

È arrivato il momento di decidere, e la decisione non può che essere una: ricandidare Eugenio Giani alla guida della Regione Toscana, aprendo subito un confronto serio e partecipato sul programma e costruendo, attorno a quella candidatura, il campo largo delle forze progressiste.

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Il documento si intitola “Fino all’ultimo respiro?” e il punto interrogativo non è casuale. È il segnale di un’inquietudine crescente, di un’attesa che si è fatta impazienza e che rischia di diventare disaffezione. A firmarlo sono i circoli Europa Diritti al Futuro, Isolotto, Enrico Berlinguer-David Sassoli, San Quirico e Peretola.

Il tono è insieme rispettoso e netto. I firmatari riconoscono le difficoltà che la segreteria regionale si trova a gestire, in un contesto nazionale ancora segnato da incertezze strategiche e alleanze da definire. Ma, proprio per questo, affermano con forza che la Toscana non può restare ferma. Fossi ha il loro sostegno, si legge, ma deve passare dalle parole ai fatti. La base chiede una guida chiara, una direzione da prendere. E per farlo, non servono scelte clamorose, ma atti politici semplici e concreti: confermare la candidatura di Giani, avviare subito un confronto sui contenuti del programma, costruire una coalizione ampia, comporre liste rappresentative e competitive. Non c’è più tempo da perdere, questo il messaggio che arriva da Firenze.

La figura di Eugenio Giani viene difesa con nettezza. Non si tratta, si sottolinea, di una scelta obbligata o di comodo, ma della conferma di un buon governo. Anche quando sono emerse divergenze, come nel caso del CPR, il confronto con il Presidente è stato franco e produttivo. I firmatari rivendicano una dialettica costruttiva, che non ha mai messo in discussione il valore complessivo del lavoro svolto in questi cinque anni. E anzi, viene ricordato come proprio alcune scelte del governo Giani abbiano anticipato o interpretato in modo coerente il nuovo corso del Partito Democratico, come la legge sul fine vita o la gratuità degli asili nido. Misure che parlano una lingua progressista e che hanno contribuito a difendere, anche in un contesto ostile segnato dalle politiche del governo nazionale, un modello toscano di welfare ancora solido.

C’è anche una nota di amarezza che attraversa il testo, quando si ricordano le sconfitte subite dal PD in territori dove la mancanza di unità e il prevalere dei personalismi hanno indebolito il radicamento e disorientato l’elettorato. La memoria delle sconfitte non viene evocata per puntare il dito, ma come monito. Non basta aspettare che la destra si divida, ammoniscono i circoli. Occorre giocare d’anticipo, proporre un progetto credibile, mostrare coerenza. Il buon governo non basta da solo se non è accompagnato da una visione e da una strategia.

Infine, c’è una riflessione che va oltre la Toscana. I firmatari chiedono che la loro regione torni a essere un laboratorio politico per il centrosinistra italiano. Non un’avanguardia sganciata dal resto, ma un esempio concreto di come si possa tenere insieme radicamento, innovazione, partecipazione. Ma questo ruolo non può essere esercitato se prima non si mette in sicurezza il presente. Ed è per questo che i circoli lanciano un appello secco, inequivocabile. Basta attese, basta tatticismi. Serve una scelta. Serve una candidatura. Serve una direzione. Serve, ora.

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