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giovedì, Novembre 21, 2024

Maurizio Cenni, per riconquistarci un po’ di memoria su Siena

Per non farsi mancare nulla: Toscana Life Sciences, gigantismo e Sienina, stadio Artemio Franchi e un po’ di Palio

Maurizio Cenni non è da tutti avere per consulente d’informazione un amministratore che il sindaco l’ha fatto davvero. Ci fa piacere che tu sia di nuovo in forma e vorremmo chiederti se, in attesa di contributi tuoi diretti – hai una tua rubrica -, possiamo interpellarti ogni sette-dieci giorni per porti delle domande sui perché più reconditi di alcune scelte delle istituzioni o notizie di cronaca che vedremo comparire…

Sai la comunicazione è strana. Bada a dire ”si è speso quello”, “se ne sono fatte tante”, ma spesso non spiega perché si è speso o perché se ne sono fatte tante. Sei disposto ad aggiornarti e quando ti sei fatta un’opinione a condividerla con noi?

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“Certamente, mi fa sempre piacere poter intervenire ragionando con voi, se non altro per affetto e amicizia, e forse anche per restituire un po’ di memoria alla città”.

Ora va spiegato che parto sapendo tutte queste cose su di te perché ci siamo incontrati e abbiamo condiviso un memo sui tanti argomenti che si potrebbero affrontare. E’ vastissimo pur se costruito non tanto sulla capacità di amministrare di questa o quella parte politica ma sulle necessità che ci sono. Lo tengo gelosamente sul mio desk, ma nel frattempo posso farmi trascinare dalle mie curiosità? Per esempio… la Toscana Life Sciences che, probabilmente, è base e presupposto di quel che domani si vorrebbe chiamare Biotecnopolo, ha chiuso il bilancio con un attivo di 11.129,00 euro… E’ un bene o un male?

“Al di là di una analisi tecnica sul bilancio, che onestamente non conosco, giova ricordare che TLS è un modello di bioincubazione di imprese e quindi il dato positivo è che non si assume il rischio di impresa che nella ricerca è assai elevato, ma si assume l’onere di mantenere livelli tecnologici e impiantistici di eccellenza, altrimenti non attiri nuove imprese che possono scegliere di collocarsi altrove, quindi il risultato di bilancio, di per sé, non è indicativo di una gestione efficiente. Piuttosto verrebbe da chiedere a che punto siamo sul Biotecnopolo che in campagna elettorale veniva brandito come una clava e che invece, forse per mia distrazione, parrebbe segnare il passo, mentre il  ruolo di TLS sarebbe valorizzato. Il modello TLS quando fu impiantato era fondato su contributi “pubblici” e si poneva come alternativa con Siena Biotech che invece assumeva pienamente il rischio di impresa, facendo essa stessa direttamente ricerca ed era sostenuta esclusivamente dalla Fondazione. Le risorse che afferivano ai due soggetti non erano minimamente paragonabili, a vantaggio di Siena Biotech ovviamente, quindi TLS sotto questo punto di vista e grazie anche all’apporto della Regione, si è configurata come un modello più virtuoso”.

Il sindaco Fabio alla Mens Sana affiancata dal capo de La Nazione Pino Di Blasio e dall’assessore allo Sport Lorè

Nicoletta Fabio nell’ultima conferenza stampa “Palio” ci ha fatto sentire orgogliosi della sua rappresentanza. Si capisce che un po’ se ne intende… Tuttavia le sue dichiarazioni a caldo sulla mossa hanno lasciato più di una persona – tu tra loro – perplessa. Crediamo che se tu ce le esprimi alla sindaco non sembrerà un’aggressione politica ma il semplice intervento di un pater familias che è un ruolo che molti ti riconoscono…

“Premetto che anche io sono uno di quelli che sul versante Palio ha ritenuto che  la sindaco, o meglio il sindaco, fosse una garanzia; e fra l’altro nonostante i disagi atmosferici e i rinvii mi sembra che la macchina comunale sia stata in grado di rispondere agli imprevisti. Lei stessa nelle interviste post palio ha sempre ripetuto che era soddisfatta  “per quanto di competenza”; ecco le dichiarazioni sulla mossa mi sembra siano uscite, specie con quei toni, dalla sfera di competenza del sindaco, diciamo un po’ troppo spostate verso il ruolo di dirigente di contrada. Ma sul versante Palio ci sarebbero anche altre cose da sottolineare che mi sembrano accadere in sottofondo senza che vi sia la necessaria attenzione e consapevolezza, magari  ne riparleremo”.

Per il tuo passato operato sono ancora molti i “criticoni”. Avendo il tuo successore – eletto dal tuo stesso partito – smontato quello che avevi fatto, chiaramente, molti si sono sentiti autorizzati a far crescere il “venticello”… L’accusa a te era quella di una visione gigantista, cioè vedevi una Siena che voleva più di quel che riusciva a vivere… Ok, lasciamola qui questa cosa, ne riparleremo. Quello che ci fa impressione è che a distanza di oltre dieci anni viene usato in politica il tema della “Sienina”, termine asfittico per descrivere una città senza ambizioni né crescita… Te ci vedi una causale diretta? Ossia chi ha seppellito il gigantismo ha determinato una… “Sienina” e con quali ragioni secondo te?

“Sai Duccio, chi, riferendosi alle previsioni urbanistiche, parla di gigantismo dimostra di non conoscere ciò di cui sta parlando, e quando lo fanno gli addetti ai lavori è assai preoccupante, perché porta a considerare la città, la sua organizzazione il suo orizzonte di sviluppo, limitato, asfittico. Un conto è quali funzioni permetti e con quali quantità, altro conto è la progettazione degli interventi, sono due fasi distinte. Nessun piano urbanistico è stato mai realizzato per intero!  E quindi oggi la Sienina è anche uno stato mentale di approccio alla città frutto di quelle cancellazioni, che fra l’altro avevano individuato soluzioni per l’impiantistica sportiva – calcio, basket e piscine – e oggi si vede quanto avevano visto giusto, e che paradosso e legge del contrappasso, venivano osteggiate anche da chi oggi si trova a doversi confrontare con problemi di agibilità”.

Maurizio Cenni è decisamente un “gattaro”

Lasciamo stare per ora Mps, tema sul quale la progressiva ignoranza collettiva sta per ridurlo a leggenda metropolitana che afferma soltanto che la colpa è dei comunisti e dei loro eredi… Ma aver perso importanza e influenza nell’Aos, nell’Università, nelle squadre sportive professionistiche e ora sul progetto dell’hub antipandemico, vuol dire che ogni volta si affronta una questione senza un respiro generale abbastanza coinvolgente? Cioè, ci comportiamo da “Sienina” in ogni aspetto della vita?

“Oggettivamente in molti settori non mi sembra che la scarsa capacità progettuale sia dovuta alla carenza di risorse, ma alla mancanza di quello che viene definito il quadro generale. Così il rischio è affrontare i temi che hai citato come singoli aspetti e le soluzioni, quando e se si trovano, non sono coerenti con l’organizzazione complessiva del territorio e dei suoi abitanti e turisti. E poi ci sono aspetti su cui, se si ha davvero a cuore l’interesse della città, bisognerebbe fare battaglie unitarie, al di là della collocazione politica. Le chiacchiere da bar le lascerei ai social, chi fa politica dovrebbe rifuggirne e concentrarsi sulle sfide reali”.

E’ sbagliato dire che un po’ “Sienina” già lo siamo in quanto la città perde popolazione e con essa ricchezze?

“È un rischio concreto, una conseguenza di quanto detto prima. Vedi anche questo è un tema che va visto nel quadro generale, implica il rapporto con i comuni contermini che edificando abitativo nel loro territorio sottraggono residenti alla città e gravano i servizi della città di costi. Ovvero pagano tasse e tributi altrove ma la città deve offrire servizi (trasporto pubblico, parcheggi etc) adeguati ad un numero di visitatori giornalieri più che raddoppiato. Allora quale idea esiste oggi e come si recuperano gli anni perduti? Come si fa a intercettare domanda di nuova residenza se non si offre un substrato favorevole, se non si rende la città appetibile, se non si coinvolgono forze imprenditoriali con partnership miste pubblico – privato per la realizzazione di progetti di qualità?”

Sulla tribuna dell’Artemio Franchi pesa l’esigenza di lavori antisismici

Aiutami a capire ti prego. L’assessore allo Sport ha detto che il Comune investe 400 mila euro su Franchi e Bertoni e che essi saranno dati in uso al Siena FC. Il campo più importante – lo stadio – avrà, se ricordo bene le sue parole, una capienza di 4900 posti. Ricordo anche che in tempi non lontani Montanari si era fatto mettere per iscritto dalla commissione prefettizia l’agibilità dello stadio e che quest’ultima aveva concesso l’uso della sola curva Guasparri. C’erano poi problemi per gli spogliatoi perché logica vorrebbe che se si mette in dubbio la stabilità di sopra, c’è anche un sotto da considerare. Ora la curva in oggetto ha 4700 posti, il settorino ospiti dei quali l’uso è pacifico ne ha diversi, forse cinquecento… Ma non sarà che l’assessorato pensa davvero di essere applaudito se riporta a giocare il Siena al Rastrello con tutte le aree laterali inibite? E poi, questa storia delle deroghe… Quando vengono concesse c’è qualcuno che si prende una responsabilità e qualcun altro, anche lo stesso, che spiega che questo tempo serve ad arrivare a una soluzione, no?

“Non sono in grado di valutare se l’investimento è sufficiente a risolvere i problemi, suppongo e mi auguro che saranno realizzati quegli interventi che servono a rendere lo Stadio agibile, se non in tutta la sua interezza, almeno in larga parte; alla fine programmando i lavori nell’arco di due anni, qualora le risorse non fossero sufficienti, si può ottenere una deroga”.

“Ricordo – riprende Maurizio Cenni -, anche con un certo orgoglio, che negli anni di serie A e B furono fatti molti interventi per poter avere l’agibilità e non saltammo alcuna partita, grazie soprattutto al lavoro di Alfredo Tanzi prima e Massimo Bianchi poi, che come assessori allo sport hanno passato più di un’estate allo Stadio per seguire lavori e colloquiare con le Commissioni di Vigilanza. Scherzando, dicevo loro che gli mancava solo di prendere la carretta e portare il cemento ma, mai dico mai, abbiamo saltato una partita e gli interventi sono stati molti perché ogni anno cambiavano leggi e norme di sicurezza. Ma già da allora si capiva che era un manufatto su cui era difficile intervenire e non fu un caso che la nostra mania di gigantismo isterico e la lucida pazzia di Paolo De Luca ci spinsero a prevedere la nuova impiantistica sportiva. Le deroghe comunque, servono per mettere a norma e non è detto che vengano concesse se non ci sono lavori avviati, valeva per il basket, vale per il calcio, vale per qualsiasi impianto aperto al pubblico”.

Maurizio, grazie ancora, di prestarti a essere la fiammella dei molti dibattiti che vogliamo accendere. Ti avvertiamo che a tutti sarà concesso di replicare liberamente, ma a te, concederemo, se la vorrai, sempre l’ultima parola.

“Grazie a voi!

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