Pubblichiamo la lettera inviataci dal fratello Luigi
Scrivo in seguito alla grama narrazione pubblicata due giorni fa dalla vostra testata, giusto per ricordare come David abbia potuto vantare una delle poche carriere politiche costruita interamente sulle proprie capacità personali, intellettuali e di sensibilità umana, senza nessuna raccomandazione di sorta (nostro padre faceva il calzolaio).
Il suo successo avvenne con il sostegno dei concittadini dell’epoca che gli diedero fiducia e mai è stato sminuito dal successivo rientro al lavoro ordinario; l’impiego come quadro nella società delle Camere di Commercio è stato per lui tutt’altro che un sacrificio, ma piuttosto il coronamento di un percorso di vita sano e indefesso.
Questo bisogna ricordare di David. E se proprio si volesse parlare della sua attività di amministratore, anziché rievocare schermaglie della vita politica che col filtro del tempo non hanno più significato, forse sarebbe il caso di evidenziare cose più importanti e piuttosto rare, come ad esempio l’onestà e la rettitudine con cui l’ha svolta.
Per il resto, David è stato una roccia fino all’ultimo momento in cui lo ha colto il malore. E lo dimostra proprio la dirittura del suo percorso, mai piegato a convenienze ed obiettivi di carriera. Spezzato solo dall’infarto, purtroppo.
Luigi Bolici