Amata Maremma, Meri Lolini ci chiede di tratteggiarne un piccolo ritratto
La giornata era grigia e quella luce che arrivava mi rattristava molto. Aprii quel cassetto della mia amata credenza e tante erano le foto che spesso mi mettevo a guardare e tanti i ricordi che attraversavano il mio cuore.
Ecco in quella foto con mio padre eravamo sorridenti a Budapest, mentre qui insieme alla mamma sulle Dolomiti ed ecco la mia amata nonna davanti alla torta per i miei diciotto anni.
Tanti sono i momenti belli che ricordo e nella mia mente ci sono come dei sussulti per ricordare come ho vissuto e quali erano le emozioni di quegli attimi e così anche il mio cuore mi accompagna e qualche commozione genera qualche lacrimuccia.
La vita di ognuno di noi è un romanzo ed il titolo deve essere messo alla fine perché non sappiamo quale sarà il finale, perché conosciamo solo i capitoli con trame più o meno gradevoli e tante sono le scene, che saranno gli insegnamenti per non ripetere gli stessi errori di questa persona in evoluzione.
Nella nostra esistenza potremmo ambire a diventare dei saggi oppure rifiutare l’esperienza e rimanere testardi ed ostinati nonostante tutto, gettando dalla finestra tutte le occasioni per migliorarsi e far tesoro di quello che abbiamo vissuto.
In questa foto si vede solo il mio sorriso, perché ho una cuffia di lana in testa ed una giacca a vento ed alle mie spalle si scorge la laguna di Venezia, ero sulla ciminiera a Porto Marghera per un campionamento all’impianto. La salita sulle ciminiere alte anche quaranta metri con le scale esterne e poi tutto il montaggio della linea di campionamento delle emissioni era molto impegnativo e spesso veniva considerato poco adeguato al genere femminile.
Per me è stata sempre un’attività molto impegnativa e piena di arricchimento sia professionale che di amicizia con i colleghi. La passione per la mia amata chimica sia in laboratorio che sul territorio mi ha impegnata tanto e mi ha permesso di conoscere e condividere con tanti colleghi e colleghe tante esperienze lavorative per progredire in questa specializzazione della scienza.
Era stupendo ritrovarsi a cena dopo giornate intense sia in laboratorio che sul territorio per i campionamenti e parlare delle nostre famiglie e raccontare cosa facevano i nostri figli. Tante sono le amicizie nate in questo modo con i tanti colleghi in tutta Italia.
Tutto questo sono io, ma sono anche madre e moglie ed anche nonna. Le foto con i miei figli sempre sulle rive del mio amato mare e tutti con quella tuta da sub. Che emozione girare ed ammirare quel mondo nell’acqua con tutte quelle rocce profonde e quei pesci che ci nuotano accanto e nuotare più veloci quando si incontra la medusa viola ed ammirare quella gialla che non punge.
Tante sono le foto scattate anche sott’acqua ed è ogni volta una grande emozione rivederle ed il ricordo del sapore dell’acqua salata ed il vetro della maschera che si appanna, mi accompagna sempre.
Non vedo l’ora che arrivi l’estate per rivivere queste esperienze davvero appassionanti e fare le tante passeggiate, per ammirare panorami meravigliosi della mia amata Maremma con le sue tradizioni, che mi riconducono alla mia infanzia.
Ecco le foto del Balestro del Girifalco a Massa Marittima e qui ci sono i suonatori delle chiarine, che con i loro toni attirano l’attenzione del pubblico in festa nella meravigliosa piazza di Massa Marittima. Ecco sulla mensola c’è quella foto, che in me suscita sempre tanti bellissimi ricordi.
Lì ero insieme alla mia amata nonna. Lei che aveva un senso di altruismo gigantesco ed una volontà che le aveva dato la possibilità di affrontare tutto nella sua vita fatta di duro lavoro e tanta responsabilità verso i figli, che purtroppo aveva dovuto crescere da sola, perché il nonno era morto troppo presto.
Quando penso a quella donna minuta con i capelli brizzolati raccolti dietro la nuca i tanti ricordi mi fanno compagnia. Le camminate nella campagna maremmana dove vivevano i miei zii ed era lì in quel casolare che nascevano le storie, mentre la legna ardeva al focolare. Le donne che impastavano la pasta per la sfoglia e gli uomini che rientravano dalla stalla stanchi ed affamati e poi dopo cena tutti insieme vicino al focolare ed era lì, che si ascoltavano le storie e le novelle, che ci regalavano sogni tranquilli. Pensai alla sfoglia, che si allunga con il maccheronaio e per questo le tagliatelle qui in Maremma si chiamano maccheroni.
La cucina maremmana è ricca di ricette legate al nostro territorio ed infatti abbiamo la pappa al pomodoro profumata con le foglie di basilico e nel periodo pasquale si fanno le pesche, che sono fatte con mezze sfere di pasta frolla unite con il cioccolato ed inzuppate nell’alchermens e tante torte con la frutta. Il vino locale è il Monteregio, che ha come vitigni il sangiovese, il trebbiano toscano ed il vermentino.
Ecco la foto di Torre Mozza che bellezza questa torre difensiva sul mare. Questa fu fatta costruire dalla famiglia Appiani nel XV secolo per sorvegliare l’arrivo dei minerali dall’Isola d’Elba ed a dieci metri dalla battigia c’è una strada romana, che con la sua presenza crea due zone di acqua come una piscina naturale e qui ci sono molte varietà di pesci come le occhiate, i saraghi e le triglie.
I ricordi vengono mossi da queste immagini e subito ricordo di mio padre che era un minatore a Niccioleta una delle tante miniere delle Colline Metallifere. Qui veniva estratta la pirite che è un minerale a base di solfuro di ferro ed i minatori e le loro famiglie vivevano nei villaggi minerari, nelle case costruite intorno all’ingresso della miniera. C’erano gli ascensori per l’ingresso degli uomini nelle profondità del giacimento costituito da vari anfratti e cunicoli. Qui loro scavavano e caricavano il minerale su dei carri per portarlo in superficie. Era un’attività molto faticosa e pericolosa e spesso succedevano degli incidenti dovuti alle frane durante le escavazioni.
Le sirene scandivano gli orari dei turni del lavoro dei minatori e se suonavano oltre queste ore, significava che era successo qualche incidente nella miniera. Tutte le donne correvano per sapere che cosa fosse accaduto. Nascere e crescere in questa terra mi ha regalato una vita all’aria aperta in compagnia del mare, delle colline come Massa Marittima con la sua piazza dove la Cattedrale confronta la sua magnificenza con quella del palazzo comunale e le sue campagne dove si alternano i campi di pomodori a quelli di girasole e le tante mucche maremmane.
Diciamo che mi sono regalata un po’ di tempo a guardare le foto di una vita e sono tanti momenti ricchi di amore e di tanta nostalgia che amo trascorrere e ricordare così sia la mia infanzia che la mia adolescenza vissuta sempre con grande responsabilità con il grande insegnamento al dovere, che mi ha trasmesso la mia famiglia e forse è questo il segreto per avere ricordi davvero belli, che mi hanno sempre accompagnata anche nei momenti più difficili della vita.
Suona il telefono ed è mia nipote e mi dice che oggi verrà a pranzo appena uscirà da scuola e così vado in cucina ed aprendo il frigo vedo qualche uovo e del parmigiano e subito inizio a fare la sfoglia per fare due maccheroni, che condirò con il sugo di carne che avevo preparato ieri e con una bella spolverata di parmigiano. Ecco che la Maremma mi farà compagnia anche oggi con questo piatto tipico molto gradito e saporito.
Concludo questo mio articolo con una rima sulla cucina e la passione di cucinare questi squisiti piatti.

Buon appetito di Meri LoliniÂ
I maccheroni ben conditi / saranno molto apprezzati dai nobli palati di tutti gli invitati / a questa tavola imbandita e ben assortita.
La passione per la cucina ti fa sempre impastare e mescolare / le prelibatezze che la tua fantasia fanno esaltare / per poi con gli altri assaporare.
Ben venga la sfoglia oppure una crostata / con quella marmellata molto profumata / E che dire di quell’orata polposa / che è sempre deliziosa?
I profumi inebriano l’ambiente e quei sapori molto delicati / impreziosiscono i palati e la nostra voglia di essere saziati. / Con un buon bicchiere di vino accompagniamo questo spuntino / Ed ecco un buon caffè come piace sia a me che a te.