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mercoledì, Agosto 13, 2025

Tuscany Camp tra Ampugnano e San Miniato: riflessioni su spazi, sicurezza e visioni future

Piero Spinelli dialoga con Roberto Beligni sul delicato equilibrio tra integrazione territoriale e necessità specifiche di uno sport multidisciplinare

Riceviamo e pubblichiamo.

Roberto Beligni, nelle note di un recente articolo di Siena Post ha inserito un lungo commento che merita attenzione e qualche risposta.

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Il suggerimento di Roberto Beligni è intelligente e merita attenzione: l’idea di integrare il Tuscany Camp con l’area di San Miniato, già dotata di impianti sportivi, strutture universitarie e scientifiche, è certamente razionale e ben motivata. Tuttavia, questa proposta si scontra con esigenze concrete e non trascurabili legate alla natura e agli obiettivi del Tuscany Camp.

Il progetto Tuscany Camp richiede spazi ampi, diversificati e dedicati, dove possano coesistere discipline sportive differenti, ciascuna con le proprie necessità tecniche e logistiche. Un esempio emblematico è quello dei pattinatori della Mens Sana, che oggi si allenano su strade ad alto traffico veicolare, con evidenti rischi per la sicurezza. La zona di San Miniato, pur ricca di infrastrutture, è congestionata da una molteplicità di funzioni: campus universitario, impianti sportivi, facoltà di medicina in espansione, residenze, parcheggi. Questo rende difficile garantire agli atleti quella tranquillità e protezione indispensabili per un allenamento di alto livello.

Inoltre, non sembra esserci la possibilità concreta di realizzare una pista dedicata all’allenamento dei ciclisti, né di altre discipline che richiedono percorsi riservati e non condivisibili con le pratiche sportive già presenti. Le attività competitive che si svolgono a San Miniato, spesso con la partecipazione di pubblico e spettatori, rendono impraticabile la coesistenza con allenamenti tecnici e specialistici che necessitano di spazi esclusivi e continuità.

Va inoltre sottolineato che la sede del Tuscany Camp è situata a San Rocco a Pili e sarebbe molto problematico spostarla, sia per ragioni logistiche sia per l’importanza consolidata del sito.

Da un punto di vista morfologico, poi, la situazione di San Miniato non è adatta allo scopo, non permette quello che invece potrebbe permettere il terreno all’aeroporto di Ampugnano, che offre caratteristiche più favorevoli per le esigenze multidisciplinari del Tuscany Camp.

In questo senso, l’ipotesi di Ampugnano, pur con tutte le sue criticità e necessità di approfondimento, offre una potenziale alternativa più razionale, capace di rispondere alle esigenze di sicurezza, multidisciplinarietà e autonomia logistica che il Tuscany Camp richiede. Pensare in grande significa anche saper riconoscere i limiti strutturali di alcune aree e valutare con pragmatismo soluzioni nuove per esigenze nuove.

Piero Spinelli

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